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Giudice di Catania: in contrada Cifali minori illegalmente

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L’hotspot di Contrada Cifali è considerato un’estensione dell’Hotspot di Pozzallo, nato come struttura durante la Primavera Araba dati i numerosi arrivi dal nord Africa, successivamente utilizzata per la quarantena durante la Pandemia Covid-19. Una struttura quindi destinata da gennaio 2023 alla presenza di minori stranieri non accompagnati collocati in questo luogo dopo essere stati identificati e foto-segnalati in altri Hotspot (principalmente di Lampedusa e Pozzallo).
L’azione, condotta nell’ambito del progetto Inlimine di ASGI, nasce da due sopralluoghi presso l’hotspot di Contrada Cifali realizzati dall’associazione, durante i quali ha rilevato la presenza, in stato di trattenimento, di oltre 100 minori stranieri non accompagnati. La detenzione sine titulo è confermata anche dalla pubblica amministrazione, laddove in riscontro ad accesso civico, rappresenta che per l’uscita dalla struttura si rende necessaria la nomina dei tutori.
Nello specifico durante la visita di una delegazione della scuola Asgi del mese di giugno 2023, emerge come circa 100 minori non siano autorizzati ad uscire dalla struttura. L’ente gestore riferisce alla delegazione che i minori permangono nell’hotspot dai 55 ai 120 giorni compiendo spesso la maggiore età durante la permanenza. I minori stranieri non accompagnati sono quindi illegittimamente soggetti ad una condizione di isolamento sociale e di privazione della libertà personale de facto per diversi mesi (fino a 3/4 mesi), in condizioni materiali di permanenza inadeguate e in assenza delle garanzie previste a tutela degli stessi.
Una condizione in contrasto con la normativa italiana che relativamente alla situazione, particolarmente delicata, dei minori stranieri non accompagnati prevede che questi non possano essere trattenuti o accolti presso i centri di cui agli articoli 6 e 9 del D.Lgs. 142/2015 (art. 19, comma 4 D.L.gs. 142/2015).
Il 24 novembre 2023 è stato quindi presentato ricorso d’urgenza al Tribunale di Catania, a nome dell’Associazione ai sensi dell’art. 19 della L. 47/2017 come ente di tutela per la cessazione dello stato di trattenimento de facto in cui si trovano i minori non accompagnati presso l’hotspot di Contrada Cifali.
A seguito della notifica del ricorso e del decreto di fissazione udienza, l’Avvocatura ha comunicato di aver spostato tutti i minori nell’hotspot di Pozzallo “al fine di garantire loro migliori condizioni di accoglienza”. Tant’è che quando la delegazione ASGI ha fatto nuovamente ingresso nell’hotspot di Contrada Cifali il giorno 17 gennaio 2024 la struttura è risultata vuota e chiusa per lavori di ristrutturazione.
Con ordinanza del 5 febbraio 2024, il tribunale di Catania, da un lato dichiara illegittima la condotta tenuta dal Ministero e, dall’altro, riconosce che in base ad una interpretazione analogica dell’art. 19 l. 47/2017 sussiste la legittimazione attiva di ASGI ad agire a tutela dei minori in qualità di ente di tutela.
“Ammettere il potere di azione delle associazioni anche in casi analoghi a quelli previsti dalla legge risulta coerente con la Carta costituzionale sempre che l’Associazione de qua abbia (ed è il caso dell’ASGI) nel suo oggetto sociale l’effettivo e non occasionale impegno a favore della tutela di determinati interessi diffusi o superindividuali e abbia detta protezione come compito istituzionale ed inoltre sempre che vi sia conseguenza tra gli scopi dell’associazione e la lezione che si intende contrastare con l’azione giudiziaria.”, scrive il giudice..
Un principio importante che permette di tutelare i minori stranieri detenuti illegittimamente anche laddove si trovino in una condizione, forzata, di totale isolamento, di privazione della libertà personale e di difficoltà di contatto con il mondo esterno e di accesso alla tutela legale.

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