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Stipendi ai dipendenti comunali di Modica. D’Antona: “Il sindaco spieghi….”

“L’incontro avuto con la Cisl sui pagamenti degli stipendi ai dipendenti comunali conferma l’opinione, ormai prevalente in città, sulla totale assenza di precisi impegni e scadenze in ordine al recupero dei ritardi nei pagamenti”. E’ quanti sostiene Vito D’Antona, esponente di Sinistra Italiana sulla vicenda degli emolumenti ai dipendenti comunali che proprio in questi giorni hanno ricevuto quello di luglio e lo straordinario elettorale.
“Ormai – continua – è evidente come il tentativo di minimizzare i ritardi, le chiacchiere, le generiche rassicurazioni verbali, prive di precise scadenze, dimostrano come la situazione finanziaria del Comune risulti priva di alcuna strategia di risanamento e fuori controllo.
Spesso Abbate indica in altri soggetti o in eventi imprevedibili gli impedimenti al pagamento delle spese, facendo credere che la sua amministrazione non ha responsabilità; se ciò fosse vero dimostri con atti e documenti in quale momento e con quali strumenti altri, e non la sua attività, hanno determinato due mesi di ritardo negli stipendi e quattro anni nel trattamento accessorio per i dipendenti comunali, quattro mesi per i lavoratori della Spm, tre mesi per i lavoratori dell’Igm e svariati mesi per le cooperative sociali.
Inoltre, rimanendo in tema di pagamenti, dica Abbate perché il Comune di Modica, con la sua amministrazione, registra un indicatore di tempestività dei pagamenti tra i più alti in assoluto, pari a 214,99 (dato secondo trimestre 2019), che, in altri termini, significa che le imprese fornitrici del Comune devono attendere mediamente circa sette mesi per essere pagate (Comune di Ragusa 2,31, Comune di Pozzallo 74,55, Comune di Comiso 8,16, solo per fare qualche esempio).
Spieghi perché, nel campo della riscossione, invece di effettuare regolarmente – conclude -, come avviene normalmente in tutti i comuni d’Italia, la lettura dell’effettivo consumo per ogni utenza, ha scelto in moltissimi casi di fatturare soltanto il canone ed in altri di indicare consumi forfettari senza alcun fondamento, privando il Comune di una entrata che in queste settimane si sarebbe rivelata preziosa per il pagamento delle spese, riducendone notevolmente i ritardi”.

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