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Scuola e vaccini…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Covid-19 continua a girare, mutare senza sosta e infettare. In Italia, i contagi tra non vaccinati sono dieci volte superiori a quelli tra i vaccinati con la terza dose. TI e ospedali sono occupati per 2/3 da No vax, che, se fossero coerenti con la loro dottrina, dovrebbero rifiutare i ricoveri e le cure così come rifiutano i vaccini e la realtà dei numeri. Ma la paura della morte, che come diceva Totò è una livella, rende vigliacchi. Contestare è legittimo, ma non si può fare con i numeri. I numeri sono impermeabili a qualsiasi tentativo di discredito, sono una semplice, neutrale, innocua fotografia dei fatti. Ma i No vax sono nemici dei fatti. Allora? Allora, la soluzione migliore è l’obbligatorietà del vaccino. In un’intera popolazione di vaccinati con doppia dose di Cominraty (Pfizer/BionNtech) o Vaxzevria (Oxford AstraZeneca) e ½ dose (booster) di Moderna, la risposta immunitaria assicurerebbe una minore circolazione delle varianti e metterebbe al riparo da forme gravi della malattia. Per quanto tempo? Dipende dalla pericolosità della variante. Per fare un esempio, il vaccino contro il Vaiolo, eradicato dagli anni 80, garantiva una elevata immunità per 3-5 anni. In caso  di una ulteriore vaccinazione, la durata era maggiore ed efficace nel prevenire l’infezione nel 95% delle persone vaccinate. Quindi, che senso ha non vaccinarsi? E’ una dimostrazione di libertà? Una ribellione contro l’establishment? O un atto di masochismo e egoismo al tempo stesso? Ma tant’è. Gli irriducibili sono una minoranza che potrebbe ridursi nel tempo anche per effetto della selezione naturale: i più fragili, prima o poi, soccombono. Credo sia stato dato troppo spazio all’irrazionalità dei pochi contro la razionalità dei molti e credo anche che la democrazia, nelle emergenze, sia inefficace. C’è però un tema che interseca la questione vaccinale, e riguarda la cenerentola del paese: la scuola. Ieri Draghi e in particolare il ministro dell’Istruzione Bianchi, hanno dedicato alla scuola uno spazio che mai prima, con tanta serietà e chiarezza, era stato dedicato a quelle che sono le fondamenta di una nazione, la base del vivere civile, il luogo in cui si forma il capitale umano più importante. E’ stato spesso osservato che l’Italia non è un paese per giovani. Lo dimostra il fatto che i più capaci e coraggiosi lasciano ogni anno il paese, privandolo delle sue risorse migliori e regalandole a paesi i cui governi, intelligentemente, puntano sulle nuove generazioni per la costruzione del futuro e la crescita. E’ in questo spirito che il governo Draghi ha deciso di aprire le scuole. La situazione è decisamente diversa rispetto a un anno fa, quando le primule di Arcuri preannunciavano l’arrivo della primavera con la contrazione dell’anno scolastico in presenza a 65 giorni e la parziale integrazione con lo smart working, una festa per gli insegnanti sfaccendati che “hanno passione solo per lo stipendio” (Galimberti). Gli studenti sono stati derubati per troppo tempo del diritto all’apprendimento in presenza, alla partecipazione attiva e alla socializzazione, con gravi conseguenze sulla psiche e sulla strutturazione della personalità. “La scuola, ha detto il premier, è fondamentale per la nostra democrazia, va protetta e aiutata. Non ci sono motivi per chiuderla. Non si chiude la scuola prima di tutto il resto”. E c’è un motivo in più per essere d’accordo con Draghi. Stando ai dati Ocse-Pisa, in Italia uno studente su quattro non raggiunge competenze alfabetiche sufficienti, con risultati complessivamente peggiori al Sud, con la sola eccezione dell’Abruzzo, e livelli in linea con la media Ue al Nord. Gli ultimi posti sono occupati da Sardegna, Calabria e Campania. Questo distacco si è allargato a causa della pandemia, con conseguenze che pesano fortemente nell’acquisizione delle abilità verbali e di ragionamento, indispensabili al raggiungimento di competenze trasversali, sempre più richieste per l’accesso al mondo del lavoro. L’istruzione e la formazione non devono essere sacrificate a interessi politici e giochi di potere o all’incompetenza di chi è ancora convinto che “uno vale uno”.

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14 commenti su “Scuola e vaccini…l’opinione di Rita Faletti”

  1. La paura è stata determinante per la fuoriuscita di un “modesto e balordo” movimento di gente che contesta, oramai senza controllo. Draghi ha fatto le sue scelte, scelte ponderate ed indispensabili, non giudico quelle scelte e mi affido a quelle scelte per contribuire ad uscire fuori da tutto questo.
    Comunque condivido in tutto il suo articolo, grazie.

  2. In Scienza e Coscienza nell’articolo sono riportati errori..1 x tutti..
    –Il Covid19 non “muta” ma varia, la mutazione e cosa ben diversa di una variazione.

  3. Ancora quanto rancore, quanto odio e divisione emergono tra le righe…tale e quale traspare nell discorso di suxMario avverso i Novax..
    Sembra di essere sprofondati nel medio evo..con la caccia agli untori..

  4. Il suxMario non fa discorsi da “nuovo umanesimo”, sembra quasi che non appartenga ai fratelli capimastro..
    Credo che è al limite, non regge più la pressione a cui è sottoposto dal 22 dic..
    Per me si prepara ad abbandonare la nave..come fece Schettino..

  5. Cosi come Bianchi non regge il confronto con la montagna di problemi scolastici..
    Speranza che mostra un grafico del passato e per lo più con proporzione distorte…becero terrorismo…
    Locatelli viola per lo sforzo dell’autocontrollo…
    Nei fatti rincorrono il virus sbagliando… ne sono consapevoli, ma non possono farlo trapelare..
    Quindi aggrediscono…

  6. Entro il 31 gen sono da”vaccinare” 16/17 milioni di persone.
    Ma il sistema Figliolo ne potrà fare 8/9 al max..
    Tutti gli altri resteranno scoperti..
    Ecco perché era preoccupato nell’intervista con l’Annunziata..

  7. @ R.Faletti,
    Negativo..scusi se insisto..
    Confermo Omicron, come variante..
    La mutazione dei virus, è ben altra cosa…
    Microbiologia Applicata e Genetica.
    ,,

  8. Le varianti sono il risultato delle mutazioni continue del materiale genetico dei virus a RNA come Sars-cov-2. Si rassegni.

  9. @ R.Faletti:
    Vediamo se comprende..
    — la mutazione, è un cambiamento nella sequenza dei nucleotidi nel DNA del ” vivente”..
    — la variazione, è una differenza degli alleli nello stesso focus..

    Sembrano simili come descrizione, ma sono “movimenti” diversi..
    Una mutazione può avere diverse varianti..
    Spesso la nomenclatura crea confusione..

  10. Chi diceva che il vaccino immunizzava? I no vax? Chi poi si è dovuto ricredere? Chi poi ha detto che non immunizzava? Ormai i contagi in aumento, non potevano che ricredersi, i suoi esperti sig Faletti. Chi diceva che bastava una dose, chi ha detto “forse” ci vuole il richiamo? Chi diceva in estate via le mascherine? Chi diceva che con il Green Pass eravamo sicuri? E riprendeva a correre l’economia? E potrei continuare fino a domani. SONO FORSE STATI I COME LI CHIAMA LEI, I NO VAX XX???? MI PARE CHE UN NO VAX PER RICATTO LAVORO si tampona ogni due giorni, ALLORA CHI FA CIRCOLARE IL VIRUS??? DOVREBBERO PAGARE chi ha fallito!! Spese ospedaliere di tutti. E sono Draghi, e company, ESPERTONI COMPRESI.

  11. Non si capisce che fine abbia fatto puppetta, lui o lei credo non si volesse vaccinare e se come immagino ha una età avanzata potrebbe essere stato contagiato/a e chissà dove si trova ora. Si faccia sentire.

  12. Storia vera

    Un’insegnante di prima media chiese ai suoi studenti. “Quanti di voi sono stati vaccinati?”.

    Tutti i ragazzini che volevano compiacere la maestra alzarono la mano, tranne Giovanni.

    La maestra chiese al piccolo Giovanni: “Come mai non hai alzato la mano?”.

    Giovanni rispose: “Perché non sono stato vaccinato!”.

    “Perché no?” chiese l’insegnante.

    Il fanciullo rispose: “Perché posso pensare da solo!”.

    Allora l’insegnante chiese: “Perché devi pensare con la tua testa?”.

    Al che il piccolo Giovanni rispose: “Perché mio padre pensa con la sua testa, mia mamma pensa con la sua testa e loro mi hanno insegnato a pensare con la mia testa”.

    Ormai la maestra si stava arrabbiando: “Se tua madre fosse un’idiota e tuo padre un coglione, tu cosa saresti?”

    Giovanni rispose con un grande sorriso: “Vaccinato”!

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