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Disservizi ferrovie Ragusa. Firrincieli: “Siamo alle solite”

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“La mobilità da e per la nostra città rappresenta sempre un punto interrogativo. Soprattutto quando si parla di ferrovie. Che tutti vorremmo potenziare. E che, però, quando ci scontriamo con situazioni che ci fanno cadere le braccia, ci fanno chiedere se mai riusciremo a raggiungere i livelli di altre realtà”. E’ il consigliere comunale del movimento Cinque Stelle Ragusa, Sergio Firrincieli, a intervenire dopo avere raccolto un’articolata segnalazione sul fatto che fino a dicembre non ci sono treni sulla tratta Modica-Caltanissetta e il servizio è reso con pullman sostitutivi. “Già questo non è un disservizio di poco conto – sottolinea Firrincieli dopo avere verificato le segnalazioni in questione – visto che il treno impiega 1h 30′ mentre il pullman 2h 15′. Quindi, il 50% in più del tempo di percorrenza normale (dovendo il pullman entrare in tutte le città sul percorso per recarsi alla stazione dei treni). Ma c’è di più. La biglietteria della stazione di Ragusa è notoriamente chiusa e per fare i biglietti si usa la biglietteria automatica che da qualche giorno risulta essere fuori uso. Sul pullman non si può ottenere il biglietto, quindi l’opzione più ovvia potrebbe essere quella di andare in un’agenzia viaggi. Accade, però, che per un biglietto da 7,10 euro hanno chiesto 5 euro di commissione. Se si acquista invece da casa, online, non ci sono sovrapprezzi. Il problema, però, è che non tutti gli anziani che eventualmente intendono usufruire del servizio sono dotati di pc o di carta di credito. Inoltre, le indicazioni che evidenziano il disservizio sono scritte in maniera minuscola quando, invece, occorrerebbe un cartello gigante, ovviamente tradotto in varie lingue a vantaggio di turisti e migranti. Ritengo che il problema della biglietteria fuori uso sia più che altro tecnico e che si risolverà nel giro di qualche giorno. E, però, c’è sempre l’impressione che la dotazione dei servizi di trasporto per chi ne ha bisogno sia sempre al di sotto della sufficienza. Tutto ciò finirà con l’inibire tutti coloro che vorrebbero venirci a trovare e che, a fronte di una situazione infrastrutturale non ben definita, potrebbero scegliere di andarsene altrove. Ma perché, ancora oggi, siamo costretti a fare i conti con tutto questo quando basterebbe davvero poco per un’ottimale gestione delle problematiche esistenti? Interrogativo da un milione di dollari”.

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