
Come una nave imponente al largo, che, col suo carico di storie, si dirige verso riva, attesa al porto di Marina di Ragusa il 2 e il 3 settembre del 2022. Così è iniziato il viaggio della grande famiglia del Trofeo del Mare, e le novità di questa edizione sono davvero tante. La prima riguarda la composizione del nuovo comitato tecnico – scientifico, che sceglierà i vincitori del premio fino al 2024. Sei personalità eccellenti, accomunate dalla passione per il mare, che avranno il delicato compito di valutare i profili di ogni candidato segnalato da Enti pubblici e privati, da associazioni sportive e culturali. Solo sette di loro, alla fine, saliranno sul palco e riceveranno l’ambito riconoscimento. Conosciamoli meglio, a cominciare da Barbara Davidde, Soprintendente Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo e già insignita del Trofeo del Mare nell’edizione 2020. Membro del consiglio tecnico – scientifico Unesco per la protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo, è stato Direttore del Nucleo per gli Interventi di Archeologia
Subacquea dell´ICR, Istituto con il quale continua a collaborare per i temi della conservazione del patrimonio culturale subacqueo. Ha lavorato per l’Istituto Centrale per l´Archeologia del MiBACT, ed è stata Funzionario della Scuola Archeologica Italiana di Atene per la missione archeologica subacquea di scavo e restauro della Villa sommersa di Epidauro. Ha diretto missioni in Yemen, Oman, Francia, Libia e in
diverse località italiane. Di rilievo anche l’impegno accademico, sfociato in diverse pubblicazioni.
Insieme a Barbara Davidde un’altra grande professionista del mare, Rosalba Giugni Presidente Nazionale Associazione Marevivo Onlus, che, dal 1985, lavora per la tutela del mare e dell’ambiente. “Figlia di armatori, subacquea e napoletana” per sua stessa ammissione, afferma che nelle sue vene “non scorre sangue ma scorre mare”. Si batte per fermare la distruzione del Pianeta Blu e in 35 anni di attività ha
promosso campagne scientifiche, sociali e divulgative, ha stretto collaborazioni con enti pubblici nazionali, con organismi internazionali, coi governi del Mediterraneo e le istituzioni militari ed ha lavorato per l’ecosistema marino in tutti i suoi aspetti. Ha proposto disegni di legge e regolamenti, e ha lanciato decine di campagne internazionali di divulgazione e sensibilizzazione con le più prestigiose
Università Italiane e la Marina Militare, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente.
La terza componente del nuovo comitato è Eleonora De Sabata, giornalista e fotografa di mare, divulgatrice scientifica e coordinatrice del progetto europeo Clean Sea Life, da lei stessa ideato per la protezione di coste e fondali. Da trent’anni, la diffusione della cultura del mare è la sua mission e sin dall’inizio della sua attività, ha costruito un “ponte” fra gli appassionati di mare e il mondo della ricerca. Clean
Sea Life è stato cofinanziato dalla Commissione Europea e ha coinvolto tutti gli amanti del mare: subacquei, pescatori sportivi e professionisti, studenti, operatori balneari e turistici, con lo scopo di accendere i riflettori sull’enorme problema dei rifiuti in mare e proporre delle soluzioni concrete.
La quarta ed ultima donna del comitato è Monica Francesca Blasi, biologa marina, biofisica e Presidente della Filicudi WildLife Conservation. Anche lei è una vecchia conoscenza del premio, vinto nel 2017. Specializzata in conservazione della biodiversità animale, la sua esperienza professionale include competenze specifiche riguardo allo studio dei cetacei e delle tartarughe marine. Ha lavorato come
ricercatore in progetti di biologia molecolare e sulla qualità delle acque per l’ISS di Roma e ad attività di cooperazione internazionale nell’ambito del Protocollo Acqua e Salute in collaborazione con l’OMS, nonchè come consulente per il Ministero dell’Ambiente per attività legate alla fauna marina e terrestre e al Piano D’Azione per la conservazione delle tartarughe marine in Italia. La sua Filicudi WildLife
Conservation è un’associazione no profit che si occupa di ricerca, turismo sostenibile, formazione e tutela ambientale su tutto il territorio eoliano.
Infine, il giornalista Alessandro Filippini e Andrea Barbera, velista, skipper e navigatore. Alessandro Filippini, premiato lo scorso anno sul palco di Marina di Ragusa, è giornalista per la redazione Scienze ed Ambiente del TG2. L’attualità e la divulgazione applicata all’ambiente e al mare sono la sua passione. Ha realizzato servizi e speciali sulla tutela degli ecosistemi, sulle aree marine protette, sul
cambiamento climatico, l’inquinamento e l’impatto che questi hanno sugli oceani. Un tema ricorrente nel suo lavoro è quello della pesca sostenibile, ma ha anche lavorato nel mondo della subacquea per disabili. C’è poi il capitolo dell’archeologia sommersa, nel quale è impegnato da qualche tempo in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della regione siciliana. Andrea Barbera, è un velista, skipper e navigatore agrigentino ed è stato insignito del Trofeo del Mare nel 2016 dal compianto Sebastiano Tusa. Classe ‘78, scopre il mare navigando fin da bambino sulla barca di famiglia, insieme al papà. Nel suo
curriculum spiccano Giri d’Italia a vela, Giri di Sardegna, Tiscali Cup, la regata del Conero e la Wind cup match race. Nel 2006 Andrea compie la sua prima traversata oceanica e da lì in poi fare lo skipper diventa una scelta di vita. Andrea Barbera è stato il primo a circumnavigare la Sicilia in solitaria. “Con un comitato tecnico – scientifico di un simile livello, – afferma il patron Mimmo Pedriglieri – non possiamo che portare a Marina di Ragusa un evento di altissimo profilo. Sono orgoglioso di questa squadra, e, nell’augurare a tutti un buon lavoro, voglio ringraziare i componenti il comitato uscente, presieduto dal prof. Franco Andaloro, e quelli del comitato d’onore, con in testa Valeria Li Vigni, per tutto quello che hanno fatto. E’ anche grazie al loro impegno che il Trofeo del Mare è diventato quello scrigno di tesori che è oggi”.
La grande famiglia del Trofeo del Mare è lieta di annunciare ufficialmente i nomi dei sei premiati dell’edizione 2022. Su di loro sono confluite le preferenze del Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dalla Soprintendente Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo Barbara Davidde e composto da Rosalba Giugni, Eleonora De Sabata, Monica Blasi, Alessandro Filippini e Andrea Barbera. Li vedremo, pertanto, tutti sul palco del Premio, il 2 e 3 settembre a Marina di Ragusa, con il loro carico di storie, tutte emozionanti e di grande spessore, legate a doppio filo all’amore per il mare e alla sua tutela. Eccoli!
Roberto Rinaldi
Classe 1963 e romano di nascita, è un fotografo e videomaker subacqueo internazionale. Ha lavorato per le maggiori testate e piattaforme: da National Geographic a Discovery Channel, da France 2 a BBC, Rai, Sky e Netflix, Nautica ed Espresso. Le prime immersioni le ha fatte con l’equipe del comandante Jacques Cousteau, a bordo della mitica nave Calypso, navigando da Capo Horn al Capo di Buona Speranza. Con il progetto “Mare Nostrum” ha coinvolto nella cura degli ecosistemi acquatici enti, organizzazioni, aziende e singoli che hanno a cuore il benessere del pianeta blu. Il mare, i viaggi, l’esplorazione degli angoli più remoti hanno da sempre fatto la parte del leone nei suoi sogni di fanciullo. Dopo le prime esperienze nelle acque del litorale romano, è entrato a far parte del corpo docente di una scuola subacquea romana, nella quale ha lavorato fino al 1987, anno in cui è stato impiegato come istruttore di fotografia subacquea per alcuni operatori del gruppo sommozzatori dell’Aeronautica Militare. Nel 1988 ha conquistato il titolo di Campione Italiano di fotografia subacquea, e da allora ha continuato ad inanellare un successo dopo l’altro, ma non ha mai smesso di nuotare libero e di documentare i fondali più profondi.
Enrico Gargiulo e Maria Rosaria Di Natale
Sopra e sotto il mare, da 50 anni insieme i coniugi Gargiulo: sorrentini, fotografi, documentaristi e subacquei. Lei, Maria Rosaria, se ne andava in giro con maschera e pinne già quando, negli anni ’50, la subacquea era un affare per pochi uomini. Oggi è presidente di Mare Vivo Penisola sorrentina. Lui, Enrico, si dedicava alla pesca in apnea da 7 anni quando le loro strade si sono incrociate. Si sono giurati amore eterno nel 1964, e nel 1988 sono diventati la prima coppia al mondo a vincere il “Tridente d’oro” per la pluriennale attività di elevato valore artistico nel settore della fotografia subacquea. A loro è stata intitolata persino una grotta, sull’Isola di Dino, per ricordare l’impresa esplorativa non priva di pericoli. Tra le tappe più significative della loro carriera, la vittoria ai mondiali di fotografia subacquea nel 1987. Ospiti abituali dei programmi televisivi “Pianeta mare” e “Linea blu”, collaborano da anni con riviste specializzate sulla subacquea e il mondo sommerso e vantano una serie infinita di premi, concorsi e trofei.
Francesca Santoro
“Il mare è una voce che parla all’anima”, e che Francesca Santoro sa ascoltare. Membro della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco coordina il progetto di educazione “Ocean Literacy”, in qualità di responsabile delle attività di educazione all’oceano e della comunicazione delle scienze del mare. Per sensibilizzare sull’importanza dell’oceano per il pianeta, sta creando un movimento globale che promuova la #generazioneoceano, una generazione consapevole delle grandi ricchezze del mare come delle sue fragilità. Ha conseguito un dottorato di ricerca in analisi e governance per lo sviluppo sostenibile presso la School for Advanced Studies di Venezia, e una specializzazione in scienze ambientali marine, governance marina, educazione scientifica e comunicazione. Da sempre appassionata del rapporto tra uomo e natura, è al Liceo che ha cominciato ad interessarsi delle questioni ambientali e ha fatto sua la mission per promuovere i piccoli comportamenti quotidiani che possono fare la differenza a tutela dell’ecosistema.
Cacciatori di reti fantasma
L’avrete sicuramente vista su Discovery+ e Dmax. “Cacciatori di reti fantasma” è una serie originale documentaristica diretta da Christian Gandini e scritta da Francesco Morstabilini, Andrea Bempensante e Christian Gandini per Sunrise Film Production. Una straordinaria docuserie che racconta la missione di un gruppo di subacquei professionisti siciliani, sei amici della provincia di Catania con la passione della subacquea e sommozzatori volontari che da 12 anni organizzano operazioni di recupero delle reti da pesca abbandonate o perdute, che inquinano il mare e ne flagellano fauna e flora. Ogni anno, nei mari e negli oceani di tutto il mondo, si perdono più di 640 mila tonnellate di reti da pesca che causano enormi danni ambientali ed economici. Gaetano Di Maria “Tano Merica”, Giuseppe Longo “Lupo”, Mario Russo “Centocapelli”, Livio Cortese “il Gommista”, Angelo Giuffrida “Niki Occhiverdi” e Filippo Scandura “Il Barone” tutti i giorni si immergono per recuperare queste reti e i rifiuti nei quali si imbattono. Un lavoro straordinario, dentro il mare e sugli schermi, che merita senz’altro un importante riconoscimento.
Paolo Fanciulli
Siamo volati fino in Toscana per conoscere questo straordinario pescatore, che è anche guida escursionistica-ambientale, di cui ha parlato perfino il New York Times. La sua pesca è una esperienza sensoriale rispettosa dell’ambiente, che porta alla scoperta della splendida costa del Parco della Maremma e del suo mare. Innumerevoli sono le battaglie per la salvaguardia dell’ambiente marino che ha combattuto, e la sua “Casa dei Pesci” è la realizzazione di un sogno. Un sogno che coniuga natura, bellezza e arte, invitando tutti a scoprire quanta meraviglia si nasconda in fondo al mare, giornalmente depredato da pesca illegale e inquinato da rifiuti tossici e detergenti chimici. Con l’area protetta della Casa dei pesci, che va dal fiume Ombrone a Porto Santo Stefano, Paolo ha salvato una piccola porzione di blu, e lì la natura ha ripreso il sopravvento, i pesci hanno trovato nuovi anfratti per nuotare al riparo e i turisti, incuriositi dalle opere d’arte, hanno scoperto nuovi mondi sottomarini. Mondi in cui pesanti sculture in marmo posate sul fondale ostacolano la pesca a strascico illegale e stanno favorendo il ripopolamento ittico.
Carmelo La Rocca
Palermitano di nascita ma catanese di adozione, lavora come interprete per il Governo americano presso la base militare a Sigonella e dal 1995 è un sub professionista. La storia di Carmelo vive un momento drammatico quando, a 17 anni, rimane vittima di un terribile incidente stradale che lo costringe sulla carrozzina per un anno. E’ la svolta, perché in quell’occasione decide che avrebbe dedicato la sua vita a rendere accessibile il suo amato mare ai diversamente abili. Insieme a Martino Florio, e ad altri volontari dell’Associazione Life Onlus, promuove le immersioni per soggetti paraplegici e non vedenti, inaugura un percorso tattile di biologia marina, realizza il primo percorso tattile di archeologia subacquea in Italia e organizza programmi di riabilitazione in acqua. Dopo una visita turistica a Malta, affascinato dai paesaggi dell’Isola, propone a due amiche del posto di aprire li un’Associazione no profit Life per garantire anche ai disabili maltesi un mare più accessibile. Il suo sogno è la creazione di un centro d’integrazione itinerante in cui accogliere soggetti disabili e non, per fargli vivere il mare pienamente e in maniera ludica.