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Confcommercio Ragusa. Per alcuni settori la ripresa è lontana

I dati economici per il mese di luglio condizionati dalle varianti del virus
Tempo di lettura: 2 minuti

I dati economici della Congiuntura Confcommercio di luglio “scontano” una situazione di incertezza legata sia alle difficoltà di molti settori, su tutti quello turistico che già nell’analisi della Congiuntura di giugno emergeva come l’anello più debole della catena, a riprendere un andamento economico vicino a quello pre-covid che alla situazione in evoluzione delle varianti del virus che potrebbero comportare nuove restrizioni. Dunque, la ripresa vera e propria sembra ancora lontana. Lo sostiene il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, commentando i dati della Congiuntura Confcommercio e sottolineando che “se l’avanzamento della campagna vaccinale lascia ben sperare per il prossimo futuro, l’emergere delle varianti del virus e il riacutizzarsi dei contagi potrebbero portare a misure volte a governare e, di fatto, contenere, la mobilità internazionale e interna. Tale eventualità toglierebbe vigore alla ripresa, pur non compromettendola. La conseguenza, tuttavia, sarebbe quella che la crescita non si diffonderebbe in misura sufficiente a tutti i settori, impedendo, per alcuni, come la filiera turistica, il ritorno ai livelli di attività pre-covid almeno per altri 12-18 mesi”. Qualche dato? A maggio 2021 la produzione manifatturiera ha fatto registrare una battuta d’arresto in provincia di Ragusa (-1,2%), interrompendo la fase di recupero. Il confronto su base annua continua a segnalare, peraltro, un incremento sostenuto e pari al 18,2%. Sempre a maggio l’occupazione ha confermato la tendenza a una moderata ripresa: +0,1% rispetto ad aprile. I ritmi a cui procede il riassorbimento di disoccupati e inattivi sono, comunque, modesti. Il ritorno a una sorta di normalità con la riapertura della quasi totalità degli esercizi, pur permanendo ancora vincoli alla mobilità internazionale e allo svolgimento di alcune attività, ha determinato a giugno 2021 un incremento, su base annua, dell’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) del 7,4% con riferimento alla provincia di Ragusa. “Il dato fornito dal nostro ufficio studi – afferma Manenti – evidenzia un rallentamento rispetto ai due mesi precedenti, anche a causa del confronto con un periodo in cui nello scorso anno il Paese era quasi completamente attivo. In linea con quanto già rilevato ad aprile e maggio, il recupero risulta più accentuato per la componente relativa ai servizi, segmento nel quale in molti casi l’attività continua ad attestarsi su livelli molto distanti da quelli registrati prima della pandemia. Va anche sottolineato come in termini destagionalizzati la situazione appaia meno favorevole, con un calo dell’Icc, rispetto a maggio, del 4,8%, a segnalare come la strada per il ritorno a volumi di consumo “normali” sia ancora lunga”.

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1 commento su “Confcommercio Ragusa. Per alcuni settori la ripresa è lontana”

  1. Lo scorso anno il Paese era quasi completamente attivo, eravamo senza i vaccini e si cercava di andare avanti con la propaganda che qualora arrivasse il vaccino tutto si sarebbe rimesso in moto e questo triste anno (2020) sarebbe rimasto un ricordo.
    I vaccini (immancabilmente e scontatamente) sono arrivati, come sono arrivati la pubblicità, le pressioni psicologiche, le quasi minacce se non ti vaccini, il green pass, ecc…
    Oggi con i vaccini siamo al 500-600% di contagi in più, il futuro è più incerto dello scorso anno, e i cittadini sono ancora meno fiduciosi per tutte le promesse e rassicurazioni dette! Di tutti questi imbrogli, raggiri, parole senza senso e privi di fondamento, i cittadini sono molto disorientati, ed essendo insicuro il loro futuro, cerca di risparmiare quanto più possibile per avere quantomeno una tranquillità economica.
    Oggi questa tranquillità è minacciata, e la paura economica è sempre più pressante, i licenziamenti sono dietro l’angolo e la paura cresce senza sosta, ma loro continuano ancora a dirci che il vaccino è la soluzione di tutto. Lo crediamo ancora?
    Crediamo ancora nella rinascita e nella ripartenza (quella vera) se non dopo avere separato i miserabili dai prescelti? Crediamo ancora che a qualcuno interessi il futuro o il destino dei futuri miserabili?
    I sindacati e i sindacalisti ci faranno buona compagnia, questo è sicuro, quindi se avete da mostrare quel minino di dignità o interesse verso le attività e di riflesso verso i lavoratori, è meglio che lo fate ora se non volete stare assieme a noi nuovi miserabili!

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