
16 anni di carcere. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso rendendo definitiva la condanna nei confronti di Giuseppe Maurici, originario di San Cono (CT), oggi 60enne, accusato di omicidio volontario aggravato. Il fatto di cronaca riguarda uno dei delitti del Ragusano che per oltre un decennio era stato avvolto da una coltre di mistero. Una donna, Maria Di Martino 79 anni, suocera di Maurici, era scomparsa nel nulla il 22 febbraio del 2005 da via Belle, a Ragusa. Aveva difficoltà a camminare, aveva bisogno di un bastone e di essere sorretta e, quindi, non poteva essersi allontanata da sola. Una complessa attività’ di indagine condotta dalla Squadra mobile di Ragusa assieme ai tecnici della Scientifica ed al nucleo cinofili permise di evidenziare una serie di indizi che confluivano tutti sul genero della donna, Giuseppe Maurici, ma senza rinvenire il corpo dell’anziana. Tra le evidenze emerse durante le fasi processuali, un prelievo di 46.000 euro in contanti che l’uomo aveva prelevato dal libretto dell’anziana il giorno precedente la scomparsa e un alibi che l’uomo avrebbe fornito ma con riscontri che avrebbero portato a un altra verita’ processuale.