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Amministrative, incandidabilità e….tiritinchiti

Tempo di lettura: 2 minuti

Quando si dice che i nodi alla fine vengono al pettine.

Di questi giorni la notizia che, a seguito di accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza, dieci consiglieri comunali di Vittoria sono finiti sotto inchiesta per il reato di “falso ideologico”.  

In buona sostanza, al momento del loro insediamento avrebbero dichiarato che non esisteva alcuna incompatibilità con la carica che si apprestavano a ricoprire.

La Guardia di Finanza avrebbe, invece,  accertato la falsità di questa loro dichiarazione in quanto debitori nei confronti del Comune per tasse non pagate e altre posizioni analoghe.  

Fra i dieci interessati anche un consigliere comunale debitore nei confronti del Comune di una somma minima, pari a 62,68 euro, per una multa non pagata.

Lex, dura lex, sed lex?

Mah! Dovendo parlare di legge elettorale c’è da porsi, per la verità, qualche domanda.

L’incandidabilità di un cittadino nasce il più delle volte al momento dell’accettazione della candidatura.

Per ingenuità o machiavellica scelta? Ingenuo il cittadino che firma o furbo e spregiudicato chi lo induce a firmare?

Nell’un caso o nell’altro, di questione morale si tratta. Che, ovviamente, distante assai è dalla politica e dall’habitus mentale di alcunileadersche si pongonocome fine quello di racimolare quanti più voti possibile … alla faccia della morale.

Tizio non si può candidare perché ha un debito o una lite con il Comune? Non importa. Qual è il problema. Tizio fa parte di un nucleo familiare numeroso, acchiapperà un bel numero di voti. Ci mettiamo a fare i preziosi?

Incandidabilità o ineleggibilità, intanto, porta acqua al mulino, poi, i voti rimangono … al suo posto entra un altro portatore di voti e la dura lex viene regolarmente gabbata.

Caio non si può candidare perché presta servizio presso una ditta, azienda o cooperativa che, legata da contratto con il Comune, garantisce un determinato servizio pubblico?

E tiritinchiti. Non importa. Il fine è quello di acchiappare voti. Punto. Al di là della questione morale ed anche legale.

Capito? Possibile che non ti renda conto?

Si, ho capito. Non ti arrabbiare.

Un esempio concreto? Eccolo. A Pozzallo i quattro candidati saranno sostenuti da nove liste: Roberto Ammatuna, cinque, Enzo Galazzo, due, Giuseppe Spadola, una, Patrizia Burrafato, una. In tutto scenderanno in campo 144 candidati. Tutti candidabili?  

Basta leggere nomi e cognomi (addirittura in liste della stessa coalizione sono candidati due fratelli) per restare alquanto perplessi rispetto all’interrogativo posto. Ma chi, preventivamente deve controllare cosa?  La coscienza personale o la legge? Certamente la coscienza personale ed il senso di responsabilità individuale. Già, come non detto …

La legge, in questa fase, non prevede alcun controllo. In pratica il legislatore dice “Anima tua e coscienza tua”. Dopo, se ci sarà un’indagine, vedremo.

Scatterà, dunque, in quel preciso momento l’agitazione di quei candidati non in regola, che avranno i loro bravi e costosi grattacapi.

Si, funziona così, nessuno si stupisca.

Funziona proprio così.

Cioè male . . . MA CHISTA E’ A ZITA.

John Bonaiuto

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