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Modica. Tristezza, ricordi e qualche momento di gioia nella cerimonia in memoria di Rosario Cerruto. Il carabiniere ucciso sulla Salerno Reggio Calabria.

Nel volto dolente, ma con atteggiamento raccolto e sobrio, della novantenne Giuseppa Cicero, mamma di Rosario Cerruto, il carabiniere di Modica perito in un agguato avvenuto tra il 16 e il 18 dicembre del 1985 in un’area di servizio tra Sala Consilina e Polla e rimasto impunito, sta il senso intimo della cerimonia in memoria di un giovane appena venticinquenne sino ad oggi e rimosso dalla memoria dei più.
Così su iniziativa di alcuni frequentanti il 75° Corso Allievi carabinieri Ausiliari di Campobasso nel 1979, quello di Rosario Cerruto (tra questi il Ten. Salvatore Guttilla, Paolo Tomasino, il luogotenente Aldo Pappalardo, il ten. Walter Schettino, il brigadiere Salvatore Amico e il gen. Claudio Vincelli all’epoca ufficiale istruttore del corso) il sindaco e l’amministrazione hanno inteso riappropriarsi stamani, aderendo all’iniziativa, nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico della memoria di questo concittadino dandogli il giusto riconoscimento civile e la benemerenza militare come si conviene ad un servitore dello Stato caduto per mano assassina.
Si è trattata di una cerimonia solenne attesa la presenza e i messaggi dei vertici dell’Arma dei carabinieri. Dopo il saluto del presidente del Consiglio Comunale, Carmela Minioto che ha evidenziato il dolore di una madre e il senso del vuoto per una morte assassina, sono stati letti i messaggi del Comandante Generale Dell’Arma, Gen. Giovanni Nistri; quello del Vice Comandante Generale dell’Arma, Gen. Ilio Ciceri; quello del Gen. Riccardo Gulletta, oggi comandante della scuola Ufficiali dell’Arma e infine una riflessione del ten. Walter Schettino che del 75° corso fu ufficiale istruttore.
Tutti ebbero modo di frequentare e conoscere il povero Rosario Cerruto, descritto come ragazzo schivo e ben educato ai valori fermi e che intendeva costruirsi un futuro nel’Arma dei Carabinieri.
La tragica vicenda è stata ricostruita dal ten. Salvatore Guttilla, comandante del nucleo operativo e radiomobile di Corleone, e di com’è nata l’idea di costruire questo momento rievocativo e di come il senso della fratellanza e l’innesto di valori fermi e forti sia stato il cemento che ha spinto a ricordare degnamente il collega trucidato che era in viaggio per trascorrere le feste di Natale in famiglia senza mai arrivare a destinazione.
Fu rinvenuto morto all’interno della sua Seat Ibiza il 18 dicembre del 1985 chiusa da una pattuglia della Polstrada: senza arma di ordinanza, senza il portafogli e con un foro alla schiena con il proiettile che aveva perforato l’involucro del cuore.
Sul recupero del senso del dovere, superando la stagione dei diritti, si è incentrata la riflessione del gen. Giovanni Cataldo, Comandante della Legione dei carabinieri Sicilia, nel mentre il gen. Claudio Vincelli, che è il Comandante della Unità specializzate dei carabinieri ha sottolineato come la popolazione si è rimpossessata del figlio scomparso trentaquattro anni fa grazie ad un forte amalgama che caratterizza l’azione dei compagni di corsi.
Il Sindaco, chiudendo la serie degli interventi, ha evidenziato l’opera quotidiana sul territorio dell’Arma dei carabinieri atta a garantire le istituzioni democratiche e la popolazione attraverso un senso del dovere e dell’abnegazione, e a costo di grandi sacrifici, possa essere trasmessa alle giovani generazioni.
Il momento di oggi non potrà coprire il vuoto dell’assenza per la famiglia di Rosario Cerruto ma serve per avere ridato dignità di ricordo che si concretizza nella cerimonia e nella scopertura della targa alla memoria in un luogo come una bambinopoli nel quartiere “Sorda” a perenne e futuro ricordo per un carabiniere caduto nell’esercizio dei suoi doveri.
Alla cerimonia erano presenti il neo comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Gabriele Gainelli e il comandate la compagnia di Modica, capitano Francesco Ferrante nonché numerosi rappresentati dell’associazione nazionale dei Carabinieri.
Dopo la consegna dei doni da parte del sindaco (una stampa del giuramento di Castronovo e un set di Cioccolato di Modica con etichetta rievocativa) alla signora Giuseppa Cicero, al Generale Giovanni Catalto e al generale Giovanni Cataldo e al colonnello Gabriele Gainelli; il sindaco a sua volta ha ricevuto doni –una fiamma ardente dei Carabinieri in vetro- dai rappresentati de 75° Corso Allievi Carabinieri Ausiliari (stesso dono è stato consegnato al gen. Claudio Vincelli che da parte sua ha donato alla mamma del carabiniere ucciso il foulard del Carabiniere e al sindaco la daga del Carabiniere e al presidente de consiglio comunale il cappello, riproduzione in vetro, del carabiniere con il pennacchio). I rappresentati de 75° Corso Allievi Carabinieri Ausiliari hanno poi omaggiato la signora Giuseppa Cicero di un’opera in vetro raffigurante a tutto tondo la statua di un carabiniere con daga lucente.
Dopo la consegna degli omaggi è seguita la scopertura della targa ricordo, alla presenza delle autorità civili e militari e della famiglia di Rosario Cerruto nell’area dedita a parco giochi di Via Risorgimento con la benedizione da parte di padre Angelo Giurdanella, vicario generale della Diocesi di Noto; subito dopo è seguita la celebrazione di una Santa Messa, dallo stesso presule celebrata, in suffragio nella Chiesa Madre di San Pietro.
Alla cerimonia in memoria di Rosario Cerruto erano presenti il vice sindaco, Saro Viola, l’assessore alla Cultura Maria Monisteri e il consigliere Giorgio Civello.

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