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Il vescovo Rumeo incontra i giovani della diocesi.

Tempo di lettura: 2 minuti

Canti, balli, scalinata della Cattedrale gremita. Così è iniziato il primo incontro del Vescovo di Noto, monsignor Salvatore Rumeo, con i giovani della diocesi, provenienti dai nove vicariati.
“The sound of joy”: questo il claim della veglia di preghiera, animata dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, i cui componenti hanno accolto sul sagrato l’arrivo del presule netino.
Un lungo applauso ha accompagnato il Vescovo Salvatore mentre attraversava la navata centrale. Durante il percorso numerosi i selfie scattati con i giovani presenti.
Nicoletta Di Maria, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile, ha quindi rivolto un saluto di accoglienza e due ragazzi hanno offerto un piccolo dono a nome di tutti i giovani della Chiesa di Noto.
“Siamo venuti per incontrati carissimo vescovo Salvatore, per fare festa con te – ha esordito – lo Sposo è arrivato! È bello averla fra noi: l’abbiamo attesa, preparandoci a questo incontro. Ora è tempo di gioia e di fare festa. Le chiediamo di prenderci per mano e guidarci verso un cammino di santità”.
Dopo il momento di preghiera monsignor Rumeo ha preso la parola, esprimendo “gratitudine e gioia” di trovarsi per la prima volta insieme alla variegata realtà giovanile delle parrocchie della Chiesa di Noto. Presenti anche i giovani della parrocchia S. Cuore in Caltanissetta, dove il vescovo è stato parroco fino alla nomina episcopale.
“Aiutatemi a fare il vescovo” ha chiesto ai presenti, parlando ancora, come già nel suo primo messaggio ai giovani della diocesi – subito dopo la nomina – di “sogno” da coltivare insieme alle nuove generazioni, di “patto di amicizia” per edificare “una Chiesa limpida, trasparente, povera, accogliente”.
Prendendo spunto dall’icona evangelica del Magnificat, monsignor Rumeo ha incoraggiato i giovani ad “alzarsi e camminare, a dire la nostra gioia” e richiamando l’abbraccio tra Maria ed Elisabetta, ha rimarcato l’appello all’amore gli uni per gli altri, “per rendere più bella la Chiesa”.
Il vescovo infine ha ringraziato i sacerdoti intervenuti per accompagnare i gruppi delle loro parrocchie e ha invitato i giovani: “Non arrendetevi nelle difficoltà, consegnate le vostre ferite. Non siete soli”.
Con il canto del Magnificat si è così concluso questo momento di preghiera e di festa, attorno al novello pastore della Chiesa netina che ha inoltre annunciato che il ricavato delle offerte ricevute per le Cresime, sarà destinato per finanziare il viaggio dei giovani della diocesi a Lisbona, il prossimo agosto, per la Giornata Mondiale della Gioventù.

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1 commento su “Il vescovo Rumeo incontra i giovani della diocesi.”

  1. Cattolico radicale e ortodosso

    “Tutti i giovani della diocesi “? Non direi , considerati le pecorelle smarrite, i giovani non praticanti, disorientati dal magma maxi mediatico o semplicemente le statistiche o i dati sulla frequenza o partecipazione alla vita ecclesiale. Da cristiano radicale non posso non vedere una bellissima realtà ecclesiale per chi già sta dentro o per figli di papà benestanti, mi si potrà contraddire dati alla mano e con la descrizione della realtà. Ma visto dal di fuori sembra tutto come una scuola per rampolli di buona famiglia , per gite e divertimenti vari per gente benestante , eccezion fatta per i missionari nei cinque continenti, la maggior parte dei praticanti sembrerebbe funzionalizzare tutto a una visione benestante del mondo , integrando ai buoni costumi benestanti tutta la vita ecclesiale da la maggior parte di essi stessi diretta , occorrerebbe più gente dei rioni popolari nei consigli pastorali.Ho frequentato da giovane di 20, 21, 23, purtroppo non ho potuto farmi un idea diversa di quella di un cristianesimo all’acqua di rose funzionalizzato alla buona educazione dei giovani e nulla più

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