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Confcommercio. “Alle imprese ilbee servono indennizzi robusti”

L’ufficio studi Confcommercio ha elaborato i dati relativi al lockdown. Una sorta di consuntivo degli effetti su Pil e consumi. In particolare, per quanto riguarda i consumi ad aprile si registra un valore pari a -47,6% mentre il Pil a maggio è regredito sino al -16%. I cinque settori più colpiti sono stati quelli dei servizi ricreativi, con -98% di attività, delle auto, con un -97,8%, dell’arredamento per la casa, con un decremento pari al 94%. E, ancora, cali vistosissimi per alberghi, bar e ristoranti, pari al 92,6% e per il settore dell’abbigliamento, con un -89%. “I consumi, quindi, sono crollati ad aprile di oltre il 47% – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – con il rischio di danni permanenti per la nostra economia locale. E’ iniziata la ripartenza della fase 2 e, come dice il nostro presidente nazionale, Carlo Sangalli, è opportuno sostenere il coraggio e la difficoltà delle imprese che, tra mille difficoltà, ripartono. Sosteniamo la sicurezza individuale che diventa sicurezza collettiva, sosteniamo questa voglia di ripresa con indennizzi più robusti e liquidità vera e con più certezze. Noi riteniamo, come associazione di categoria, che serva un piano di ricostruzione complessiva che oggi ancora manca”. E Manenti poi aggiunge: “Bene avere evitato l’aumento automatico dell’Iva così come l’Irap di giugno, bene, come abbiamo chiesto, i primi indennizzi a fondo perduto. Ma è necessaria, da subito, maggiore liquidità vera per le imprese che ancora non c’è. Più risorse a fondo perduto, più contributi per la filiera del turismo, per quella della ristorazione e per i negozi che stanno riaprendo. Serve poi più tempo per pagare le scadenze fiscali. La crisi è di proporzioni mai viste. Occorre un’azione più forte e strategica per potere davvero avere la possibilità di contare su un’azione specifica di rilancio dei territori”.

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