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Ristorazione iblea limita i danni con l’asporto ma il conto è salatissimo

Tempo di lettura: 2 minuti

“Danni per decine di migliaia di euro in pochi giorni. Che i pubblici esercizi e il settore della ristorazione stanno cercando di limitare con l’asporto. Ma è solo un tentativo di coprire una voragine con una pezza. Pagheremo un conto salatissimo per quanto sta accadendo”. Lo dice il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, dopo avere raccolto le preoccupazioni degli associati e le lamentele degli aderenti a Fipe. “Bisogna mantenere la guardia alta nei confronti dell’epidemia – sottolinea ancora Manenti – ma ritardi ed errori pesano tanto e hanno contribuito a trasformare l’emergenza sanitaria in emergenza economica e sociale. Perché la soluzione di ultima istanza del ‘più chiusure’ innesca il rischio della chiusura definitiva per decine di imprese anche nella nostra provincia ed il rischio della disoccupazione per centinaia di addetti. Ci stiamo battendo da settimane affinché si faccia di tutto per ripristinare quanto prima normali condizioni di attività. Lo andiamo dicendo da tempo, soprattutto per quanto riguarda i pubblici esercizi e la ristorazione che, in questi ultimi giorni, hanno dovuto fare i conti con cali di fatturato che hanno aggravato la condizione complessiva del 2020. Riaprire e ripartire: deve essere questo l’obiettivo e deve essere questo l’impegno condiviso. E, soprattutto, è indispensabile mettere in campo indennizzi adeguati e tempestivi e moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive. Nessuno sia lasciato senza risposte e senza aiuto. E’ vietato, questa volta, sbagliare”.

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2 commenti su “Ristorazione iblea limita i danni con l’asporto ma il conto è salatissimo”

  1. Tonino Spinello

    Sig. Manenti,
    Il condizionale e il gerundio è solo quello scolastico oppure fate dei corsi particolari per ripeterlo all’infinito?
    “E’ vietato sbagliare”.
    Intanto dal 30-31 partiranno milioni di cartelle, questo come antipasto per il cenone del 2021, poi ci cucineranno a dovere per il resto dei 364 giorni.
    Le vostre associazioni di categorie (con tutte le sigle a seguito), atteso che sono colluse e compromesse, fareste cosa gradita a non mischiarvi perchè ci fate più male che bene. Fate solo finta di essere a fianco delle imprese, ma fate solo il loro gioco, politico, bancario e istituzionale!
    Non è questo il modo di fare “Sindacato”, avete perso il senso e l’orientamento per potervelo ancora ricordare, siete diventati solo delle società di servizi scadenti, siete solo dei passa-carte, burocrati a servizio della politica e delle banche! Quando invece dovreste essere avulsi da tutto questo.
    Andate a leggervi (perchè non lo avete fatto sicuramente) il vostro Statuto, forse, e dico forse, capirete di cosa sto parlando e del perchè c’è l’ho tanto con voi!

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