
“Non riusciamo più a comprendere il sindaco di Ragusa. In un momento critico come quello che stiamo tutti vivendo, il primo cittadino si sta occupando di aumentare lo stipendio alle figure apicali dell’ente, vedi segretario generale, e di pubblicare gli avvisi per la copertura di un posto di dirigente amministrativo piuttosto che chiedere la presenza dei consiglieri di maggioranza alle sedute del civico consesso, come accaduto ieri sera, per motivi assolutamente non urgenti. Ci chiediamo: ma che cosa sta facendo Cassì? Perché questo atteggiamento che, sinceramente, non è conciliante nei confronti di una cittadinanza che su tutto vuole essere informata, in questa fase storica, tranne che apprendere che ci sono procedure in corso per nomine e quant’altro? Ma stiamo scherzando?”.
Sono i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta, a metterlo in rilievo dopo avere constatato che, questa mattina, il Comune ha diffuso un avviso pubblico di mobilità esterna volontaria per la copertura di un posto di dirigente amministrativo. “Anche in questo caso – continuano i consiglieri democratici – non c’è nessuna urgenza che imponeva una procedura del genere. Al momento, a palazzo dell’Aquila, le urgenze devono essere altre. E’ qualcosa che fa pensare e in modo sbagliato. Si possono fare scelte economiche diverse, mettendo in discussione anche la previsione di assumere nuovi dirigenti e utilizzare i fondi in questione per le categorie produttive e per le imprese che saranno dilaniate da questa crisi. Oltre a quello che sta facendo lo Stato e che deve fare la Regione, ci sia qualcosa che possa fare anche il Comune come la concessione di prestiti in conto interesse, giusto per fare un esempio. E’ il caso, oggi, di definire una procedura di mobilità e quindi impegnare risorse economiche per un altro dirigente? E’ questa la reale emergenza per la nostra città? I ragusani si accorgono di quello che sta accadendo al Comune. E rimangono molto perplessi. Il sindaco si dovrebbe occupare di confrontarsi con gli altri colleghi, di attivare percorsi il più possibile unitari per aiutare la collettività in questo periodo così complesso invece di giocare a fare le nomine. Restiamo basiti”.