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Modica. Una serata al Quasimodo per gli attori Sparacino e Ruta

Bellissime testimonianze di Giovanni Spadola, Alessandro Sparacino e del noto attore del cinema e teatro Andrea Tidona
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Le bellissime, commoventi e sentite testimonianze di tre artisti, Giovanni Spadola, Alessandro Sparacino e Andrea Tidona; la Lectura Dantis di Aurora Blandino e Leonardo Sammito, studenti dell’ Istituto Verga di Modica, che hanno letto il canto V dell’inferno; gli intermezzi musicali del Duo Giannino Amore e di Giuseppe Veneziano, Tenore, che nella sua lunga carriera ha collaborato con il Coro del Teatro alla Scala e con teatri italiani e stranieri; due quadri raffiguranti gli attori e registi Giorgio Sparacino ed Enzo Ruta, realizzati dal pittore modicano Guido Cicero e posizionati ai lati del tavolo della serata: sono stati questi i momenti con i quali il Caffè Letterario Quasimodo di Modica ha reso omaggio a Ruta e Sparacino, da qualche anno scomparsi, all’interno del III appuntamento culturale svoltosi lo scorso sabato presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, e moderato dalla poetessa Silvana Blandino.
Ha introdotto la serata Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, che ha espresso sentimenti di gratitudine verso i due attori per il contributo dato allo sviluppo del teatro Modica, ed onorato le due figure al centro dell’evento.

Domenico Pisana, qual è stato il ruolo di Sparacino e Ruta sul piano teatrale nella città di Modica?

Il teatro a Modica negli anni 60 si svolgeva prevalentemente in ambito parrocchiale e i Salesiani e i Gesuiti furono i primi grandi sostenitori della pratica teatrale. Nel 1963, si formava a Modica la compagnia “Amici del teatro” con Giorgio Sparacino, Giorgio Barone, Pippo Caccamo, Enzo Nitta, la quale agiva nel salone parrocchiale del Sacro Cuore. In questa compagnia, che proponeva Martoglio e altre commedie della tradizione teatrale siciliana, cominciò proprio i primi passi anche il nostro e famoso attore modicano Andrea Tidona.
I mitici anni sessanta erano gli anni degli show studenteschi e il palcoscenico del Garibaldi era dominato dalla presenza di Ciccio Belgiorno e di Marcello Perracchio; quest’ultimo, noto per la fiction del Commissario Montalbano, negli anni settanta fu l’anima teatrale della Piccola Accademia di Ragusa, e poi spiccherà il volo verso il teatro Stabile di Catania.
Sul finire degli anni sessanta (1969) un giovane salesiano Don Costanzo, innamorato di Samuel Beckett, portò in scena Aspettando Godot e sul palcoscenico c’erano Giorgio Frasca, Enzo Ruta, Saro Spadola e Franco Rando; in quel periodo veniva pure proposto Il re muore di Ionesco, con la presenza di due attrici.
Negli anni settanta nascevano, intanto, le prime radio: nacque la Emmeuno che, in quel contesto, dava vita, nel 1976, al Gruppo teatro Emmeuno con Giorgio Sparacino, Enzo Ruta, Orazio Giannì, Natalina Lotta, Grazia Arena, i quali affrontavano testi come “Uno sguardo dal ponte” di Artur Miller, con la scena di Salvatore Fratantonio e le musiche di Sergio Carrubba , e anche diversi testi pirandelliani, fra cui una memorabile edizione di “Liolà”, con il ruolo del protagonista di Marcello Bruno, attorniato da validissimi comprimari fra cui Tanino Giacchi, Natalina Lotta, Grazia Arena e una prorompente Rosanna Colombrita.
Altra produzione di grande impegno fu “L’avaro” di Moliere, che ebbe in Giorgio Sparacino uno splendido Arpagone incorniciato in una scena popolata di animali fantastici di Enzo Ruta e assecondato dalle musiche originali di Peppe Scucces.
Nel 1987 Sparacino e Ruta diedero vita al Teatro del Vicolo, e il Gruppo Teatro Emmeuno assumeva il nome della struttura. Il Teatro del Vicolo era nel cuore del centro storico (in vico Napolitano), era dotato di una sala con settanta posti e un piccolo palcoscenico attrezzato, e i primi spettacoli (3, 4 e 5 luglio 1987) furono “Fa male il tabacco” di Cechov con Giovanni Spadola e “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello con Giorgio Sparacino e Saro Spadola. Questa piccola struttura diventò un contenitore culturale: si presentavano libri, si organizzavano mostre di pittura, grafica e fotografia. Significativa fu la prima mostra di Angelo Ruta e Piero Roccasalva. La compagnia del Teatro del Vicolo fu in quegli anni, un sicuro riferimento teatrale con varie produzioni di ottimo livello e con il meglio dei teatranti modicani che si esibivano su quel piccolo palcoscenico.
Le punte di diamante furono una edizione de “Il Berretto a sonagli” di Pirandello e “150 la gallina canta” di Achille Campanile che valse alla compagnia e a Giorgio Sparacino un riconoscimento prestigioso: il premio Salvo Randone, premio che qualche anno dopo sarà vinto, con Giovanni Spadola, in Novecento di Alessandro Baricco. Fra gli attori che si esibirono sul palcoscenico del Teatro del Vicolo anche Andrea Tidona che si esibì con un testo di Roberto Lerici “Bagno Finale”. Il teatro del Vicolo sarà attivo fino al giugno del 1996, l’ultimo spettacolo sarà “TrasformAzioni”, con Vittorio Rubino e Giovanni Spadola e la regia di Enzo Ruta.
Dalle ceneri del Teatro del Vicolo nascevano poi due realtà: Il Teatro Utopia di Giorgio Sparacino con il quale operò a Ragusa in collaborazione con il Centro Studi “Feliciano Rossitto, e più tardi Controscena Teatro con Enzo Ruta, Grazia Arena, Vittorio Rubino. Nasceva anche la Cooperativa Cartellone con Giovanni Spadola, Simonetta Cartia e Lillo Contino che produrrà Nazarena e I viaggi sentimentali e con un laboratorio di ragazzi, una interessante lettura del Piccolo Principe.

Giorgio Sparacino è stato anche assessore alla cultura del Comune di Modica. Può ricordarci qualcosa di questa sua esperienza?

Giorgio Sparacino ebbe certamente un ruolo di primo piano nella prima amministrazione di Carmelo Ruta, ove fu chiamato per l’incarico di assessore alla cultura, e si distinse, fra l’altro, per l’iniziativa “Modica 96 – la contea di Modica”, il cui programma venne presentato alla stampa a Palermo, a Palazzo d’Orleans il 15 marzo 1996, proprio da Sparacino insieme al sindaco Ruta.
Sparacino, appoggiato dal primo cittadino, coinvolse città e nazioni: da Clermont Ferrand in Francia fino a Malta, che per un certo periodo fu proprietà dei conti di Modica; si adoperò inoltre per avere il patrocinio del Senato della Repubblica e della Regione Sicilia, e per l’adesione dei comuni di Alcamo, Caccamo, Calatafimi, Geraci Siculo e Motta S. Anastasia, che presero parte all’evento della celebrazione del VII Centenario della fondazione della contea di Modica.

Che rapporto hanno avuto Sparacino e Ruta con il Caffè Letterario Quasimodo?

Hanno dato, da volontari della cultura, un grande impulso alla crescita del Caffè Letterario Quasimodo nei sui primi 15 anni di storia, con le loro interpretazioni dei grandi della letteratura: Omero (con l’Iliade, l’Eneide e l’Odissea) per passare a Dante, Petrarca, Boccaccio, Manzoni, Leopardi, Bauldelaire, Quasimodo, Montale e Ungaretti, Pavese, Saba, Calvino, Bufalino, Sciascia, etc..; e poi tanti personaggi come Placido Carrafa, Giorgio La Pira, Franco Antonio Belgiorno, Carlo Papa, Maria Iemmolo, Meno Assenza, Giovanni Ragusa, Nino Barone, e poeti e scrittori contemporanei del 2000 che sono stati presentati dal Caffè Quasimodo.
Giorgio Sparacino ed Enzo Ruta sono stati uomini talentuosi, due attori e registi modicani che hanno mostrato sempre garbo e cordialità, disponibilità, affabilità e onestà intellettuale; che non hanno mai palesato aria di supponenza né autoreferenzialità; che hanno saputo interpretare i grandi cambiamenti del teatro con lucidità e senso critico. Giorgio Sparacino ed Enzo Ruta si sono spesi per 60 anni per il teatro modicano, la cultura del territorio ibleo e oltre, con abnegazione, capacità artistiche, intuizione ed equilibrio relazionale: speriamo vengano annoverati tra i figli illustri di Modica!
Il Caffè Quasimodo al termine della serata ha voluto onorarli consegnando ai familiari una bellissima grafica realizzata dal pittore Guido Cicero, componente del Caffè Quasimodo, che li ha raffigurati sul palco del Teatro Garibaldi. Ringrazio i tanti modicani e non che si sono voluti unire a noi, lo scorso sabato letterario, per onorare questi due illustri personaggi della nostra Modica.

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