
La questione delle due società giovanili di calcio a cui il Comune si è rivolto chiedendo alle stesse di sloggiare dai campetti di viale Europa e Marco Verde merita di essere approfondita. E’ quanto afferma Italia Viva Vittoria che, in particolare, contesta la ricostruzione fatta dal delegato comunale allo Sport, Fabio Prelati. “A differenza di quanto affermato da quest’ultimo – sottolinea la consigliera comunale Iv, Sara Siggia – la prima diffida dell’8 novembre toglieva i campi alle società con obbligo di restituzione di chiavi e, ancora, formalmente, questa richiesta non è stata ritirata. Non si capisce, dunque, perché il giorno dopo la diffida il Comune di Vittoria aveva pubblicato il bando, senza neppure attendere un riscontro dalle associazioni. Queste, costrette da una richiesta e da un bando illegittimo, hanno dovuto rispondere legalmente per chiedere l’annullamento, poi effettuato dall’ente di palazzo Iacono, solo perché il Comune avrebbe perso di sicuro il ricorso al Tar. Dopo, visto che da palazzo Iacono non ci sono riusciti, hanno iniziato a mandare diffide per contestare presunti inadempimenti alle associazioni. In realtà, visto che la legge nazionale prolunga la durata degli affidamenti, avrebbero dovuto incontrare le associazioni per concordare anche le famose modalità di accesso ad altre associazioni. Le due società di calcio, a ogni modo, a quanto ci risulta, hanno concesso più volte, quando è stato loro richiesto e in modo gratuito, i campi ad altre organizzazioni a differenza di quanto detto da Prelati. Il punto di domanda resta: perché non si è avuto un dialogo con le associazioni concessionarie? Perché si è emanato un bando illegittimo? Perché ancora si persevera con richieste discutibili? Cosa c’è veramente sotto? Insomma, tutto, come sempre, gestito con molta approssimazione. Chiediamo che sulla vicenda si possa fare chiarezza e che, soprattutto, si scelga la strada del dialogo piuttosto che quella della contrapposizione. Anche perché di mezzo ci vanno giovani calciatori e tutto questo non lo riteniamo giusto”.