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FP CGIL Ragusa. Inaccettabile il contratto CCNL AIAS

Troppe criticità dal punto di vista normativo che economico. Bloccare la firma del contratto e riaprire la contrattazione. Dibattito con gli operatori
Tempo di lettura: 2 minuti

Il rinnovo del CCNL AIAS, non dà garanzie ai lavoratori perché presenta molte criticità che sono contenute nella pre-intesa contrattuale firmata da alcune organizzazioni sindacali, cui la Cgil non ha inteso aderire poiché ritiene che il contratto rinnovato, sia un contratto capestro.
Su questo tema si è svolto Ieri, presso la sala riunioni della Cgil di Ragusa, un incontro con i lavoratori del CSR, interessati e molto partecipata che ha consentito agli operatori presenti di mettere in luce le criticità che riguardano sia il profilo giuridico che economico.
Nei particolari Nunzio Fernandez, segretario generale della FP CGIL Ragusa e Anita Tumino segretaria provinciale della FP CGIL hanno evidenziato come la malattia potrà essere pagata al 100% solo dal ventiduesimo giorno, mentre l’infortunio dal quinto, anche il diritto alla maternità viene intaccato, durante i cinque mesi di congedo obbligatorio i lavoratoti potranno contare sull’80 per cento della retribuzione, l’Aias non integrerà il 20 percento non garantito dall’Inps, si potrà essere licenziati in tronco con appena 180 giorni di malattia in tre anni. Anche quello economico presenta criticità atteso che l’aumento fittizio dello stipendio di 90 € di cui 80 già erogate negli anni passati a titolo di acconto su futuri miglioramenti, si riduce ad un reale 10 € mensile e questo dopo 10 anni di attesa del contratto.
“È un contratto inaccettabile, sostengono i due dirigenti sindacali, dopo dieci anni di stallo ci si aspettava di più; invece, viene proposto un contratto addirittura peggiorativo rispetto al precedente, firmarlo vorrebbe dire accettare la rinuncia a tutele e diritti e condannare i lavoratori alla rassegnazione.
Ma questi ultimi, hanno la possibilità di bloccare la firma del contratto e far riaprire il tavolo di contrattazione. Come? Partecipando alle assemblee dei lavoratori che verranno indette entro il 30 luglio, in cui le lavoratrici e i lavoratori potranno esprimere liberamente il loro motivato dissenso. Se la maggioranza delle assemblee uscirà con un documento negativo in merito al rinnovo, allora avrà vinto la democrazia e avranno vinto i lavoratori.”

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