Condannata la “banda della spaccata”, i cui componenti erano stati catturati dalla polizia nel mese di giugno del 2018, nel corso dell’Operazione “Ariete” messa a segno a Vittoria. Il giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Fabrizio Cingolani, ha inflitto la pena più pesante a Gabriele Meli, 21 anni, vittoriese, condannato a tre anni e 4 mesi di reclusione e 1200 euro di multa, oltre all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, quindi a Orazio Perone, 34 anni, vittoriese, condannato a due anni e otto mesi e mille euro di multa(assolto per furto di un’auto), mentre Giorgio
Stracquadaini, 23 anni, originario di Comiso, ha avuto inflitti due anni e 10 mesi di carcere e 800 euro di multa. Il processo è stato celebrato col rito abbreviato. Le immagini hanno accertato che i tre con il metodo della “spaccata”, in territorio di Vittoria e Comiso, avevano messo in atto un sistema rapido e particolarmente invasivo per commettere furti ai danni di esercizi commerciali ed in alcune occasioni abitazioni private.
I sistemi di video sorveglianza avevano permesso di appurare che i tre dapprima avevano rubato rubavano un’autovettura di vecchia fattura(una Ford) così da assicurarsi un veicolo robusto rispetto a quelli nuovi e poi, individuati preliminarmente gli obiettivi, utilizzavano le auto come “ariete” (da qui il nome dell’operazione). Non curanti dei danni che arrecavano agli esercizi commerciali, gli autori del reato, distruggevano gli infissi e/o le saracinesche; entrati all’interno facevano razzia di tutto ciò che aveva valore e facilmente asportabile. Secondo gli investigatori la banda era composta di cinque persone. Tra le azioni delinquenziali rientra anche la spaccata commessa a Pozzallo la notte tra il 7 e l’8 maggio 2018 ai danni di una gioielleria.
In quell’occasione erano stati asportati gioielli per oltre 65.000 euro e i danni causati alla struttura si aggiravano intorno ai 3.000 euro.
Dalle attività d’indagine è stato possibile appurare che Meli e Stracquadaini dopo aver rubato un’auto parcheggiata dentro il garage di casa di un vittoriese, passavano da casa di Perone che si trovava ristretto agli arresti domiciliari per poi andare a Pozzallo. Proprio Perone non curante della misura restrittiva a suo carico, sceglieva di evadere per commettere un altro.















