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Consorzio di Bonifica Ragusa. Proclamato lo stato di agitazione

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Costretti a denunciare pubblicamente, dopo che sono venuti meno i tentativi tesi da parte sindacale di intavolare un dialogo costruttivo con la controparte per la risoluzione di gravi serie criticità che affliggono il Consorzio di Bonifica 8 di Ragusa, lo stato di abbandono e di anomia a livello gestionale che da tempo caratterizza l’Ente consortile di Ragusa. Scende in campo la Flai Cgil che, ancora una volta, evidenzia la disastrosa condizione dell’ente con una nota al Commissario straordinario e al Direttore generale del Consorzio e al Prefetto di Ragusa.

Il processo di accentramento della gestione dei Consorzi in Sicilia attraverso la formazione di due macro-enti (Occidentale e Orientale) non ha fatto altro che aggravare il disastro da cui era già affetto il Consorzio di Ragusa, ampliandone le conseguenze negative e peggiorandone la gestione economica e le finalità istituzionali, con il risultato di un Ente pubblico economico, quale è appunto il Consorzio, totalmente collassato su se stesso.

Le nobili finalità istituzionali alla base della costituzione di questi organismi sembrano aver subito la sorte di essere stati piegati ad altre esigenze e profili che nulla hanno a che vedere col ruolo originario che i consorzi hanno per il tessuto produttivo e per l’agricoltura. In ciò vi è la piena ed ineccepibile responsabilità della politica passata, come di quella odierna, anche quest’ultima da tre anni a questa parte incapace per un verso e disinteressata per l’altro a riportare in condizioni di normalità una istituzione alla quale noi della FLAI riconosciamo il potenziale ruolo propulsivo per ciò che concerne lo sviluppo dell’agricoltura e la sua filiera agro-alimentare, costituenti la vocazione prevalente del nostro tessuto produttivo.

“A questo stato di cose – lamenta il segretario provinciale del sindacato, Salvatore Terranova – ci pare opportuno evidenziare come anche il ruolo della deputazione regionale della Provincia di Ragusa si sia degradato a funzioni di presenza-assenza, senza alcuna proposizione.

Abbiamo tentato in ogni modo e attivati tutti i canali della mediazione politico-sindacale per una aprire una soglia di discontinuità gestionale e di mission con gli attuali decisori, sia a livello politico sia a livello gestionale.

Con rammarico, ma con la coscienza a posto, stiamo prendendo atto che l’attuale Dirigenza (quella che si è insediata dopo quella di Cosentini) anch’essa ha prediletto il diniego al confronto piuttosto che il confronto costruttivo e sembra sprovvista di un quadro di insieme e della volontà di avviare il recupero verso finalità accettabili la sussistenza di un Ente dai costi ragguardevoli.

Prendiamo atto anche della scomparsa del decisore governativo regionale che, in ordine ai Consorzi e alla loro riforma, ha fatto solo chiacchiere, distinguendosi solo per proclami social, ma senza aver prodotto in realtà nulla.

Da che è stato nominato Barbagallo, quale Direttore del Consorzio, in sostituzione di quello precedente licenziato, benché vi siano state da parte della FLAI formali richieste di incontro, la dirigenza attuale si è sottratta al confronto, precisando altresì che il Commissario attuale,   Francesco Nicodemo, anch’Egli compulsato in merito, si è limitato a non rispondere, in sostanza assecondando chi ha deciso di limitare il confronto sindacale.

Il disastro che incombe quotidianamente sul consorzio è agli occhi di tutti e sta producendo debiti nei confronti di soggetti terzi e ritardi intollerabili nel pagamento degli stipendi ai lavoratori, con un quasi irrecuperabile aggravamento del quadro di tenuta economico-finanziaria del Consorzio di bonifica di Ragusa”.

Il quadro della denuncia sopra rappresentata induce la Flai di Ragusa a proclamare, con decorrenza immediata, lo stato di agitazione dei lavoratori, assumendosi l’onore di rappresentare,  sia alla Prefettura che alle Forze dell’Ordine, le determinazioni che saranno assunte nei prossimi giorni, a meno che nel  frattempo, non intervenga un incontro promosso dalla parte datoriale.

 

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