“Il via libera del Tar ci sembra un buon segnale nella direzione della transizione ecologica, una trasformazione in cui gli impianti di digestione anaerobica, che risolvono il problema del trattamento della FORSU, degli scarti agroalimentari e degli effluenti zootecnici e contemporaneamente producono biometano, giocano un ruolo fondamentale sia nell’ottica dell’economia circolare che della transizione energetica”. Lo dichiara Anita Astuto, responsabile responsabile Energia e clima di Legambiente Sicilia. “Peraltro – continua – questo atto cade in un momento tragico, nel primo vero giorno di guerra in Ucraina, una guerra che si gioca sulla nostra dipendenza dal gas, nei giorni in cui agricoltori e autotrasportatori protestano per l’insostenibilità del caro gasolio ed energia. La soluzione c’è, basta coglierne l’opportunità”. “Per chi, come noi, – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – ha visto le carte del progetto ed ha avanzato ai proponenti tutte le richieste di chiarimento necessarie per formarsi un giudizio obiettivo, non era difficile immaginare come sarebbe andata a finire perché quell’impianto ha per l’appunto tutte le carte in regola per vedere la luce, a partire dalla prossimità alle aziende che producono lo scarto che verrà trattato per produrre compost di qualità e biometano”.

5 commenti su “Biometano Modica-Pozzallo. Sentenza piace a Legambiente”
Perché c’erano dubbi? Legambiente è stata favorevole dal primo momento. Non comprendo il nome LEGA–AMBIENTE
Fa pensare e riflettere la posizione di Lega Ambiente.
Tardi o presto avremo modo di rinfacciare la becera posizione.
E no, scusate. Si discute non sulla bontà del progetto ma sulla sua collocazione.
@ Marisa Polino;
Alla luce dei recenti fatti, compresa la becera sentenza, facciamo un bel convegno ed invitiamo tutti gli interessati.
Son certo che . . emergerebbero tutti i retroscena dietro le quinte.
Compreso l’avvocato di Modica che delega la difesa all’avvocato di Pozzallo ( controparte–ASSURDO!)
Non dimentichiamoci di invitare il magistrato della sentenza, ed il giornalista Ruzza oltre all’antimafia regionale e nazionale.
@ Marisa Polino.
E no, il ricorso al TAR era per i vizi che l’autorizzazione presentava e presenta stante che alcuni non sono stati presi in considerazione mentre quello della sovrintendenza è stato sanato producendo all’ultimo minuto, ovvero successivo al rilascio della concessione, alias a novembre 2021 con richiesta luglio 2021, rilasciato con delle condizioni, mentre il ricorso è del novembre 2019. È tutto possibile?
A leggere la sentenza traspare una certa difficoltà da parte del giudice a scriverla.
I ricorrenti, nel ricorso, non hanno scritto che inquina ma sono stati condannati a pagare la metà della relazione del CTU per dire che non inquina. Chiaro?