
“Ripercorrendo i fasti che, in passato, sono stati di Luca Marin, in un periodo particolare che anticipa le Olimpiadi, sarebbe opportuno pensare ad aggregare i nostri sportivi che, in città, ci hanno regalato e, ne sono sicuro, continueranno a farlo, momenti di notevole suggestione”. E’ la proposta che arriva dal segretario cittadino di Reset, Alessandro Mugnas, secondo cui, “da troppo tempo ormai, l’attenzione non viene rivolta ai nostri ragazzi che si danno da fare, con grande sacrificio, in vari ambiti, portando all’attenzione di competizioni regionali e perfino nazionali, il nome della nostra città”. E’ il caso, ad esempio, nell’ambito del karate, di Giuseppe Panagia, una vera e propria stellina che continua a brillare di una luce speciale. “Ma non dobbiamo neppure dimenticarci – aggiunge Mugnas – dei nostri arcieri che, guidati dall’inossidabile Pippo Carrubba, mettono in rilievo la propria crescita a ogni competizione a cui partecipano. E, poi, ancora, nell’ambito del ciclismo in primo piano l’azione sportiva portata avanti da Ciccio Romano oltre a quella di Samuele Pirrè La Terra. E poi c’è il campo del pugilato con Debora Vacirca, altra stellina che ha ottenuto risultati di un certo rilievo. In ambito calcistico, quindi, è da evidenziare l’attività svolta in campo giovanile. Per non parlare, poi, dei passi in avanti compiuti dai nostri arbitri oltre a tanti atleti che non menzioniamo in questa circostanza e che, però, meriterebbero un pubblico riconoscimento. Tra l’altro, questi ragazzi e queste ragazze possono rappresentare un punto di riferimento, possono servire da stimolo, per i numerosi giovani colleghi che vogliono cimentarsi con le attività sportive, con le discipline che, sul nostro territorio, sono tra le più gettonate. Perché, quindi, non organizzare uno “Sport day”, tutto declinato al vittoriese proprio per esaltare le peculiarità di questi atleti? E’ una proposta che lancio con la consapevolezza che l’attività sportiva serve alla crescita e, soprattutto, ad evitare devianze di vario tipo. Abbiamo bisogno di modelli positivi che i nostri ragazzi che fanno sport possono garantirci”.