
In questi giorni, anche dopo l’arresto di un indagato, i familiare del cuoco modicano, Peppe Lucifora, hanno deciso di mantenere la linea assunta il 10 novembre scorso, improntata a riservatezza e sobrietà. Ciononostante i parenti si dicono “particolarmente sorpresi dalle dichiarazioni pubbliche rese da Padre Giovanni Stracquadanio, rettore della Parrocchia San Giorgio.
“Ci ha sorpresi come Padre Giovanni – spiegano per voce dell’avvocato Ignazio Galfo -, pur affermando più volte che non conosce gli atti e che “non può sapere”, abbia ipotizzato che nella fattispecie non si tratta di delitto passionale ma che, in questi casi, il movente è sempre al denaro o la droga.
Tali affermazioni sono improntate a estrema superficialità e a totale mancanza di conoscenza dei più elementari principi di criminologia. Escludiamo la malafede.
Padre Giovanni era amico fedele e affettuoso di Peppe. Se ha ipotesi concrete da fare o conoscenze dirette dei fatti, le riferisca al Pubblico Ministero o ai Carabinieri”. Il sacerdote, in un’intervista televisiva, aveva parlato di un testamento lasciato da Lucifora, che non si troverebbe.
“Sia più chiaro sul testamento di Peppe – aggiunge il legale della famiglia – che anche alcuni amici, se esistente e stando a quello che diceva Peppe, dicono essere stato consegnato proprio a lui. A Padre Giovanni. Peraltro, circa la consistenza del patrimonio di Peppe abbiamo molti dubbi. Tanto che nessuno dei familiari sta compiendo atti di gestione patrimoniali e nessuno, finora, ha accettato un’eredità che potrebbe avere più debiti che crediti e massa attiva”.
Un delitto non necessariamente è la confluenza tragica e fatale di tutti gli aspetti poco chiari o tortuosi della vita della vittima. Esso può scaturire da uno solo di essi, mentre gli altri possono essere ininfluenti.
In definitiva, i familiari credono che in questa fase le ipotesi debbano farle gli investigatori. “Oppure i cronisti che, con professionalità e competenza, state seguendo l’inchiesta. Né possiamo mettere a tacere l’opinione pubblica o un’intera città che chiedono farsi luce sul delitto, aspettano risposte e avanzano le loro ipotesi.
Ma da Padre Giovanni, cui anche Peppe era autenticamente devoto, ci aspettiamo un significativo contributo alle indagini; o il silenzio e la sobrietà che possono aiutare, molto più di quello che ritiene la pubblica opinione, il corso delle indagini e tutto il processo”.
2 commenti su “Omicidio Lucifora a Modica. “Se Padre Stracquadanio sa, denunci””
Padre Giovanni Stracquadanio;Ha la stessa mia età ed abitava sotto casa dei miei Genitori in Via Sbalzo..era molto ma molto discolo da piccolo come tantissimi bambini ma al punto che la Madre minacciava sempre ,come si usava una volta,di mandarlo in “Collegio” e così fu!…ma dopo tanti anni credo che la “Sobrietà e il Silenzio” dovrebbero necessariamente essere “Perle di Saggezza”.Scusami Padre Giovanni.
Vuole fare il don matteo della situazione