
’Udc ha fatto le proprie scelte. Pinuccio Lavima ha conseguenzialmente fatto le proprie, scegliendo la coerenza, la lealtà, l’affidabilità, la dignità, la propria idea di politica e di partito che ne ha caratterizzato la storia sin dal 1978 allorquando per la prima volta si iscrisse al partito della Democrazia Cristiana.
Erano tempi di ideali politici in un contesto dove l’appartenenza ad un partito era quasi come sancire un matrimonio indissolubile. “Per tale motivo – sottolinea Lavima – a distanza di 44 anni il simbolo dello scudocrociato mi è rimasto ancora cucito addosso. Erano i tempi in cui i partiti esprimevano una classe dirigente di spessore, legata fortemente al proprio territorio, ai propri sostenitori, ai propri iscritti e perché no alle proprie correnti. Erano i tempi in cui perdere anche un solo iscritto al partito presupponeva una mobilitazione generale per recuperarlo. Altri tempi, altra classe dirigente della quale oggi rimangono purtroppo soltanto la storia ed il simbolo dello scudo crociato”.
Pinuccio Lavima si è formato politicamente con quella cultura e che non ha più abbandonato nel suo percorso e nei ruoli che in questa lunga militanza ho ricoperto. “Come chiunque che fa politica – spiega – ho avuto tante sconfitte, come ho avuto tante vittorie, ma nell’uno e nell’altro caso non sono venuti mai meno i miei principi ed i miei valori e tutto ciò mi permette di guardare chiunque direttamente negli occhi senza essere certo io ad abbassarli. Credo fermamente che oggi questo sia apprezzato dalla gente il che mi consentirà di continuare a camminare a testa alta tra la gente e perché no, se serve, a continuare ad esprimere il mio pensiero politico forte di un’esperienza quarantennale di militanza politica. Una cosa è certa: non mi annoierò senza militare in un partito, ma custodirò gelosamente il mio passato, il mio presente ed il mio futuro sempre con la coerenza, la lealtà, l’affidabilità, la dignità che costituiscono la mia storia personale. Personalmente non ho bisogno di costruire una nuova storia perché una storia io ce l’ho”, prosegue lo stesso dimissionario.
“Continuerò a testimoniare il proprio impegno – aggiunge Lavima – secondo i principi ed i valori che mi caratterizzano, nel frattempo sarò attento e sensibile ad un auspicabile e necessario risveglio con nuove aggregazioni ma soprattutto con grande attenzione all’immenso patrimonio costituito dai giovani che sono gli unici a dare fiducia e speranza, che li vedano protagonisti e che facciano uscire la città dal torpore nella quale è stata relegata, costruendo una idea progettuale che la proiettino verso nuovi spazi per la Modica del futuro. Qualcosa in tal senso si muove già e può costituire l’impegno su cui lavorare. Riguardo specificamente la mia posizione nel partito e alle candidature per le regionali, conclude Lavima, non ne condivido né le scelte, né le modalità delle stesse. Non è un candidato che si offre a un partito, ma un intero partito che si offre per una candidatura. Questo paradossalmente non è un attestato di forza ma al contrario alla gente potrebbe apparire come un sintomo di debolezza dettato dal timore di incertezza rispetto agli obiettivi fissati a livello regionale. Consequenzialmente rinuncio a tutte le cariche in atto rivestite nel partito e soggette a mie ulteriori riflessioni”.
9 commenti su “Terremoto UDC. Pinuccio Lavima rinuncia a tutte le cariche nel partito”
“Chiodo schiaccia chiodo”..
Saltano i piani di Gnaziu, e ci si prepara ad azioni belligeranti per le amministrative..
Sarà una lotta senza esclusioni di colpi, da godersela in divano..
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ma l’ex vicesegretario regionale si è dichiarato cattolico fervente, ma non conosce la parola del perdono?non conosce la parabola del figliol prodigo che accoglie il figlio dopo essersi allontanato da casa e ritorna pentito….e il padre nell’accoglierlo dimostra la sua immensa bontà e immensa saggezza……
Dopo le dimissioni se ne elegge uno nuovo… Tutto sto comunicato per dire cosa? Cosa ha fatto in tanti anni il segretario del partito.? Mah san riposo…
Penso che chiunque e con questi motivi se non sente più l’ideale in un partito, è giusto che lasci e rinunci. Non ha senso in effetti perseverare o perseguire un partito che ti da mal di pancia e non ti fa sentire parte di una famiglia politica. Specie se quel partito non rappresenta più gli ideali per cui è nato. Molti preferiscono e accettano qualsiasi mobbing pur di restare in sella, anche se sotto la sella non c’è un cavallo ma un somaro. Si accontentano anche di uno sgabello in attesa di sbavare per qualche poltroncina in futuro. Penso che il Sig. Lavima è uno dei pochi veterani rimasti a tenere in vita un partito per molto tempo all’ombra ed ora i nuovi compagni di ventura lo ringraziano con tanto affetto.
Ma questo è un fenomeno o il destino che non appartiene solo al Sig. Lavima ma a tutti i partiti e uomini di partito che non trovano più ideali sociali e umani, ma solo ipocrisia di ideali che esternano solo in campagna elettorale e che si dimenticano (anzi abbandonano) il giorno dopo le elezioni.
Scelta coerente al contrario del suo ex partito che probabilmente non avrà nessun rappresentante a Sala d’Ercole!!!
siamo fuori di ogni possibilità di dibattito quando affermato dall’ex vicecoordinatore regionale nell’intervista rilasciata a canel 74 e dichiara che l’udc già raggiunge il 5% e di conseguenza lui se era disponibile ad entrare bene ….ma se non si sa con la candidatura dell’ex sindaco che ha un portafoglio di voti possa raggiungere il 5 e l’affermazione che già il partito di suo lo aveva raggiunto indipendentemente dall’ingresso dell’ex sindaco….siamo nella fantascienza della politica
Signor Giovanni, devo constatare che ci vuole una laurea x decifrare quanto lei dice. Evviva i partiti, solo e sempre quelli. In un Italia che non c è più, si salvano e proliferano solo quelli
Ma i vertici nazionali e regionali lo ricordano che Abbata divenne sindaco per la prima volta con il simbolo dell ‘idc e subito dopo li ha fancullizati… La storia si ripeterà… Sempre se rimane a peri…
Complimenti per questo gesto di coerenza, dignità,onesta