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Abbate. Sostenere concretamente artigiani e commercianti isolani

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Il nuovo assessore alla Attività Produttive dovrà mettere al centro della propria attività le riforme che riguardano il mondo del commercio e dell’artigianato. Tali comparti per decenni non sono stati mai considerati al centro dell’attività dei vari governi regionali. Al nuovo Governo la responsabilità di intervenire direttamente con riforme che semplifichino l’attività amministrativa e che facciano diventare la Regione Sicilia una Regione economicamente speciale per sostenere le piccole imprese a carattere familiare che sono la parte predominante di questi due comparti. Di fondamentale importanza sarà prevedere un sostegno puntuale alle imprese per la loro valorizzazione, sostenere la commercializzazione e l’internazionalizzazione del Made in Sicily rivolte a trasferire e applicare le agevolazioni previste per le ZES o per altre forme speciali alle aree artigianali e commerciali di tutta la Sicilia. Fondamentale sarà lo snellimento della burocrazia per la nascita delle nuove imprese dove gli incentivi dovranno essere proporzionati alla quantità del personale impiegato nella propria azienda, aumentando di fatto la possibilità di lavoro per i giovani la cui percentuale di disoccupazione oggi supera il 40%. Importante in questi anni è stata la figura dei consorzi FIDI che hanno colmato lo squilibrio nei rapporti con il sistema bancario istituendo un fondo regionale a loro disposizione per patrimonializzarli aumentando le risorse a sostegno dell’abbattimento degli interessi passivi sia sui mutui che sulle anticipazioni di liquidità. Dare la possibilità, già a 16 anni, di poter essere ingaggiati ed anticipare così l’ingresso nel mondo del lavoro favorendo l’apprendistato reale e remunerato che di fatto andrebbe a creare un’opportunità di lavoro per migliaia di ragazzi siciliani e scongiurare così la scomparsa di tante risorse artigiane e commerciali. Il subentro nell’attività di famiglia senza limitazione alcuna per i figli che hanno negli anni collaborato costantemente con i propri genitori nella conduzione della stessa attività. Senza dimenticare che non ci potrà essere sviluppo se non si svilupperà un vero circuito regionale di ITS che devono essere, come per l’industria le università, il serbatoio da cui attingere per trovare nuove risorse sia come lavoratori autonomi sia come dipendenti.

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