
Dal 7 gennaio 2021 ritornerà il sistema a tre colori per classificare le regioni italiane in base alle restrizioni anti-coronavirus vigenti.
Non tutte le regioni torneranno nella tonalità che avevano prima delle feste e questo a causa dell’Rt che sta mutando e che subirà un decisivo incremento ai primi di gennaio, rispetto a quanto era a metà novembre.
Se infatti in queste due Regioni negli ultimi giorni i casi di contagio sono molto aumentati, già l’ultimo rapporto dell’Iss per la settimana 14-20 dicembre, come sottolinea il Messaggero, aveva evidenziato come 9 regioni fossero da considerare a rischio moderato o alto: Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto venivano classificate a rischio, ed Emilia-Romagna, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta a rischio moderato ma con elevata probabilità di incrementare il livello di rischio a causa dell’indice Rt troppo alto.
Così, se il nuovo bollettino dell’Iss dovesse confermare la tendenza, e se l’indice Rt non dovesse scendere, queste Regioni rischiano di ritrovarsi declassate in area “arancione” dal 7 gennaio.
Per la Sicilia, stando ai dati attuali, si profila una zona gialla, la più bassa delle tre ma non da sottovalutare anche perchè il 7 gennaio, quando l’Italia vestirà il “tricolore da Coronavirus” ancora non ci saranno gli effetti delle feste. Se da un lato la zona rossa natalizia ha evitato assembramenti e riunioni, dall’altro consentire gli spostamenti per recarsi a casa di parenti e amici (seppur a numero ridotto) ha fatto sì che il virus continuasse a circolare. Il risultato (epidemiologico) della zona rossa/arancione delle feste natalizie si conoscerà soltanto nella seconda metà di gennaio; ecco perchè essere in zona gialla non vuol certo dire abbassare la guardia.