
Un passaggio occasionale in via Natalelli, al di sotto dell’arcata del Ponte Nuovo per rendersi conto che i lavori occorrenti alla riapertura del Museo Archeologico di Ragusa, segnatamente quelli per la scala esterna di sicurezza, vanno a rilento in una maniera mostruosa.
E’ il Comitato Ragusa al Centro a restare deluso per una problematica, più volte sollecitata, che si era illuso di considerare risolta anche per meriti suoi, che ancora mostra un immobilismo e una indifferenza dell’amministrazione e dell’assessore alla cultura da far paura.
Addirittura, qualcuno si chiede se l’assessore Arezzo, che più volte ha manifestato il suo dissenso per il mantenimento del Museo Archeologico nell’attuale sede, non adotti consapevolmente una tattica attendista per ritardare la fine dei lavori di messa in sicurezza se non auspicare un netto cambio di direzione nelle scelte che, comunque, restano di competenza della Soprintendenza.
“Lo stato di avanzamento dei lavori, dopo l’eliminazione della vecchia scala di sicurezza, è fermo alla posa di alcune basi per la scala nuova, ma nulla di più, lavori che, riteniamo, si sarebbero potuti effettuare molti mesi prima.
“Ragusa al Centro non si può esimere – sottolinea il suo Presidente Turi Iudice – dall’esigere ulteriori e nuovi spiegazioni sull’andamento dei lavori, i cui ritardi sono ormai epocali.
Il Sindaco aveva assicurato che per la fine del mese di marzo i lavori sarebbero stati ultimati, pare che anche questa debba essere ascritta all’elenco degli annunci senza riscontro di questa amministrazione.”
Conclude così il Presidente del Comitato ‘Ragusa al Centro’: “Non sono più procrastinabili spiegazioni chiare, da parte del Sindaco e dell’assessore alla Cultura, nonché di quello ai lavori pubblici, su come stanno effettivamente le cose, e nell’occasione non possiamo non rivolgere il pensiero alla ormai imminente stagione turistica. Per una città, il Museo Archeologico è una delle attrazioni maggiori, fra l’altro per un pubblico colto e competente che trova in questo tipo di bacini culturali la storia e l’essenza dei posti che visita avendone valutati gli aspetti peculiari.
Senza riferimenti importanti come il museo archeologico della città, strategie e piani per il turismo e :per i progetti culturali diventano solo fonte di inutili parole, ed è anche inutile cercare ricette di esperti turistici superpagati, quando non si ottempera a quelle condizioni basilari ,ma efficacissime.”