
Le Confederazioni CGIL – CISL – UIL e le categorie dei pensionati hanno chiesto un incontro alla Direzione dell’Asp di Ragusa per un confronto sulla fase straordinaria dell’emergenza COVID 19 e per l’istituzione di un Tavolo permanente della Salute come da protocollo d’intesa regionale 18 novembre 2020 sottoscritto dalle stesse organizzazioni sindacali a livello regionale con l’Assessore alla Sanità Ruggero Razza.
“Le scriventi OO.SS., affermano i segretari generali di CGIL di Ragusa, CISL, di Ragusa – Siracusa, UIL di Ragusa,Siracusa,Gela, (Peppe Scifo, Vera Carasi e Luisella Lionti) e i segretari generali di SPI CGIL di Ragusa, FNP CISL di Ragusa – Siracusa,, UILP UIL di Ragusa – Siracusa-Gela (Rosario Denaro, Vito Polizzi, Giorgio Bandiera), consapevoli del contesto in cui versa il territorio rispetto alla emergenza COVID 19, considerano necessario e importante un urgente confronto in presenza sugli interventi e la strategia complessiva messa in atto dalla Azienda Sanitaria Provinciale sulle vaccinazioni riguardante gli anziani, i non autosufficienti, i disabili anche psichici e le loro famiglie.
Siamo preoccupati per come si è avviata la campagna vaccinale in provincia di Ragusa dove registriamo tempi lunghi di attesa, come in alcuni casi 40 – 50 giorni. Inoltre molti anziani che accedono attraverso il sistema telematico vengono prenotati in Comuni diversi da quelli di residenza e ciò comporta non poche difficoltà sopratutto per la fascia di popolazione molto anziana spesso relegata a problemi di non autosufficienza e dipendenza dei familiari. Questo può determinare serie difficoltà di accesso alla vaccinazione per molti anziani sopratutto i più fragili e i non autosufficienti.
Inoltre nell’attuale fase di vaccinazione, affermano ancora segretari generali confederali e di categoria, non è previsto il domicilio così come invece la stessa direzione Asp Ragusa aveva rassicurato in un precedente confronto con le organizzazioni sindacali.
Questa possibilità deve essere al più presto resa concreta per permettere una maggiore efficienza e capacità di copertura di tutti i soggetti più fragili.
Queste organizzazioni sindacali da anni ripetono la necessità, sopratutto in Sicilia, di un rafforzamento della medicina territoriale come risposta pubblica alle diverse esigenze della popolazione. Un’esigenza che durante questa crisi epidemiologica è emersa ancora con più forza per la gestione e la distribuzione delle cure e di altri servizi, senza il coinvolgimento delle strutture ospedaliere.
Per questo consideriamo sbagliato il mancato coinvolgimento dei medici di base, ma sappiamo che questa responsabilità non è attribuibile all’azienda sanitaria. Il problema però lo vogliamo rimarcare e riproporlo alle Istituzioni a tutti i livelli affinché si possano coinvolgere attivamente i medici di base, ai quali va chiesto uno straordinario impegno sopratutto alla luce di quanto dichiarato nelle scorse settimane dalla Federazione degli Ordini dei Medici e Odontoiatri, secondo la quale i 60mila medici di famiglia possono vaccinare più di 1 milione di persone ogni 24 ore.
In questo contesto difficile pensiamo che sia necessario affrontare tale situazione di emergenza, sanitaria e sociale, con una rinnovata visione della sanità pubblica, avendo contezza dei piani ideati e attuati che interessano le strutture ospedaliere, le strutture di residenza sanitaria assistita – le case di riposo e il piano di vaccinazione che interessa la fascia più anziana e più vulnerabile della società.
Vorremmo contribuire a trovare soluzioni per contenere la diffusione del contagio e dare risposte alternative concretamente realizzabili nei territori per non affollare gli ospedali, decongestionandone l’attività emergenziale ed evitandone il collasso, potendo anche informare nel merito la comunità delle soluzioni intraprese.
Per tale ragione chiediamo di attivare nel nostro territorio quel Tavolo Permanente della Salute già siglato regionalmente il 18 novembre 2020 dall’Assessore Regionale Razza, le confederazioni e le categorie dei pensionati regionali con le funzioni specificate.
Riteniamo, pertanto, che sarebbe utile poterci confrontare, intanto, nel merito delle differenti situazioni territoriali con incontri specifici interlocutori distinti per Distretto Socio- Sanitario per collaborare nel dare risposte/informative alle esigenze specialistiche, di cronicità, di disabilità e non autosufficienza, di preoccupazione e paura o di emergenza delle persone e delle famiglie, per costruire quel Tavolo Permanente della Salute.”