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Reset. Aziende ipparine florovivaistico avviano fresatura fiori

“E’ stata avviata in queste ore la fresatura, cioè la distruzione, dei fiori a stelo reciso e di altro genere da parte delle aziende del settore presenti sul nostro territorio. Alcune imprese, facendo riferimento a quei fiori già raccolti e contenuti nelle celle frigorifere, hanno deciso di mettersi d’accordo con i commercianti ancora aperti della zona per collocarli all’ingresso di queste attività e donarli gratuitamente a chi vuole in questo modo decorare gli interni delle proprie case in un momento drammatico. Ma i danni che sta subendo il settore florovivaistico sono davvero incalcolabili e se non si interviene in maniera rapida diventa allora difficile che si possano garantire le condizioni minime per assicurare a queste imprese una sopravvivenza”. A dirlo è l’associazione Reset di Vittoria che, in queste ore, ha ricevuto decine di video da parte degli imprenditori che hanno avviato l’azione di distruzione, tra le lacrime agli occhi dei numerosi addetti che hanno contribuito alla creazione di questa esplosione floreale e che, adesso, quasi certamente, si vedranno costretti a rimanere senza lavoro.

“Abbiamo altresì preso atto – sottolinea il segretario di Reset, Alessandro Mugnas – che, alla luce delle numerose sollecitazioni provenienti dal comparto, il ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha fatto sapere di essere a conoscenza del grave problema e di essere pronta a intervenire. Non abbiamo motivi, naturalmente, per dubitare delle parole del ministro ma, da tutti i dati in nostro possesso e dalle immagini che abbiamo visto, si è potuto appurare come, ogni giorno che passa, viene resa sempre più improbabile la possibilità di ogni ripresa effettiva del comparto. Ci vogliono aiuti immediati, concreti e sostanziali. Oppure questa rimarrà una ferita aperta che, quasi di certo, non potrà più essere richiusa dopo che sarà passata la tempesta epidemica. Siamo vicini agli operatori del settore di cui conosciamo gli enormi sforzi economici e i numerosi sacrifici effettuati. Torniamo a ribadire che se, da subito, non ci sarà un concreto sostegno, le ripercussioni negative, nella nostra area, saranno davvero enormi. Oltre ai problemi economici seri, ci sono, di riflesso, anche quelli occupazionali da prendere in considerazione perché le imprese sono costrette a interrompere i rapporti di collaborazione e le maestranze non sanno naturalmente a chi rivolgersi e rimarranno senza adeguato supporto economico. Una situazione urgente da definire. Non possono più trascorrere altri giorni senza che non si sappia se e quali interventi saranno adottati. Auspichiamo che qualcosa, ora, adesso, succeda”.

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