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Gli Avvocati Antonino Di Giacomo e Stefano Di Giacomo, Consulenti Legali della Delegazione Territoriale di Modica dell’Unione Nazionale Consumatori”, portano alla luce una problematica di grande rilievo sociale e lavorativa che ha afflitto per circa trenta anni gli operatori ASU (Addetti ai Servizi Utili) in Sicilia, in particolare nella provincia di Ragusa, e mirano a far emergere le condizioni di lavoro precarie in cui si trovano migliaia di operatori ASU, impegnati in servizi indispensabili per amministrazioni, comuni, musei, aziende sanitarie e cooperative sociali, ma senza il riconoscimento di diritti lavorativi e previdenziali fondamentali.
Questi lavoratori, svolgendo attività essenziali, spesso colmano le lacune di organico lasciate da personale assente o collocato in pensione, assumendosi responsabilità e compiti che richiederebbero alta qualificazione e riconoscimento formale. Nonostante l’importanza del loro contributo, gli operatori ASU sono costretti a lavorare in una sorta di “ombra giuridica”, senza tutele contrattuali, retributive e previdenziali, eseguendo mansioni complesse e di rilievo e senza un adeguato inquadramento lavorativo.
La situazione di questi lavoratori non solo contravviene ai principi di equità e dignità sanciti dalla Costituzione Italiana, ma espone anche gli stessi a rischi significativi, come dimostrano episodi di infortuni sul lavoro non indennizzati adeguatamente, senza coperture in caso di assenza per malattia, a causa di un quadro normativo e previdenziale inadeguato.
L’articolo 3 della Costituzione Italiana sottolinea l’uguaglianza e la dignità sociale di ogni cittadino, l’articolo 35 tutela il lavoro in tutte le sue forme, l’articolo 36 garantisce una retribuzione dignitosa, e l’articolo 38 assicura protezione in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia. Questi principi fondamentali sembrano essere disattesi nel trattamento degli operatori ASU.
In questo contesto, i legali Antonino e Stefano Di Giacomo hanno già trattato e sollecitato in taluni documenti l’attenzione pubblica e delle Istituzioni verso la necessità di una riforma che preveda la stabilizzazione in ruolo di questo personale altamente precario. La regolarizzazione di tali lavoratori è un atto di giustizia sociale, che migliorerebbe anche l’efficienza e la qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, riconoscendo finalmente il valore e la professionalità di chi, quotidianamente, contribuisce al funzionamento delle nostre comunitàe per garantire una società più equa e giusta, dove ogni lavoratore possa operare in condizioni di adeguata tutela previdenziale e sicurezza.
In conclusione, l’appello dello studio legale è quello di sollecitare le istituzioni pubbliche a riconoscere e valorizzare il lavoro degli operatori ASU attraverso la stabilizzazione del loro impiego e il pieno riconoscimento dei diritti lavorativi e previdenziali, in linea con i principi della nostra Costituzione.
Com’è il Presidente della Regione Sicilia “Schifani” ha annunciato il 12/03/2024 che il Governo Meloni non ha impugnato la legge di stabilità 2024/2027,contribuendo economicamente a finanziare la stabilizzazione) pertanto approvando quanto previsto dall’Assemblea Regionale con l’art. 10 della legge finanziaria n. 1 del 16/01/2024, a cui seguira’ la circolare applicativa per l’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale Asu,.
È d’obbligo chiarire che la stabilizzazione prevista dall’art. 10 della legge finanziaria 2024/2026, avverrà nel corso del triennio 2024/2026 e proseguirà nei diversi e successivi trienni, prevedendo per l’anno 2024 n. 3701 dipendenti ASU da stabilizzare, a cui seguiranno per l’anno 2025 N. 3607 unità e per l’anno 2026 3533 unità, e, comunque , per gli anni successivi secondo il prospetto richiamato nel predetto art. 10 della legge di stabilizzazione.
Si evidenzia, inoltre, che secondo quando previsto dall’art. 10 della legge di stabilità finanziaria 2024/2026 della Regione Sicilia, la stabilizzazione dei lavoratori avverrà tramite selezione, con il contributo finanziario della Regione. Si ritiene opportuno che il personale Asu vigili nell’applicazione delle procedure di selezione al fine di evitaredisattesi favoritismi ed altro, da parte delle politica che ha mantenuto in piedi per motivi elettorali (bacino elettorale) e per oltre un trentennio questo precariato storico. Ancora, è importante sottolineare che la stabilizzazione avverrà entro i limiti delle risorse finanziarie messe a disposizione.
Precisa ancora il comma 3 dell’art. 10 che i soggetti che non vengono stabilizzati entro il 30 giugno 2026, rimangono nell’ambito della loro attività e continuano a percepire il sussidio e l’eventuale integrazione oraria fino a trentasei ore settimanali, utilizzando le risorse finanziarie disponibili secondo quanto stabilito nel fondo di cui al comma 1 dell’articolo.
In conclusione, mentre la stabilizzazione avviene tramite selezione con il contributo finanziario dello Stato e della Regione, è importante garantire che tale processo avvenga con correttezza e trasparenza ai sensi della legge 241/90. È fondamentale anche considerare la disponibilità di risorse finanziarie per garantire la continuità del sostegno ai lavoratori interessati, specialmente coloro che potrebbero non essere stabilizzati entro il termine stabilito.
3 commenti su “Stabilizzazione lavoratori ASU”
l’articolo 10 della legge della stabilità della regione Sicilia, era già stato evidenziato in precedenti interventi sull’argomento della stabilizzazione , non è nuovo ai lettori di questo giornale, nulla da aggiungere se non che , come scritto dagli estensori del “pezzo”, i lavoratori Asu devono vigilare sulla regolarità della selezione….mi sa che ciascun lavoratore non abbia voce in capitolo se non partecipare alla selezione, ci sono organismi preposti al controllo, oppure costituire un gruppo di lavoratori incaricati al controllo., come auspicato……
Gentile Giuseppe, la chiarificazione effettuata dai legali dell’Unc all’art. 10 della stabilità, ritengo, a mio parere, che si sono soffermati sul predetto art. 10 della stabilità, in considerazione, della notevole pubblicità mediatica da parte del presidente della regione (Schifani) e dal politico locale, che sembrerebbe che avessero risolto definitivamente e a breve la problematica del precariato e della relativa stabilizzazione. Ovviamente è un buon risultato raggiunto dopo 30 anni da parte della regione Sicilia! Ma come è noto, occorreranno un considerevole numero di trienni della legge di stabilità per risolvere la problematica come previsto dal predetto articolo. Sicuramente confermo che tale graduatorie debbano essere oculatamente controllate da un organismo imparziale, per garantire la trasparenza e la correttezza delle future assunzioni
Evviva la carica dei nati stanchi , molto lentamente perché appunto stanchi ,dopo una vita sta abbattendo il muro delle persone sensate , e sta spalancando il portone di tutti quei politici OPPORTUNISTI , sempre pronti a tuffarsi dove c’è traccia di voti .
Mi fa piacere per voi ASU che adesso avete raggiunto anche la serenità
Del posto FISSO definitivo.
La vostra inerzia innata vi ha portato bene ,
Brindate alla salute di tutti quegli stupidi che invece di infilarsi in una chiesa , girano come trottole con uno zaino sulle spalle dove c’è scritto un logo brutto molto brutto GLOVO ,
A tutti quelli che mandano curriculum a destra e manca in attesa di una chiamata per un lavoro vero fatto di FATICA con meno soldi dei vostri.