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M5S Modica. Mozione per promuovere le comunità energetiche

Misure per venire incontro ai cittadini che ricadono nella condizione di “povertà energetica”
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Nei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle di Modica, per tramite del suo portavoce in Consiglio Comunale, il consigliere Marcello Medica, ha presentato un’altra proposta per venire incontro ai cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica, e per abbattere le emissioni inquinanti e ridurre i conseguenti impatti ambientali e sanitari, fortemente presenti nei centri urbani.
Una mozione consiliare, avente ad oggetto “promozione nel territorio comunale della creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo”, in cui si evidenzia come i cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano una minaccia enorme per l’Europa e per il mondo. Una risposta forte a tali sfide viene data dalla Commissione europea con “Il Green Deal europeo”, individuando la strategia di crescita mirata a trasformare l’Unione Europea in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non produrrà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse inquinanti.
Al fine di sostenere il raggiungimento di tali obiettivi, nell’ambito del pacchetto “Clean Energy for all Europeans” (Energia pulita per tutti i cittadini europei), su proposta della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno adottato la cd. RED II, la Direttiva europea sulla promozione delle fonti rinnovabili (UE 2018/2001), che riconosce e promuove le configurazioni di Autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche.
La Commissione Europea raccomanda inoltre agli Stati membri di adottare misure adeguate ad affrontare la “povertà energetica” – determinata da una combinazione di basso reddito, elevata spesa per l’energia e scarsa efficienza energetica – una problematica che rischia di affliggere fino all’11% dell’intera popolazione dell’Unione Europea.
Coerentemente agli indirizzi europei, l’Italia ha adottato il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) nel quale vengono individuati gli obiettivi da raggiungere per il 2030: la copertura del 30% dei consumi energetici finali lordi da energia da fonti rinnovabili, incluso il raggiungimento di una quota di energia da fonti rinnovabili nei consumi elettrici pari al 55% del totale; un target di efficienza energetica che prevede una riduzione dei consumi del 43% dell’energia primaria; la riduzione del 33% delle emissioni di gas a effetto serra in settori non inclusi nell’ETS (sistema per lo scambio delle quote di emissione) dell’Unione Europea, mentre permane l’obiettivo di riduzione del 43% per i settori inclusi nell’ETS. Nell’ambito del PNIEC, tali obiettivi sono perseguiti anche attraverso la promozione dell’autoconsumo e delle comunità dell’energia rinnovabile.
In attesa della completa attuazione della disciplina della Direttiva RED II, con le disposizioni contenute all’articolo 42-bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, l’Italia ha disciplinato in anticipo la fase di recepimento, rendendo possibile la condivisione dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili tra più cittadini.
Attualmente, pertanto, relativamente alla produzione e consumo di energia elettrica, gruppi di cittadini potranno associarsi per realizzare:
­ configurazioni di Autoconsumo collettivo, che può essere attivato da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, purché i soggetti diversi dalle famiglie non producano energia come attività principale;
­ configurazioni di Comunità energetiche, alle quali possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale, purché siano tutti collegati alla medesima cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione e la partecipazione alla Comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e industriale principale.
Ai membri che aderiscono alle configurazioni, viene riconosciuto un beneficio diretto in termini di riduzione dei costi in bolletta di alcune tariffe, derivante dal minor utilizzo del sistema elettrico, oltre a una diminuzione del costo attribuito al consumo dell’energia essendo questa autoprodotta e autoconsumata; oltre ai benefici diretti, le configurazioni vengono sostenute anche da una tariffa incentivante individuata dal decreto ministeriale del Ministero dello sviluppo economico in attuazione del summenzionato articolo 42-bis.
I Cittadini, gli Enti pubblici e territoriali e le Pmi possono quindi attivarsi collettivamente, anche attraverso consistenti strumenti di incentivazione, per sostenere la creazione di tali configurazioni, al fine di ridurre i costi della bolletta elettrica attraverso lo spostamento delle marginalità economiche del sistema energetico agli aderenti delle configurazioni, alimentando la crescita economica, sostenibile e sociale. Ciò abbatte le emissioni inquinanti e riduce i conseguenti impatti ambientali e sanitari, fortemente presenti nei centri urbani.
Con la mozione, pertanto, si impegnano il Sindaco e la Giunta Comunale a promuovere nel territorio comunale di competenza la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica; a mettere a disposizione dei cittadini un apposito sportello o centro che fornisca le informazioni ed il sostegno necessari a promuovere la creazione di Comunità energetiche e sistemi di Autoconsumo collettivo.
Il M5S di Modica intende evidenziare la rilevanza che un tale atto, già approvato in tanti altri comuni italiani, riveste nel duplice scopo di sostentare i cittadini in difficoltà anche per la spesa energetica che grava non poco sul loro bilancio familiare e di incidere in maniera positiva sull’ambiente e quindi sulla salute, attraverso la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Auspica, altresì, che l’atto consiliare, una volta approdato in aula, trovi la condivisione di tutte le forze presenti in Consiglio di là della loro collocazione politica; le misure a sostegno delle famiglie in difficoltà economica e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, infatti, sono obiettivi più che mai comuni a tutti i rappresentanti istituzionali che, soprattutto in periodi come quello attuale, hanno l’obbligo di collaborare tutti insieme per il bene comune.

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