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Il Comitato “Acqua Bene Comune” ha incontrato l’amministratore unico di Iblea Acque, Franco Poidomani, diversi sindaci e quasi tutte le amministrazioni comunali. In seguito al confronto i componenti del Comitato dichiarano di aver constatato la fondatezza delle perplessità già precedentemente evidenziate; di aver apprezzato l’assunzione di responsabilità dell’amministratore unico per la superficialità – a suo stesso dire – con cui sono state fatte delle assunzioni di alta professionalità; parimenti alla decisione (che si riteneva scontata) di rifare bandi e/o concorsi per le medesime professionalità necessarie al funzionamento della società in house.
“Dalle dichiarazioni rese dai Sindaci e dall’ing. Poidomani – spiegano quelli del Comitato – appare evidente come la gestione unica del servizio idrico provinciale, da un punto organizzativo sia ancora in uno stato “embrionale”, con discrasie strutturali e amministrative tra un comune e l’altro, possibili costi non omogenei, gestione economica generale poco chiara per i contribuenti/utenti”.
Il Comitato “Acqua Bene Comune” sottolinea, nello specifico, le criticità territoriali, attraverso gli interventi dei vari componenti istituzionali, rispettando territorialmente titolarità, autorevolezza e autonomia critica, al fine di esaltare le dinamiche emerse localmente ed elevare l’informazione in modo da raggiungere ogni singolo cittadino della provincia.
“Sollecitiamo i sindaci ad esercitare maggiormente la loro funzione di controllo dell’operato dell’Amministratore Unico, al fine di evitare in futuro spiacevoli sbavature gestionali, frutto magari di eccessiva discrezionalità. . Pur rilevando diffuse criticità è convinto delle grandi potenzialità dell’Iblea Acque S.p.A. sotto il profilo dei livelli occupazionali, della tutela dell’ambiente,
dell’oculato utilizzo della risorsa “acqua”, limitandone gli sprechi e i furti.