
L’arte del pittore modicano Guido Cicero varca ancora una volta i confini nazionali e stavolta viene “esaltata” in Spagna. La pittura di Cicero trova, infatti, ampio spazio in un articolo pubblicato dal periodico Luz Cultural, magazine di informazione culturale, titolato “Lo sagrado, la historia y el toreo en el arte de Guido Cicero”(Il sacro, la storia e la corrida nell’arte di Guido Cicero) a firma del critico d’arte e scrittrice di Melinda Miceli, direttore artistico onorifico della celebre rivista spagnola. La pubblicazione del Critico d’arte Melinda Miceli art selector Enciclopedia d’arte italiana, direttore artistico onorifico di Arts Direct, Corriere Nazionale e Stampa Parlamento, è un gesto che slancia la figura artistica di Guido Cicero all’interno di un contesto europeo e dei Media partners del prestigiosissimo Premio Giotto, International art Prize Giotto, il quale terrà presto un altro evento internazionale, Catalogo virtuale delle arti contemporanee. È in questo contesto che Cicero incontra il Critico d’arte Melinda Miceli che gli ha conferito durante l’edizione 2023 a Villa Reimann il 28 giugno 2022, un attestato di merito alla Carriera.
Ecco la parte iniziale dell’articolo:
“Guido Cicero, classe 1952, è un noto pittore modicano oltre che musicista e fotografo professionista. Su queste basi artistiche sviluppa un’affascinante alchimia che, nel suo universo pittorico, indaga esperienze interiori ed esteriori con un potere evocativo polisensoriale. Collabora con la rivista i Mediterranei; I suoi lavori fotografici sono stati pubblicati sul quotidiano “La Provincia di Ragusa”, “Le dodici terre” e su riviste specializzate. Ne hanno scritto su Internet. “Libreriamo” di Milano, “Waibraimu Muhanga ” Rep. Dem. del Congo, Corriere di Ragusa, Ragusaoggi, Rtm Modica, Chiesacattolica, Vitadiocesana, l’Avvenire, “il Castello” di Milano che pubblicano servizi fotografici esclusivi per il circo “Moira Orfei”, circo “Alvaro Bizzarro”, “Medrano”, “Darix F.lli Togni”, Reportage in Uganda e Repubblica Democratica del Congo.
Guido Cicero persegue un’indagine originalissima che riecheggia il disincanto di una società decadente rifugiandosi in temi nobili, come grattacieli e cattedrali, dove la densità cromatica fa e disfa magnifiche strutture narrative che generano il fascino della poesia impressionista nell’orizzonte contemporaneo e spianano il cammino verso la sua componente astrattista che anela alla disgregazione della materia in una divina saturazione di segni spiraliformi e geometrici. Il segno di grande maestria è investito dal magma del colorismo: spatola, schizzi, colature, che rimandano al drip americano, quasi a voler evocare una terza dimensione figurativa, degna di accedere alla rivelazione misteriosa”.