
L’ aeroporto di Comiso, costato 50 milioni di euro, con lavori iniziati nel 2004 è entrato in esercizio il 7/8/2013 e, nonostante il ritardo, ha contribuito a limitare l’estrema marginalità infrastrutturale del SUD-EST e del ragusano; quest’ultimo un territorio nel raking con il dato più basso in Europa per dotazione infrastrutturale e PIL.
Questa situazione ha un costo che uno studio della regione siciliana di pochi anni fa calcola (mediamente e quindi per noi più significativo) in una penalizzazione, rispetto al PIL, di circa l’8% (per Ragusa diverse centinaia di milioni che si sottraggono agli investimenti!).
Uno studio di Bankitalia evidenziava nel 2017 in mezzo milione di euro/mese l’impatto dell’aeroporto di Comiso quale incremento della spesa turistica; nell’anno della ricerca il 2016, poi, si è avuto un picco di 460.000 passeggeri con un’incidenza di voli internazionali pari al 36% (media regionale 28%).
Gli imprenditori dell’accoglienza hanno fatto la loro parte offrendo incrementi di strutture ricettive al ritmo di un + 6% anno (fonte Banca d’ Italia).
“Oggi – denuncia Salvatore Ingallinera, presidente del Consiglio Direttivo Provinciale Fnaarc – ci ritroviamo con una delle due strutture aeroportuali del SUD-EST (Comiso) semi-chiusa. Una situazione assurda in una piattaforma – il SUD-EST- unica a poter accogliere la crescente domanda di flussi commerciali, civili e turistici del trasporto aereo (senza Catania e Comiso dove
atterrerebbero le compagnie che continuano a chiedere contributi ?!). Oltre il danno la “beffa” che in questa situazione il Commissario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, pima, indice correttamente una riunione con tutti gli attori, l’annulla e poi ancora, con un ripensamento che è peggiore della seconda opzione, fa sapere che sul tema i sindaci e i vertici SAC
hanno…scelto (loro) che la riunione si terrà il 19 maggio ’23 senza le associazioni datoriali e le parti sociali riservandola agli organi istituzionali.
Segnaliamo, a nostro sommesso parere, lo sgarbo istituzionale di tale decisione.
Gli azionisti della SAC – prosegue Ingallinera – sono le associazioni di categoria e le parti sociali che ora e subito hanno bisogno di chiarire, capire, approfondire su quello che accade negli aeroporti del SUD-EST. Queste hanno il diritto di confrontarsi sulla gestione, sul sacrificio dell’azzeramento del patrimonio SOACO di 22 milioni di euro con 11 bilanci in perdita e quale, quindi, la validità della concessione. Un confronto, in contradditorio, approfondito, puntuale e ripetuto fino ai chiarimenti definitivi, su quali le condizioni quali/quantitative della gestione passata, quale la situazione attuale, la strategia per il futuro!
Le associazioni datoriali hanno il diritto di chiedere queste risposte, di ottenerle da chi, per dovere, li deve fornire; e questi sono i responsabili a cui abbiamo affidato questi beni pubblici!
Nonostante Ragusa e il SUD-EST abbiano buone performance economiche, terre con grandi potenzialità di attrarre nuovi affari, turismo, studio, non si può non evidenziare che continua ad essere uno dei territori più poveri dell’Unione Europea e che perde ogni giorno tanti giovani che emigrano! E’ probabile che qualcuno vuole tenere “piccola” la nostra realtà economica; da classe dirigente non dobbiamo permetterlo.
Se non incentiviamo il cambiamento – conclude – il risultato continuerà ad essere uno scarso rendimento della nostra economia e della nostra realtà sociale nonostante la nostra vitalità e
resilienza; quindi parola e decisioni, tornino, ad imprese e cittadini”.