
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha indicato questo venerdì che il numero di sfollati a causa di conflitti e crisi nel mondo è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Richiama l’attenzione sull’impatto forzato che sta avendo sui minori, dal momento che il 42% di tutti gli sfollati nel mondo ha meno di 18 anni. Cifre in costante aumento che includono persone in situazioni molto diverse: rifugiati internazionali, richiedenti asilo e sfollati interni. Il rapporto dell’UNHCR evidenzia che quasi 9 su 10 sono accolti nei paesi limitrofi alle zone di conflitto e che si tratta, per la maggior parte, di nazioni a medio-basso reddito. Per quanto riguarda gli sfollati interni a seguito di conflitti, violenze o violazioni dei diritti umani, il numero è nuovamente aumentato nel 2020, raggiungendo il record di 48 milioni di persone. La Colombia, con 8,3 milioni di sfollati interni, è il Paese con il maggior numero di persone in questa situazione, risultato di decenni di conflitti nelle aree rurali. La Siria (6,7 milioni) a causa della guerra, seguita dai palestinesi, con circa 5,7 milioni, Repubblica Democratica del Congo (5,2 milioni), Yemen (4 milioni) e Somalia (3 milioni). Seguono nella lista l’Afghanistan con 2,8 milioni di sfollati e il Sud Sudan (2,2 milioni). L’Alto Commissario Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha affermato “che nonostante la pandemia almeno tre milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di discriminazioni, persecuzioni e altre forme di violenza”.