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Sea Watch a Pozzallo, sbarcati migranti e il corpo di un 17enne

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Indubbiamente ha prevalso il buonsenso. Nella “guerra” dichiarata da parte del Governo Meloni contro l’arrivo di migranti dall’Africa e gli sbarchi che, da qualche mese a questa parte, non si registrano più nei porti siciliani bensì in quelli del nord Italia, l’emergenza legata alla presenza di un cadavere potrebbe essere il punto di svolta in questa intricata vicenda che rischia davvero di ledere i diritti umani di tante persone in fuga. Ricapitoliamo il nastro. Nella tarda serata di giovedì sera arriva una segnalazione da parte della Ong della “Sea Watch 5” la quale, nel corso della giornata di mercoledì, aveva recuperato 56 migranti comprensivi di un cadavere e quattro persone che necessitavano di cure immediate. Da Roma l’annuncio che la “Sea” doveva tornare indietro in Libia, perché molto vicina allo stato africano, e conseguente stop per l’assegnazione di un porto italiano. Dopo febbrili trattative, giunge a bordo della nave la notizia che l’Italia potrà far sbarcare i migranti ma a Ravenna, con quattro giorni di navigazione da parte della Ong che, nel frattempo, aveva raggiunto le prossimità dell’isola di Malta. Da lì, segue una nuova comunicazione da parte della Ong. “Abbiamo un cadavere a bordo e quattro persone che stanno malissimo. Urge attraccare presso porto siciliano”.
Da Roma non ne vogliono minimamente sentire. Era già tanto l’assegnazione a Ravenna che un porto siciliano era davvero fuori discussione. Nel contempo, gli attivisti della Ong aveva racchiuso il cadavere (un giovane dall’apparente età di diciassette/diciotto anni) dentro una sacca contenente ghiaccio.
“Chiediamo urgentemente l’attracco ad un porto siciliano” il continuo tamtam che dalla nave arrivava fino alle stanze delle autorità italiane. Ieri, i militari della motovedetta della Guardia Costiera partivano da Lampedusa per prelevare le quattro persone che stavano male ma avevano posto il diniego per il cadavere. “Nessun cadavere sulla motovedetta” l’ordine perentorio che i militari avevano riferito agli attivisti. Ieri sera, attorno alle 21, l’annuncio dello sbarco a Pozzallo.
Trenta minuti dopo la mezzanotte, l’arrivo della Ong a Pozzallo, con 51 migranti più il cadavere. I 51 migranti (di cui 4 minori non accompagnati) sono ospiti dell’hotspot portuale, il cadavere è stato trasportato presso l’obitorio del cimitero di Pozzallo (domani sarà sottoposto ad autopsia, così come disposto dalla Procura di Ragusa). Le operazioni di sbarco sono terminate alle ore 2,30.
“Si è conclusa una vicenda inverosimile – afferma il sindaco Roberto Ammatuna – in quanto era stata individuato come porto di sbarco Ravenna, che avrebbe costretto i migranti, con un cadavere a bordo, a sostenere altri quattro giorni di navigazione. E’ prevalso il buon senso dopo le tantissime e giustissime proteste di chi riteneva disumana la scelta originaria. Siamo appena agli inizi di un’altra stagione estiva degli sbarchi che si preannuncia, ancora una volta, complessa e difficile. Un ringraziamento alla prefettura, alle forze dell’ordine, al personale sanitario e alla Protezione civile per il grande impegno profuso nelle operazioni di sbarco”.
Proprio ieri, anche il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, parlando della morte del giovane come di “un colpo fortissimo per la nostra comunità”, aveva criticato il Governo parlando di “mancanza di logica nello scegliere punti di approdo che allungano di giorni le traversate nel Mediterraneo, con un prezzo altissimo in termini di vite e di dignità”. E aveva garantito la disponibilità del Comune a occuparsi delle esequie e del rimpatrio della salma del giovane cadavere.

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