
Dopo i 27 assassinii perpetrati dalle forze ribelli islamiste ADF la settimana scorsa, le milizie di origine ugandese affiliate all’Isis, oggi ha compiuto un altro eccidio, uccidendo 20 persone nella città di Otoabere-Bwanasura, nel territorio di Irumu, in provincia di Ituri. Notizia tristemente confermata dal Coordinatore dei diritti umani per l’Africa ,Christophe Munyanderu il quale ha riferito che almeno 30 abitazioni sono state attaccate dai ribelli, a cui ha fatto seguito il rapimento di diversi giovani del luogo. L’irruzione armata nell’abitato si è svolta all’imbrunire intorno alle ore 20,00 ora locale. L’Organizzazione umanitaria ha tuttavia avanzato l’ipotesi che il numero dei morti potrebbe aumentare dal momento che mancano all’appello diverse persone che le Forze Armate congiunte congo-ugandesi continuano a ricercare. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, le forze democratiche assassine alleate (ADF) hanno causato 1.260 morti nel 2021. Mentre, secondo i dati registrati dal Kivu Security Barometer (KST), questo gruppo armato risulta il più letale della nazione, con oltre 2.480 persone uccise in più di 450 attacchi perpetrati dal 2017 ad oggi nel nord-est del Paese. Cinque anni di sangue innocente. E nessuno o quasi fa niente per impedire alle ADF di continuare a farlo impunemente. Vi chiederete e la Polizia? Come anche in questa circostanza arriva nel luogo della strage con ampio ritardo e per fare la conta delle persone assassinate.