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Marina di Ragusa. Scuola infanzia e i ritardi ingiustificati

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Il rebus delle aule che mancano presso la struttura comunale di via Benedetto Brin a Marina di Ragusa ,adattata da qualche anno ,a plesso della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo Salvatore Quasimodo. I lavori di ripristino delle nuove aule sono iniziati in ritardo. Così a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, a Marina di Ragusa. La denuncia è del movimento civico Territorio. “Gli ingredienti per l’inizio dell’anno scolastico ci sono tutti – commenta il presidente del movimento civico Territorio a Marina di Ragusa, Angelo Laporta – la scuola ,gli studenti ed il personale scolastico. Manca all’appello solamente l’amministrazione comunale. Dopo ben due settimane dall’inizio della scuola ci si accorge che mancano i locali idonei a sistemare la nuova sezione per ospitare i bambini ed in particolare manca l’aula. Gia’ nove mesi fa, con le nuove iscrizioni, la situazione era ben nota ma, evidentemente, l’amministrazione Cassi’ non ha saputo affrontare in maniera celere la problematica. Adesso, solo due giorni fa, è stato aperto un cantiere per delimitare ed imbiancare i locali (sicuramente non verranno fatti tutti) e per altri lavori di manutenzione e dell’organizzazione dell’aula in particolare. E’ un lavoro, lo ribadiamo – incalza Laporta – che si sta facendo con molto ritardo rispetto ai tempi ed alle necessità della scuola e l’atteggiamento del Comune di Ragusa, nella fattispecie, non ha dimostrato, finora, di considerare la scuola una priorità politica. Senza considerare, poi, la questione degli Uffici comunali di decentramento che insistono nella stessa struttura, sottoposti già da un bel pò di tempo a frequenti mutevoli situazioni (non senza disagi e inconvenienti) per fare spazio, di volta in volta, alle necessità scolastiche per via del numero di iscrizioni sempre crescente”. La Porta aggiunge. “Ancora non si sa quando sarà ripristinata la normalità in considerazione del fatto che l’amministrazione non ha agito con il massimo del tempismo per definire questa inevitabile necessità di garantire i locali, anche sotto l’aspetto della rispondenza ai criteri della sicurezza”.

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