
Oggi il sanguinario presidente siriano Bashar al-Assad ha partecipato alla trentaduesima riunione del Consiglio della Lega Araba nella città di Jeddah, in Arabia Saudita, che segna l’inizio del reinserimento di Damasco nell’arena internazionale. Al Assad ha espresso: “Oggi ci troviamo di fronte a un’opportunità storica per riorganizzare i nostri affari senza l’intervento degli Stati Uniti e con il minor intervento straniero possibile”. La scorsa settimana il presidente siriano aveva ricevuto l’invito del re dell’Arabia Saudita, Salman bin Abdulaziz Al Saud, a partecipare all’importante evento nella regione araba, dopo 12 anni di isolamento di Damasco. Nel corso del vertice si affronteranno la normalizzazione delle relazioni con la Siria, il conflitto in Ucraina e Sudan, la situazione nello Yemen, e il vuoto di potere in Libano. Vertice in cui verrà discussa soprattutto la questione dell’invasione russa in Ucraina, che coincide con la visita che il presidente Volodimir Zelensky iniziata nel regno saudita al fine di migliorare le relazioni bilaterali. Il sottosegretario generale per gli Affari politici internazionali della Lega Araba, Khaled Manzlawi, ha sottolineato che il conflitto in Ucraina è una questione chiave e che il blocco sosterrà la ricerca del consenso diplomatico. La presenza di Al Assad, ricevuto dal principe ereditario saudita, Mohamed bin Salmán, contrasta con l’assenza dei leader di Marocco, Algeria, Oman, Emirati Arabi Uniti , Kuwait e Sudan.
1 commento su “Arabia Saudita. Iniziato vertice Lega Araba a Jeddah”
Il sanguinario assad… Sarebbe da ricordare come è stata orchestrata tutta la vicenda, compresa la bufala di Omran Daqneesh del 2016, utilizzato per propaganda occidentale e smentita dall’interessato dopo la liberazione di Aleppo nel 2017.
Il problema reale è che stiamo assistendo all’affiorare continuo di menzogne dagli usa (capitol Hill, russiagate, laptop hunter biden etc…) da una parte, e dall’altra un mondo multipolare sta nascendo. Paesi nemici storici riallacciano legami anche economici, oltre alla Siria, anche Iran ed Iraq, e l’Africa si sta compattando, il tutto a discapito di Israele.
Israele, che bramava alla spartizione della Siria, ed usa, se ne dovranno fare una ragione, vi saranno problemi interni molto seri da affrontare (compresa la recente richiesta di impeachment di biden).
E zelensky? Dall’attentato al Cremlino dei primi del mese, sta girando ovunque ma non è più tornato in ucraina. Chissà come mai…