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Cisl: “Futuro occupazionale sempre più incerto negli iblei”

La ripresa rischia di non consolidarsi
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“C’è stato un 2021 in cui, anche nella nostra provincia, l’occupazione ha avuto un buon trend di crescita, con la ripresa di numerose attività sociali e lavorative, grazie anche al vaccino e al green pass. I dati di febbraio mostrano, adesso, un ulteriore avanzamento, registrando anche una ripresa del lavoro autonomo. La nostra preoccupazione, però, è che questa fase positiva sia interrotta dalle ricadute del conflitto ucraino e della instabilità internazionale”.
E’ quanto dichiara la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito dell’andamento economico che riguarda da vicino l’area iblea. La crisi covid aveva colpito gravemente nei mesi scorsi soprattutto i servizi. Nella fase attuale, ad entrare in difficoltà è anche il manifatturiero. “I numeri ci dicono – chiarisce la segretaria – che a febbraio il loro peso sul complesso dell’occupazione dipendente è del 15%, mentre scende al 10,8% la quota sull’occupazione complessiva, comprensiva anche del lavoro autonomo. Sono percentuali fisiologiche in fase di ripresa. Ma il tema principale, però, riguarda le assunzioni di durata troppo breve, dovute alla ripresa incerta che ora rischia di non riuscire a consolidarsi. Quindi, più che essere allarmati dal fatto che una parte consistente delle nuove assunzioni in questi mesi è a termine, ad impensierire è il rischio che tra qualche settimana l’occupazione smetta del tutto di crescere. Ecco perché sono necessarie misure straordinarie per evitare tale scenario, accelerando la messa a terra degli investimenti programmati con il Pnrr, fondi strutturali del settennio 2021-2027, il Fondo Sviluppo e Coesione e ampliando l’intervento sulla cassa integrazione previsto dal recente “decreto energia”. Sono queste, tra l’altro, le richieste che la Cisl sta caldeggiando a livello nazionale e rispetto a cui, anche in ambito locale, faremo la nostra parte facendo sentire la nostra voce”.

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