
Anche i consiglieri comunali del Pd, Mario Chiavola e Mario D’Asta, dicono la propria sulla questione della società di scopo per la gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti. “E’ un argomento di grande complessità e di notevole importanza per le ricadute che avrà sul territorio e soprattutto sulla cittadinanza della nostra città oltre che della nostra provincia – sottolineano i due esponenti democratici – e, proprio per questo motivo, è opportuno che si possano raccogliere le determinazioni di tutti i Comuni interessati, facendoli pronunciare. E lo stesso deve essere fatto in seno al nostro civico consesso, auspicando che possa essere aperto un dibattito, sulla questione, da parte di tutte le forze politiche rappresentate nella massima assise cittadina. Ecco perché non si capisce il motivo di tutta questa fretta da parte del sindaco di Ragusa, nella sua qualità di presidente della Srr, quando, ancora, ad esempio, il Comune più importante del territorio ibleo, dopo Ragusa, ci riferiamo a Vittoria, non ha ancora avuto modo di esprimere un’amministrazione eletta in maniera democratica. Sì, è vero, in un periodo come quello attuale, tra l’altro, non si comprendono le ragioni per cui ci si potrebbe trovare a creare l’ennesimo carrozzone pubblico. Le scelte legate alla necessità di potere contare su una realtà pubblica o privata devono potere diventare il frutto di reali convenienze per il nostro territorio e questo comporta una riflessione più attenta e ponderata da parte di tutti gli attori in causa. Si è sviluppato, a questo proposito, un dibattito acceso, a tratti stimolante, di cui non si può non tenere conto. E’ opportuno, dunque, a nostro giudizio, che l’assemblea dei soci della Srr possa ridiscutere la questione con la massima attenzione e, se il caso, ritornare sui propri passi. Questione da discutere, lo ribadiamo per quanto ci riguarda, in Consiglio comunale. Siamo ancora in tempo per definire un iter che possa essere realmente vantaggioso e produttivo per il nostro ambito territoriale, senza affezionarci a scelte ideologiche che, sinceramente, rischiano di lasciare solo il tempo che trovano”.