
Un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. E’ lo strumento che il Comune di Vittoria deve cercare di rendere operativo il prima possibile. Per eliminare le numerose discrasie esistenti sul territorio urbano. E favorire la piena accessibilità dei portatori di handicap negli spazi urbani esterni, marciapiedi, piazze, parcheggi, spazi di aggregazione all’aperto, giardini e parchi pubblici, percorsi pedonali, oltre che negli edifici pubblici e aperti al pubblico. Ancora oggi non si è stati capaci di abbattere le barriere tout-court, valutando almeno le condizioni di accessibilità presenti. E’ il senso della richiesta che arriva dall’associazione Reset Vittoria dopo avere raccolto le osservazioni e le lamentele di numerose famiglie. “Un percorso in carrozzina, ad esempio – sottolinea il segretario di Reset, Alessandro Mugnas – lungo uno degli itinerari più transitati del centro storico, si trasforma in una sorta di percorso di guerra. E nel XXI secolo questo non è più ammissibile. Devono essere individuati i luoghi per i quali sono necessari interventi di adeguamento. Qualcosa si è fatto in passato, qualche altra cosa si sta facendo adesso, ma è appena pochissimo rispetto alle reali necessità. E’ indispensabile abbattere gli ostacoli fisici ancora presenti che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e, in particolare, di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea. E, ancora, rimuovere gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature e componenti. Nonché intervenire rispetto alla mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e, in particolare, per i non vedenti, gli ipovedenti e i sordi. Il piano, dunque, dovrà avere lo scopo di garantire il raggiungimento del maggiore grado di mobilità di persone con disabilità nell’ambiente abitato. E’ una grande sfida quella che il Comune di Vittoria è chiamato a intestarsi. Ma lo deve fare per fornire a tutti luogo di cittadinanza utilizzando appieno gli strumenti a disposizione”.