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Turchia domani al voto: sarà Erdogan il successore di se stesso?

Tempo di lettura: 2 minuti

di Giannino Ruzza

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha promesso venerdì di rispettare i risultati del voto e di cedere il potere in caso di sconfitta alle elezioni presidenziali previste per domani domenica 14 maggio. Le parole dell’attuale presidente turco cercano di fugare i timori in caso di sconfitta o di presentare ostacoli al trasferimento del potere dopo aver trascorso due decenni al governo. “Siamo saliti al potere con la fiducia del nostro popolo. Se la popolazione deciderà diversamente, faremo esattamente ciò che la democrazia richiede”, ha detto il presidente Erdogan in un’intervista alla radio turca. Il capo dello Stato ha ricordato che quando il suo partito, l’Akp, ha perso le elezioni municipali a Istanbul nel 2019, il suo candidato si è ritirato. Sulla presunta interferenza della Russia nelle elezioni di domani, Erdogan ha difeso il presidente russo Vladimir Putin. “Se attaccano Putin, non acconsentirò” – ha dichiarato il presidente turco – “i nostri rapporti con la Russia non sono meno importanti di quelli che abbiamo con gli Stati Uniti”, ha concluso. Il candidato alla presidenza della Turchia, Kemal Kilicdaroglu, che si presenta come uomo della transizione, giovedì ha accusato la Russia di diffondere “deepfake” e altre forme di disinformazione per cercare di influenzare l’esito del voto di domani. Sono sei i partiti della coalizione che contendono la leadership di Erdogan che contempla la figura di Kilicdaroglu presidente e quella dei sindaci di Ankara, Mahsur Yavas e di Istanbul, Ekrem Imamoglu come vicepresidenti, entrambi esponenti del partito Chp. Oltre al Chp di Kilicdaroglu, secondo i sondaggi turchi danno il candidato all’opposizione al 30%  e al partito Iyi di Aksener, il 12% dei consensi. Nella coalizione che contrasta Erdogan ci sono altri partiti minori, tra cui il “Deva” di Ali Babacan, in passato ministro dell’Economia con Erdogan, il partito esordiente “Futuro” di Ahmet Davutoglu, che sempre con l’attuale presidente turco era stato ministro degli Esteri e premier, il partito della Felicità (Saadet) coordinato da Temel Karamollaglu e, infine, il partito Democratico di Gultekin Uysal. I giovani turchi in maggioranza hanno dichiarato che voteranno per l’oppositore di Erdogan in quanto chiedono, legge, stato di diritto e giustizia. Mentre il presidente uscente punta sull’identità, l’appartenenza religiosa (islamizzazione)  e la produzione interna in economia che sta andando malissimo. L’opposizione promette modifiche costituzionali per un ritorno al sistema parlamentare, la restituzione del potere alle istituzioni e il rafforzamento dello stato di diritto e l’apertura verso l’occidente in politica estera. Cose di non poco conto per le speranze della Turchia. 

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31 commenti su “Turchia domani al voto: sarà Erdogan il successore di se stesso?”

  1. Se vince chi piace agli usa e a Gb, allora tutto nella norma. Se vince qualcuno che non piace a loro, subito è broglio ed interferenza elettorale.

    Altrimenti, male che vada, i sistemi per raddrizzare le cose sono noti come ”primavere” e rivoluzioni ”colorate”. Tutto per la democrazia è giustificato con i mezzi.

    Ha risposto bene erdogan: equidistanza da Mosca e Washington.

    Il suo primo ministro accusa l’infiltrazione degli stati uniti in Turchia dal 1960.

    Sarebbe ora che tutti si facessero i cavoli loro a casa propria, il mondo ne ha piene le tasche di ingerenze straniere che colonizzano subdolamente interi paesi.

  2. Tonino Spinello

    Chissà perchè c’è tutto questo interesse per le elezioni in Turchia.
    In tanti anni la Turchia è stata considerata in modo marginale dall’occidente, oggi è sotto i riflettori internazionali. Questo fa pensare che le preoccupazioni dello stato profondo atlantico sono altissime, e se vince Erdogan, avranno ancora un’altra spina nel fianco.
    Erdogan a detto una cosa giusta: “i nostri rapporti con la Russia non sono meno importanti di quelli che abbiamo con gli Stati Uniti”.
    Questo è quello che ho sempre sostenuto anche io: Perchè non posso essere amico o avere rapporti economici con la Russia e contemporaneamente anche con l’America?
    Se oggi noi Europei (o italiani) avremmo rispettato tale principio atteso che la Russia non ci ha mai minacciato, saremmo arrivati a questo punto?
    Sicuramente no, ma siccome gli interessi dell’élite vanno ben oltre i limiti morali, allora cercano di creare delle strane fobie per fare passare certi concetti. Che poi questi concetti sono le ideologie democratiche.
    Le stesse ideologie che decide l’élite e che i politici devono eseguire alla lettera perchè qualcuno gli ha detto che devono seguire un’agenda. Quell’agenda che probabilmente qualcuno ha scritto e sottoscritto perchè senza altra scelta.

    Le persone oneste e leali non ricevono mai meriti nella vita, ma possono guardarsi allo specchio senza vergognarsi di nulla.
    Auguri a tutte le mamme!

  3. La Turchia fa parte da sempre della NATO, da sempre tenta di fare parte dell’Europa, giustamente osteggiata da tanti paesi Europei. La discutibile democrazia che Erdogan oggi inneggia dicendoci che se sconfitto lascia, ovviamente direi.
    Oggi il momento è delicato poiché ingerenze russe sarebbero pericolose.
    Naturalmente geopoliticamente la Turchia come tutti i paesi facenti parte della NATO sono sotto l’influenza USA, o ci piace o non ci piace, quindi chi è contro l’occidente se ne faccia una ragione.
    Speriamo in un cambio, ed una maggiore possibilità di influenza nei confronti di Putin per definire la fine della guerra, ad oggi Erdogan non è riuscito.

  4. Concordo con Lei, ma pare che l’Europa abbia qualche perplessità perché in tutto questo tempo è rimasta in silenzio. Il sultano è solo parzialmente affidabile, con la Nato e vicino a Putin, fa i suoi interessi. Non ha firmato a favore delle sanzioni a Mosca ma all’inizio dell’invasione ha chiuso il Bosforo alla marina militare russa, ha avuto un ruolo fondamentale nell’Iniziativa sul grano nel Mar Nero, ha sostenuto l’ingresso della Finlandia nella Nato e non è detto che non farà lo stesso nei confronti della Svezia. I dittatori bisogna chiamarli con il loro nome, come ha detto Draghi, ma se necessario si deve collaborare. I turchi istruiti vorrebbero un cambio e molti di loro ancora rimpiangono la svolta laica e il processo di occidentalizzazione che era iniziato con Kemal Ataturk. Alcuni lo ricordano con le lacrime agli occhi e l’Anatolia, nel 2019, era cosparsa di sue foto, nelle strade sui muri delle case e negli hotel. Non illudiamoci che Erdogan perda, né che una eventuale transizione sia “democratica” come ha promesso.

  5. @Vincenzo, distinguere fra ideologia moderna occidentale creatasi artificialmente e distruttiva e chi invece vorrebbe che l’occidente seguisse la naturale evoluzione non rinnegando la storia che lo ha reso grande, la fede ed i valori che lo hanno contraddistinto da secoli, sarebbe un immenso passo avanti per comprendere meglio le cose.

    Si è preso un binario morto, che nulla ha di coerente con le origini che si rinnegano.

    Quindi, anche in questo caso, chi odia l’occidente, è chi ne cancella le origini in nome di una apparente democrazia che in realta e fra le più subdole ed ingannevoli dittature, oltre che di stampo palesemente satanista.

  6. “di stampo palesemente satanista”… addirittura satanista!
    Ma di cosa stiamo parlando?

  7. Tonino Spinello

    Qualunque sarà l’esito delle elezioni in Turchia, c’è sempre il Presidente ungherese Orban a essere petulante, pochi giorni fa dichiara: ” Sono sicuro che se Donald Trump fosse Presidente, oggi nessuna guerra farebbe a pezzi l’Ucraina e l’Europa. Ritorna sig. Presidente, rendi di nuovo grande l’America e portaci la pace!”
    Il vice Premier polacco dice e ammette che metà dell’Europa vuole ricucire i rapporti con la Russia ed è contraria alla russofobia imposta dall’establishment. Anche in Polonia ci sono queste contrarietà.
    Gli europei non odiano la Russia, è solo il regime Euro-Atlantico a odiare e istigare l’odio verso la Russia.
    D’altronde gli occidentali, o meglio gli asserviti a Davos, sono sempre gli stessi che creano omofobie per la qualsiasi e sono maestri a mettere l’uno contro l’altro mentre invece dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Almeno i cittadini comuni. Con la compiacenza della stampa ci hanno convinto che chi sostiene una tesi diversa dalla propaganda di regime, è pericoloso e va omofobizzato.
    Vedi chi contrario a vaccini, gender, lbtg etc, immigrati, guerra, fascisti, putiniani e tanti altri.
    Forse nessuno si è chiesto perchè chi di pensiero diverso non è stato mai definito nazista, la unica omofobia che nessuno ti addita mai è di essere nazista. Li cercate ancora i nazisti o fate finta di non vederli? O vi sembra brutto chiamare questa democrazia liberale National-sozialistische deutsche Arbeiterpartei, NSDAP, ossia il nazionalsocialismo di Hitler?

  8. Chiacchiere le vostre, solo chiacchiere, e null’altro…

    Ma ci sono dei fatti delle ultime ore..

    Non si hanno notizie di Lukashenko…
    Sparito dai radar…

    In Turchia, probabilmente si va al ballottaggio…

  9. Ed il livello di allerta “Delta” a livello globale e sceso di livello..

    Siamo ancora più vicini, molto più
    vicini, sull’orlo del precipizio…di un coinvolgimento bellico…

  10. Ci preoccupiamo di Erdogan, noi invece ospitiamo Zelenski con il tridente sulla spalla destra della sua felpa. Il tridente simbolo del partito Nazista “Oun” di Stefan Bandera. Quello che a Babyiar sterminò 33700 ebrei polacchi in due giorni. Alla fine della guerra protetto dagli alleati andò in Germania, dove visse con la sua famiglia protetto. Poi i scoperto dal KGB e Mossad fu assassinato nel 1959 avvelenato con il cianuro. Ecco cosa siamo diventati!! Usiamo e armiamo nazisti per indebolire la Russia, Per compiacere gli Stati Uniti. Questa è la verità. Mentono sapendo di mentire tutti i giorni.

  11. Fonti menzognere le sue. Settembre 1941: le truppe naziste entrano a Kyiv e occupano il centro della città senza sparare un colpo. I sovietici, dopo aver ridotto alla fame gli ucraini, se ne erano appena andati, pronti però a tornare. Alcuni giorni dopo, infatti, la Ceka, la polizia politica sovietica, entra in città e fa saltare tutto: motivo? Esasperare i nazisti che decidono di vendicarsi: espongono un cartello in cui si ordina ai cittadini di religione ebraica di presentarsi in un punto preciso con denari e gioielli. Arrivano a migliaia, vengono denudati, portati sull’orlo di un burrone e disposti su più file per accelerarne l’eliminazione e risparmiare munizioni. Ne moriranno più di trentamila. Quando i sovietici torneranno, gli ucraini sopravvissuti saranno considerati “merce di terza scelta”.

  12. @terrorista,
    Lukashenko e stato portato in ambulanza all’aeroporto il giorno della vittoria, durante il discorso, soffre di cuore da tempo a quanto pare, da allora ancora nessuna notizia.

    In merito alle elezioni in Turchia, quello che si è notato, e una strana evenienza statistica, accaduta sia per le elezioni di trump, che di Bolsonaro che di erdogan adesso.

    Il candidato temuto ha maggioranza sicura, poi ad un certo punto, non cresce più, ed inizia a salire solo l’avversario, determinando la sconfitta del primo o creando lo scenario ballottaggio.

    Bislacca evenienza statistica, a danno poi di chi viene accusato di frodare le elezioni…

  13. Dottoressa Faletti
    L’ingresso dei tedeschi fu accolto senza sparare un colpo verissimo. Era il 19 settembre mi pare. Tuttavia il 24 settembre i partigiani ucraini fecero saltare alcuni edifici provocando molti morti tra i battaglioni tedeschi. Per vendicarsi fecero radunare spogliare e derubare gli ebrei, condotti su quella fossa di Babyiar, ed è vero che li facevano tenere per mano …. così l’uno trascinava l’altro…….!! Ma c’erano i nazisti Bandera e Lebed con i suoi uomini ichevparteciparono in quella strage. Ma ne fecero anche altri……!! Ed il tridente è lo stemma del partito Nazista Oun! Vero che gli ucraini hanno subito la fame da parte di Stalin…..da qui nasce l’odio verso i russi. L’ho sempre affermato. Lebed morì di vecchiaia protetto dalla Cia negli Stati Uniti, ma in questo momento non ricordo la data di morte.

  14. @rtm, c’è modo da parte vostra di fornire al sig. Gino il mio indirizzo email privatamente?

    @Gino, se rtm glielo fornisse, potrebbe gentilmente contattarmi?

    Grazie

  15. Bandera personaggio controverso: eroe del nazionalismo ucraino per alcuni, in quanto sostenitore dei nazisti in veste di liberatori del paese dai sovietici di Stalin. Questo non significa che tutti gli ucraini siano stati nazisti, posto che molti possano esserlo stati, e non conferma affatto la teoria che lo siano oggi. Altrimenti, e per gli stessi motivi, dovremmo accettare che molti italiani siano fascisti. Il che è falso, nonostante qualche imbecille faccia il saluto romano. Però, c’è un punto che va tenuto in considerazione: è vero che Putin ha superato lo stalinismo come ideologia, ma non lo ha superato rispetto ai metodi messi in campo da Stalin per eliminare l’opposizione.

  16. @giannino ruzza, e una scelta vostra interna, in quanto se ne autorizzo la divulgazione pubblicamente ad una persona nello specifico non sarebbe reato da parte vostra.
    Ringrazio comunque.

  17. Dottoressa Faletti
    Sono perfettamente d’accordo con lei che non sono tutti nazisti gli ucraini ci mancherebbe. Ma lei saprà che era stato nominato eroe ucraino Bandera, dal presidente Yuschenko, e dalla Moglie Catherina, che faceva saluti nazisti in pubblico. Saprà quindi il motivo perché poi è stato fatto un passo indietro, e venne annullato. Proprio per il passato di Bandera. Ma potrei parlare di Klichiko, Yatzenuk, Parubij, Timoshenko, Poroschenko, persone di potere in Ucraina, e anche altri, che erano sul palco con il senatore McCain appartenenti al partito Sbovoda (credo si scriva così) non sono io a dirlo, può controllare lei stessa. E Zelenski porta il tridente sulla felpa. Ma attenzione, non sono e non potrei mai essere un simpatizzante di Putin. Ma credo che le provocazioni ci sono state per provocare questa guerra. E che ormai impossibile fermare. E torno a ripetere del popolo palestinese, in una settimana se non sbaglio 40 morti. Perché gli ucraini sono eroi, e i palestinesi terroristi?

  18. @Rita faletti, gradirei comprendere come sia cambiata la sua visione da questo suo articolo del 12 agosto 2017 ”Putin non è Obama” ad oggi. L’unica cosa per la quale ad oggi è coerente, e solo la definizione di zar per Putin.

    Per il resto si ammette che gli usa vogliano mettere l’Europa contro la Russia, che vi siano clown a Bruxelles, sanzioni gravose e sbagliate per l’Europa, che vi sia una maggioranza russa in ucraina che, addirittura si è espressa con un referendum, che gli usa ambirebbero ad un presidente sovranista come Putin e tutto quello che viene riportato con accezione positiva rispetto ad oggi, compreso Putin quale baluardo contro il terrorismo islamico. Putin sarebbe un dittatore solo per Bruxelles. Cosa è cambiato nella narrazione, per lei come per i media dal 2022 in poi?

    Copio un estratto del suo articolo ed allego il link originale, salvato anche su Archive.org:

    «… Ma se la Russia può fare affidamento su un’economia florida e sul rinnovato spirito nazionalistico, che è sempre condizione di forza di un Paese, lo deve allo “zar” Putin, che non sarà propriamente un democratico, ma ha dimostrato di essere la guida perfetta per il suo Paese. Non è un caso che il 75% degli statunitensi intervistati vorrebbero uno come lui a capo degli USA. Ma per Bruxelles e i suoi clowneschi rappresentanti, Putin è un dittatore che vuole attaccare l’Ucraina e va fermato, forse non solo limitandosi al ricorso a pesanti sanzioni economiche, gravose sia per la Russia che per le numerose imprese europee, tra cui diverse italiane, che con quel Paese hanno rapporti commerciali o che là hanno scelto di operare. Si sa, il mercato va dove le leggi lo favoriscono e ne garantiscono la sopravvivenza e lo sviluppo. Ciò che non avviene in Italia dove gli imprenditori muoiono aspettando invano una riforma del lavoro efficace e un sindacato aperto e moderno. Nel vecchio continente, di nome e di fatto, la disoccupazione che sale, gli investimenti che scendono, la povertà che aumenta, dovrebbero scoraggiare Bruxelles a proseguire sulla linea punitiva nei confronti di Putin, considerando che lo “zar” non è Obama. Da quando gli americani sono governati dal Presidente Barak, a forza di “yes, we can” e baggianate del genere prontamente imitate dai nostri patetici politici, non ci siamo accorti che Obama si guarda bene dall’agire a muso duro quando la situazione lo impone, preferisce tergiversare e rimandare. Nel caso dell’Ucraina, addirittura coinvolgendo i polli europei ad ingaggiare un testa a testa con Putin, con lo scopo di allontanare l’Europa dalla Russia, isolarla e nuocerle economicamente. La strategia del Presidente americano consiste nel giocare la carta della democrazia, dipingendo Putin come un invasore che viola i diritti umani, ben consapevole che in questa Europa ubriaca di pacifismo a senso unico, sfonda porte aperte. Così per piaggeria e difetto di informazione, abbiamo un’opinione errata sulla questione ucraina. La verità è che il Paese, indipendente dal 1990, sta vivendo una crisi economica che ha ridotto in miseria la quasi totalità della popolazione, costretta all’esodo verso gli Stati occidentali. Moltissime sono in Europa le badanti e “non” targate Ucraina. I governanti di quel Paese hanno pensato che l’EU sia una soluzione al dramma della povertà e hanno chiesto l’ingresso nell’ Unione europea. Peccato che la popolazione, in maggioranza russa, non ne voglia sapere. Se ricordate, all’inizio dell’anno, anche in Crimea un referendum popolare si è espresso contro. Ovunque la maggioranza sia di origine russa, viene considerato un affronto l’ingresso nell’Unione europea, come dimostrano le rivolte in altre regioni ad Est del Paese. Tornando alla questione ucraina, Putin ha offerto l’apertura di un corridoio umanitario per portare assistenza sanitaria e viveri ai filorussi. La cosa è stata vista come un’invasione dal presidente ucraino Poroshenko, il quale ha trovato immediato sostegno in Obama e nei suoi alleati europei. E’ palese che l’intervento russo non ha solo finalità umanitarie, ma rimane il fatto che non ci si può opporre al diritto di autodeterminazione di un popolo. Per concludere, un conflitto tra Europa e Russia avrebbe conseguenze disastrose non solo sul piano economico, ma ci priverebbe anche dell’unico leader in grado di annientare l’estremismo islamico. “Vi staneremo, vi daremo la caccia anche nei vostri cessi” disse Putin rivolto ai terroristi ceceni prima di riportare l’ordine e la legge in una regione dilaniata dagli attentati, fornendo una prova di come la mano pesante sia l’unica soluzione possibile a quegli sciocchi che sostengono il dialogo con tutti.»

    https://ritafaletti.wordpress.com/2017/08/12/118/

  19. Lei pretende che si risponda punto per punto alle sue affermazioni. Abbia pazienza ma le persone hanno anche altro da fare, poi io amo le sintesi. Quello che ho scritto nel 2017 valeva nel 2017. Ho sempre guardato ad est (Russia intendo) con diffidenza. Quando Putin è stato eletto presidente ho creduto che finalmente anche in quel paese sarebbe stato possibile un percorso democratico. Lo pensavano e lo speravano anche i paesi occidentali, Stati Uniti compresi. Non si era considerato un aspetto: la volontà di Putin di consegnare alla Russia la dignità e l’orgoglio che riteneva le fossero stati sottratti dopo la fine dell’Urss, a qualunque costo. E’ quel “a qualunque costo” che è emerso nel tempo, e, insieme, la consapevolezza che Putin era solo parzialmente interessato ad avere rapporti “amichevoli” con l’Occidente e in particolare con gli Stati Uniti. La fisionomia espansionista, alimentata anche da un’insicurezza di fondo destinata ad assumere la forma di difesa preventiva contro il nemico ha fatto il resto. Non dimentichiamo che tutta la storia russa è attraversata dalla continua incertezza proveniente da occidente. E c’è l’aspetto socio-economico messo in piedi dal modo di produzione proprio del socialismo reale che non ha portato al successo sperato allargando invece il divario tra economia Russia e economia occidentale, per non parlare degli standard di vita dei cittadini. La consolidata ostilità ha plasmato le relazioni tra Federazione russa e occidente, la cui colpa è stata quella di aver sottovalutato il senso di fallimento senza una vera sconfitta e la volontà di rivalsa. Obama non mi piaceva perché pensavo che gli Stati Uniti dovessero conservare i loro tratti distintivi di paese democratico ma forte, insensibile al ciarpame buonista. Ma che l’intervento russo in Ucraina non avesse solo finalità umanitarie l’avevo capito allora e ne sono straconvinta oggi. Putin non avrebbe dovuto invadere l’Ucraina, ritenendola di sua proprietà. Si è giocato la reputazione per sempre. Riguardo all’eliminazione di espressioni offensive, non necessariamente rivolte agli articolisti, le rammento che è legittimo, a meno che non si ritenga che si possa dire di tutto impunemente. Questa radio non è una piattaforma per la propaganda martellante da Lei iniziata. Trovo inqualificabile l’uso di volgarità e parole di disprezzo per un presidente che sta combattendo per la libertà del suo paese. Aggiungo che questo blog è uno dei pochissimi che consente commenti.

  20. @Rita faletti, ovviamente, come tante volte ha fatto, può non rispondere, nessuno pretende. Certo è che, se esprime opinioni e le si pongono domande o correggono affermazioni, perché esimersi dal contrastarle.

    Mi sembra di aver solo e sempre riportato accadimenti noti, e posto questioni logiche, aver fatto notare incongruenze ovvie spesso, appunto, senza ricevere risposta.

    Sul suo articolo del 2017, quando le informazioni in suo possesso erano meno viziate di oggi è più attendibili, sicuramente a mio avviso la portavano a fare ragionamenti consoni.

    Oggi, non dispone di informazioni complete, perché come ribadito, lei le ottiene da media che le hanno a loro volta dai politici occidentali o dal settore militare che a loro volta le chiedono a kiev, non confrontandole con quelle russe o di stampa non assoggettata al dominio occidentale che rispecchia la maggior parte dell’umanità, e non il nostro piccolo mondo europeo.

    Oggi abbiamo biden, che era vice di Obama al tempo. Gli usa ci hanno allontanati dalla russia ed i ”polli europei” (cit) ci sono cascati.

    La mia propaganda martellante, se pubblicherà questo commento, era volta a far vedere che le nostre autorità hanno ricevuto il presidente di un paese non alleato che mostrava allegramente la patch sulla felpa dell’OUN, diversa dal simbolo ucraino, per il quale ho allegato link Wikipedia con annessa storia di questo simbolo, non pubblicato nemmeno quello. Ho anche indicato l’azienda che produce abbigliamento neonazista, M-TAC.

    Ho riportato che, a mio avviso, e una vergogna, e che sembra che si ripeta la storia in chiave moderna.

    Ho aggiunto che abbiamo ricevuto minacce di attentati terroristici in caso cessassero gli aiuti ed aggiungo la minaccia di andare al fronte noi o i nostri figli sempre nello stesso caso.

    Se poi lei è libera di fare propaganda martellante riportando inesattezze e offendendo chiunque non la pensi così nei suoi articoli, e gli altri no perché offendono il suo idolo, è un curioso modo di applicare la democrazia, sottolineando fra l’altro che questo blog è più libero di altri ma a quanto pare, non libero completamente.
    Fate ciò che volete, ovviamente, ma in coscienza non potrete parlare di democrazia.

    Non mi pare che siamo in guerra contro la Russia, ancora, quindi la sua democrazia nell’offendersi perché si tocca zelensky, conferma esattamente quanto si ribadisce parlando di democrazia in centinaia di post miei e di altri utenti.

    Il confronto si basa su evidenze, se gli utenti le postano e vengono filtrati, non si arriva alla verità.

    E, come ribadito in commenti non pubblicati, questa mancata trasparenza, a danno di chi legge ed a svantaggio della sua narrazione, potrebbe essere sviscerata pubblicamente, con tutte le lacune e le incoerenze, in quanto, proprio la coerenza dei fatti, mostrerebbe ben altra verità.
    Altrimenti, come si evince, è ideologia e fanatismo.

    E fino a prova contraria, io non faccio propaganda, in quanto per scrivere commenti non guadagno nulla… E chiudo cordialmente qui, proprio con i puntini di sospensione.

    Ora, se vuole pubblicare, faccia pure. Se filtra o modifica anche questo, la coscienza e la sua, e gli specchi vi sono in tutte le case.

  21. Tonino Spinello

    Paolo, ho sempre pensato che la Faletti è una persona intelligente oltre che preparata e colta!
    Premetto che non ho mai aderito a “Faccibuc” e Twitter, l’unico blog che commento è questo su Rtm, non mi chieda perchè, non lo so nemmeno io, eppure sono uno che si pone tante domande, anche su se stesso. Ad oggi non ho trovato una risposta su questo, ma intanto che cerco di trovare questa risposta, mi piace pensare che commentare su Rtm, alla fine oltre la Faletti è perchè mi stanno simpatici tutti i vari opinionisti oltre che molti commentatori. Nei vari articoli della Faletti, specie negli ultimi tempi, non ho creduto fino in fondo che quanto dice è perchè pienamente convinta. Ho sempre avuto la sensazione che chi dissente dal suo pensiero e lo espone con argomenti costruttivi, non rimane affatto impassibile, penso che rispetta la persona che la contraddice e pensa pure alle sue vecchie convinzioni, quelle che non avrebbe mai dovuto abbandonare, quelle riportate da Lei che risalgono al 2017 e che non conoscevo. A questo punto mi auguro che la Faletti ritorni indietro nel tempo e dia il suo contributo imparziale a quello che succede nel nostro presente. Presente alquanto precario e incerto oltre che essere pieno di contraddizioni alquanto discutibili!
    Ovviamente caro Paolo se le psy-op creatasi negli ultimi tempi non hanno risparmiato neanche i vari Vespa, Meloni Gruber e tanti del mainstream, come possono avere risparmiato la nostra cara Faletti da questo virus psicologico? Ho rivisto tante dichiarazioni di illustri giornalisti fino al 2018, tutti concordi più o meno al nostro stesso pensiero, ma dopo la tragicommedia pandemica, tutti e dico tutti, hanno cambiato le loro tesi e le loro vedute. Mi chiedo cosa gli sia successo!

  22. Gentile sig. @Spinello, sul fatto che la Faletti non sia pienamente convinta di quanto scrive, concordo con lei. Si evince in modi quasi impercettibili nell’esprimersi nei suoi articoli, forse sarà una nostra constatazione sbagliata, non lo so.

    Il punto è che stiamo arrivando ad un bivio pericoloso.

    Se i fatti storici e le premesse argomentate che ci hanno portato fino a qui fossero smontabili, penso che in tanti fra noi cambierebbero opinione, accorgendosi di clamorose fake o distorsioni.

    Quella che viene chiamata oggi ”controinformazione”, è quella che si premura più di tutte, proprio per avere quella credibilità che i media cercano di danneggiare, di fornire fonti di qualsiasi natura, storiche, giornalistiche, documentali.

    Quella che viene chiamata informazione ”ufficiale”, non si premura più di nulla, tanto che abbiamo assistito a clamorose fake da tre anni a questa parte per qualsiasi evento di portata internazionale.

    Infine, c’è la tendenza a sminuire fatti di portata rilevante, a far partire la narrazione dal 2022 anziché dal colpo di stato americano in ucraina.

    Possono essere considerati poco importanti i fatti, già elencati, che ci hanno portato qui è che hanno costretto Putin con tutti i difetti che avrà, a compiere la sua mossa?

    Può non essere importante il documento che impegna la nato a non annettere altri paesi, fatto che disconoscevo?

    Può non essere importante il fatto che vi sia stata russofobia e genocidio in ucraina a mano di un governo nazista?

    Può non essere importante il fatto che economicamente da tutto questo ci guadagnino gli usa?

    E solo Putin che ”invade” l’Ucraina il fatto? Le cause no?

    E a chi giova questa narrazione, e perché?

    Qui stiamo giocando col fuoco, perché quando si scrive un articolo su un blog locale o su una testata nazionale, le persone ne vengono influenzate, e queste persone sono l’opinione pubblica.

    La responsabilità degli opinionisti e giornalisti, in previsione di certi avvertimenti, e enorme, per questo, per quanto la Faletti si irriti, si cerca di contrastare con fatti questa narrazione.

    Perché gli scenari qui non sono proprio rosei.

    – O zelensky si suicida / lo fanno fuori

    – o si alzano i toni e si scatena una guerra nucleare

    – o internamente alla Russia qualcuno elimina Putin ma solo perché ritiene che sia troppo moderato è aggrava l’escalation (questa è un’ipotesi mai considerata dall’occidente, dando invece del pazzo a Putin, quando internamente ha problemi si, ma con frange più estremiste. Sarebbe da ammettere quanto Putin sia invece molto accorto nelle sue mosse)

    – o si va in guerra noi contro la Russia, noi e i nostri figli. E questa ipotesi, attenzione, rischierebbe di far scaturire una guerra civile in Italia, proprio perché l’Italia non è unita in questa situazione è non so quanti andrebbero per l’ucraina.

    L’unica ipotesi qui non contemplabile ed irrealizzabile, e proprio quella che si sbandiera, ossia che la Russia perda e l’Ucraina vinca, al di là delle parti. Che con le armi si ottenga la pace, cosa assurda.

    Per questo serve coerenza, filo logico, imparzialità da parte di chi scrive opinioni. Non si possono non considerare le provocazioni attuate negli anni.

    Si parla di noi e dei nostri figli. Siamo disposti ad ignorare i presupposti, continuare a parlare di aggressori e sacrificare i nostri figli?

    Siamo sicuri che le vite dei nostri figli valgano la pena solo per mantenere una linea politica che non ha basi storiche e tenere in piedi una realtà diversa, solo perché si sminuiscono documenti ufficiali che, se mantenuti, non ci avrebbero portato ad oggi?

    Stanno già iniziando a parlare di leva, casualmente, visto che in Italia non abbiamo riserva. Vedete voi in coscienza cosa pensare e come operare.

    A quanti si pentono dei loro comportamenti sotto pandemia, si è già dimostrata piena comprensione ed appoggio. Vale altrettanto per chi ritorna sui propri passi in merito alla situazione ucraina, anzi, pieno rispetto, perché si dimostra che ci si può confrontare e si cerca di ragionare.

    I nostri figli non devono morire per ideologia.

  23. Simpatia condivisa. Al di là delle opinioni, c’è l’aspetto umano che conta. Ho sempre pensato a Lei come a una persona buona d’animo. In giro non ne vedo molte.

  24. @ Paolo:
    Da quanto scrive, emerge la sua ignoranza sulla leva e sulle mobilitazioni…
    Lei non ha svolto il servizio di leva, o perché giovanissimo o perché riformato..

    Io sono un Ufficiale della Riserva in congedo..
    Sia cauto nell’argomentare quanto disconosce..

  25. @terrorista, veda che è più grave quello che afferma lei, in quanto che la riserva non sia presente in Italia lo dichiara il generale bertolini all’adnkronos:

    ”La reintroduzione di una mini leva potrebbe essere utile alle forze armate italiane che, fa notare il generale Marco Bertolini «attualmente non hanno riserve ma solo le unità in servizio. Una volta esaurite le forze dell’esercito in vita potrebbe essere necessario attingere alla riserva, come hanno fatto continuamente durante la guerra i russi e gli ucraini.”

    https://www.leggo.it/italia/cronache/servizio_militare_obbligatorio_leva_meloni_15_maggio_2023-7401637.html

    https://www.ilmattino.it/italia/primopiano/naja_volontaria_generali_durata_servizio_militare_quanti_mesi_formazione_soldati-7402897.html

    Sul resto sappiamo bene come si procede in caso di mobilitazione, prima i militari di professione, poi ex militari da meno di 5 anni, poi 18-45 anni.

    Certo, si parla di leva perché farebbe bene ai giovani, non per l’Ucraina. Però, come ci hanno abituato, si inizia sempre introducendo argomenti a piccoli passi per abituare le persone a determinati concetti, finestre di overton.

    Coincidenza che parlino di leva mentre zelensky parla di italiani che dovrebbero combattere in caso cessassero gli aiuti? Lo spero ovviamente.

    Ciò non toglie che la gravità dell’argomento o delle eventuali prospettive dovrebbe portare a confronti più seri e circostanziati, anziche attaccare chiunque non la pensi come si racconta nei media. Non le pare?

  26. @ Paolo:
    La leva e sospesa, ma i comuni continuano a redigere le liste..
    Non c’è riserva dei militari, ma la riserva c’è, e fa riferimento agli anni antecedenti il 2005..

    In 40 gg non si riesce a formare un soldato..

  27. Mesi fa ho pubblicato uno spaccato di come si potrebbe organizzare un servizio militare-civile:

    Non meno di 150/180 gg di corso speciale preparatorio per giovani maturi 18/28 anni ( maschi e femmine anche portatori di disabilità )..per tutti uguale ed altamente formativo..
    [ provi ad immaginare un cittadino diplomato, che sa applicare nozioni di primo soccorso, che sa nuotare ed altro.. consapevole dei suoi diritti e doveri ]

    Dopo si sceglie tra il servizio civile o militare, per un minimo di 300 gg..

    Dopodiché si può accedere alle selezioni civili/militari nei vari distretti o reparti…

    I “civili” preparati, vanno a svolgere servizio ( retribuito ) negli ospedali, nelle carceri, od in altre strutture sociali.. ( odierno servizio Civile)

    I “militari” preparati, vengono indirizzati ( retribuiti ), previe selezioni ai reparti delle Forze Armate ( polizia, carabinieri, polizia penitenziaria, vigili del fuoco, polizia municipale, esercito, marina, aviazione e corpi di vigilanza )..

    Chi non partecipa al corso “preparatorio speciale”, e non presta servizio civile/militare, non può partecipare ai vari concorsi pubblici..

    L’Italia fu Unita, ma mai si è pensato di Formare ed Unire gli Italiani..
    Gli Italiani del terzo millennio..

  28. Nel frattempo giorno 13, missili russi hanno centrato un deposito di armi dove erano stipati le armi all’uranio impoverito forniti all’Ucraina dalla Gran Bretagna. A khmelnytisky, e Ternopil, panico totale! Erano depositi segreti dell’ Afu per gli ucraini irraggiungibili. L’ex deputato nazionalista ucraino Moseycuck parla che le autorità stanno nascondendo l’accaduto. Per spegnere l’incendio hanno usato robot a distanza. La gente sta facendo le valigie. In città operano le autorità per il monitoraggio delle radiazioni. Inoltre, a chi sparavano se non c’erano russi sul posto? Si sentivano spari dopo essere stato centrato il deposito. Ecco che la sporca guerra sta facendo il salto di qualità.

  29. @terrorista, si è vero, però ormai gli antecedenti il 2005 iniziano ad essere fuori o a limite dei 45 anni di età, oltre che necessiterebbero, penso, comunque di nuovo addestramento.

    La sua proposta la reputo ben dotata di criterio e senso logico, come reputo molto sensato il non poter accedere a concorsi pubblici senza aver prestato servizio ed essere formati dallo stato per lo stato o gli enti pubblici.

    E’ una proposta in fase di valutazione, se ne discute?

    Una formazione di questo tipo, garantisce la sana educazione dei giovani ed insegna la disciplina, per quanto se ne dica, si vede che manca.

    Ma in questo paese, come scrive bene, non si è mai pensato ad unire gli italiani, forse più a dividerli, come non si è più pensato ai giovani che sono i pilastri del paese. Oggi le rivoluzioni o le battaglie ideologiche sono portate avanti dalle generazioni dagli anni ’70 in giù, i giovani sono purtroppo abilmente indottrinati e manipolabili.

    L’unico primo momento di vera unione fu sicuramente la I guerra mondiale, dove persone di posti diversi mai venute a contatto prima, diventavano fratelli in momenti di enorme difficoltà e sofferenza, contribuendo con questo spirito di patria e fratellanza a vincere la guerra. Sicuramente sarà stata una delle guerre più sanguinarie per le ”tecniche” di battaglia dell’epoca recente, ma gli italiani si ritrovarono uniti con un’ideale nel cuore.

    Quella forse è stata la vera unione degli italiani. Oggi, tutti i valori che dovrebbero rappresentare gli italiani, per i quali essere orgogliosi e patrioti, si sono persi, si sono ingrigiti, appiattiti, non hanno senso per nessuno, anzi, sono quasi una vergogna perché bisogna perdere questa identità per assumerne altre che non ci appartengono.

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