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Sta per spiccare il volo il porto di Pozzallo

Tempo di lettura: 2 minuti

Sta per spiccare il volo il porto di Pozzallo. Dopo anni di menefreghismo politico, dopo una serie infinita di tavole rotonde, convegni, simposi, dopo soprattutto tante inutili parole, arriva la tanto agognata svolta per l’infrastruttura iblea. Da qualche mese si è insediata una nuova leadership all’interno dello scalo ibleo. È l’Autorità Portuale di Gestione, presieduta dal suo presidente, Francesco Di Sarcina, che RadioRtm ha intervistato in esclusiva, per capire quello che accadrà nei prossimi anni.

– Il porto, per tanti anni abbandonato al suo destino, basti pensare alla stazione passeggeri per la quale ci sono voluti ben 18 anni per arrivare al taglio del nastro. C’è volontà dell’Autorità di investire seriamente tempo e risorse per questa infrastruttura?

“Da parte nostra c’è la volontà di migliorare i servizi all’interno del porto, cominciando dal primo progetto che è quello su cui stiamo lavorando sin dal primo giorno del nostro insediamento, il molo di sottoflutto, tanto è vero che la parte turistica, il porticciolo, si insabbia costantemente, non permettendo ai concessionari presenti di lavorare a dovere. Il Porto Piccolo è completamente insabbiato, abbiamo meno di un metro all’imboccatura, ma il fenomeno dell’insabbiamento riguarda anche il porto Commerciale, che crea e creerà sempre più disagi se non interveniamo seriamente.
Negli anni passati, il Comune di Pozzallo, con il quale stiamo interloquendo proficuamente sin dal nostro arrivo, ha avviato una serie di attività progettuali per “interventi di messa in sicurezza delle opere marittime esistenti del porto di Pozzallo”. Appena ricevuto tale progetto le necessarie autorizzazioni, sarà nostra cura prenderlo incarico per la ricerca di adeguate risorse ed attuarlo al fine di far diventare questa infrastruttura un porto che sia efficiente e che possa attrarre futuri investitori. Ci sono in ballo 270 milioni di euro. Noi non abbiamo, nell’immediato, la capacità di andare a prendere questa somma. Di sicuro realizzeremo il primo intervento di 70 milioni di euro, grazie all’intermediazione della Regione Siciliana, con la quale proveremo a realizzare la prima opera che tutti aspettano, il molo di sottoflutto”.

– Diamoci una scadenza, entro 12/18 mesi, il progetto del molo, con annesso finanziamento, sarà effettivo?

“Penso di sì. Il mio auspicio è quello di trovare presso la Regione Siciliana le porte aperte ma Le assicuro che già sono state avviate delle interlocuzioni di cui mi ritengo soddisfatto, per cui non temo che ci siano particolari disagi. Io credo che, facendo una stima a lungo termine, questo porto, per entrare a pieno regime, abbia bisogno di un investimento di circa 350 milioni di euro. Soldi, è chiaro, che non arriveranno subito ma, lavorandoci in modo serio e costante, possiamo far sì che le aspettative di tutti possano essere al più presto realizzate”.

– Ruolo fondamentale potrà rivestire anche la Comunità Europea.

“Il collegamento stabile con Malta ci permette di giocare una partita importante per il Porto di Pozzallo. Riuscire ad inserisce lo scalo ibleo nella rete TEN-T potendo in tal modo ottenere finanziamenti europei per gli investimenti necessari al porto di Pozzallo. È pur vero che, già in questo bilancio abbiamo impegnato fondi propri per 7 milioni di euro che, se sommati ai 4 milioni già appaltati dalla Regione Siciliana per opere di manutenzione straordinaria, cubano 11 milioni in un anno spesi per il porto, in un solo anno, non mi sembrano pochini, anzi”.

– E le navi da crociera, di cui tanto si parla in città?

“Abbiamo già contattato alcune compagnie che hanno manifestato vivo interesse. Stiamo lavorando affinché, nel 2024, il porto di Pozzallo sia “considerato” dai principali tour operator crocieristici. Il problema considerevole è quello delle banchine che non sono lunghe e non possono ormeggiare le navi da Crociera di grande dimensioni. Quindi il molo di sottoflutto è la soluzione a questo problema. Il molo ci consentirà di far entrare anche le grosse navi, aumentando anche il numero di persone che poi arriveranno in provincia di Ragusa per poi proseguire e andare a visitare i meravigliosi posti che ha questo territorio. Il 5-6 e 7 dicembre abbiamo organizzato un “Fum Trip” per i tour operator crocieristici del ramo luxury. Navi più piccole che solcano il Mediterraneo e non solo che saranno tre giorni impegnati in percorsi alla scoperta di nuovi itinerari da proporre ai loro clienti. Il territorio del Ragusano, come del resto quello di tutta la nostra splendida isola, offre bellezze incomparabili. Ci vuole calma e pazienza, ma, alla fine, le cose arrivano”.

– Il porto di Pozzallo è universalmente riconosciuto come “il porto dei migranti”, e non per conoscenze turistiche o tecniche. Ci sarà, da parte vostra, una massiccia comunicazione sulle altre destinazioni a cui è vocato il porto di Pozzallo?

“I migranti sono gestiti dal Governo, e noi non abbiamo alcuna competenza sull’argomento. È chiaro che noi punteremo sulle bellezze della nostra terra, sono due argomenti completamente diversi, che riguardano un’unica struttura. È chiaro anche che dobbiamo fare leva sui prodotti enogastromici, sul barocco, sulle meraviglie che questa terra produce. Nessuno sposterà il centro di accoglienza, è chiaro, ma dobbiamo lavorare anche sull’immagine del porto, in quanto realtà turistica”.

– Come?

“Intanto, i turisti, appena scesi, saliranno sui pullman e andranno a visitare i luoghi preposti. Massimo rispetto per il problema dei migranti, ma noi operiamo su un altro settore”.

– La stazione passeggeri….

“Mi auguro che serva anche per i turisti che arrivino con le navi da crociera. Il vettore attualmente presente e che utilizza la struttura merita ed avrà sempre la nostra massima considerazione e stima ma dobbiamo sfruttare al meglio le infrastrutture ad oggi esistenti trovando le opportune sinergie e convivenze.”

– Le ricadute occupazionali ci saranno nei prossimi mesi, prossimi anni?

“Assolutamente sì, il ruolo che riveste il porto di Pozzallo è di fondamentale importanza. Devono crescere i numeri delle merci che arrivano. Il Corridoio “Scan-Med” è il più lungo delle Reti Ten-T e collega Finlandia e Svezia con Italia e Malta. L’obiettivo è collegare efficacemente il Nord e il Sud dell’Europa. Se riusciamo a far entrare il porto di Pozzallo in questo circolo virtuoso, faremo in modo di far crescere anche le maestranze che lavoreranno, con ovvie ricadute economiche per l’intero territorio”.

 

 

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7 commenti su “Sta per spiccare il volo il porto di Pozzallo”

  1. SIAMO ORMAI ABITUATI A SENTIRE LE TANTO BELLE PAROLE CHE ORMAI NON CI FANNO PIU’ ENTUSIASMARE.
    SAREBBE OPPORTUNO UN CAMBIO DI ROTTA, CHE PRIMA FECESSERO I FATTI E POI LE BELLE PAROLE A LAVORI ULTIMATI.
    COSI’ VIENE FACILE A DIRE: “FAREMO, FAREMO E FAREMMO” ….MA TRA FAREMO E ABBIAMO FATTO CI VUOLE TANTO TEMPO E SOPRATTUTTO TANTE RISORSE DA INVESTIRE CONCRETAMENTE, NON COME SI E’ FATTO FINORA, SE ARRIVANO 100 SOLO 10 SPESI EFFETTIVAMENTE E GLI ALTRI 90 PERSI TRA LE MILLE RIVOLE DELLA PROGETTAZIONE, ECC…
    SE TUTTI I POLITICI E TUTTI I RESPONSABILI DEI POSTI DI COMANDO INIZIASSERO A DIRE “ABBIAMO FATTO” VEDENDO CON I PROPRI OCCHI LE OPERE GIA’ REALIZZATE AD REGOLA D’ARTE….SAREMMO DAVVERO ONORATI DELL’OPERATO CONCRETIZZATO.

  2. Dovremmo ricordarci che in caso di eventi calamitosi, di notevoli entità ( Big One ), il porto di Pozzallo È di Vitale importanza per il territorio Ibleo..
    Il nostro corregionale Musumeci, Ministro del Mare, potrebbe ( e DOVREBBE ) venire coinvolto…

  3. Invece di scrivere su cose che probabilmente non verranno realizzate perché non si parla delle cose lasciate in sospeso in giro per il paese o del fatto che non ci sono controlli di nessun tipo?

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