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Crisci ranni giovani verso la Pasqua, oltre 150 studenti al Castello di Modica

«Cogito ergo sumus, si pensa solo se si è assieme, quando siamo pensiamo. I veri pensieri sono quelli che nascono dalla comunità». Con queste parole, padre Giovanni Salonia, ‘rivedendo’ Cartesio, ha concluso l’incontro di Crisci ranni giovani che ha visto la presenza di oltre 150 studenti delle scuole superiori di Modica, ieri pomeriggio, al Castello. Una riflessione, quella di padre Giovanni, che si è inserita nell’ambito del percorso che ha accompagnato i giovani in un anno di incontri sul tema del ‘sogno’. «Non dovete mai essere soddisfatti del mondo che noi vi lasciamo, la giovinezza – ha detto – è la capacità di essere critici, una criticità operativa, criticare le ingiustizie. Tutto questo va affrontato non coi i colori della fantasia (un sognare che alla prima difficoltà poi smette di essere sogno) ma della creatività: sognare un mondo diverso, valorizzare prospettive diverse. Un gruppo può diventare folla, la folla ci toglie la creatività. Non dovete mai la perdere la vostra dignità; anche se la folla pensa in un modo, abbiate la dignità, la creatività di pensare in un modo diverso. La folla è decapitazione delle persone, tutti pensano la stessa cosa… la folla è follia». Padre Salonia ha aggiunto: «Il modo per passare dal sogno alla realtà, di trasformare la realtà, è quella di lottare. Il sogno rimane come una spinta generativa della comunità». Poi un forte incoraggiamento: «C’è il rischio di crescere con l’idea che sia facile cambiare il mondo, ma non è così. Un sogno si realizza se non ti scoraggi, quando, di fronte alle difficoltà, dici; lo faccio nonostante sia difficile. Trasformare le scuse in nonostante: questa è resilienza, garanzia che i vostri sogni saranno realtà. Spesso il sogno si realizza un’ora dopo che ti sei scoraggiato. Ricordate: il mondo non si cambia facilmente». C’è un ‘problema’: la gestione dell’interesse. «I problemi nascono quando dobbiamo conciliare insieme gli interessi reciproci, ecco l’importanza di una economia sociale: il bene sociale, la solidarietà, aumentano il capitale economico. Tutte le rivoluzioni nascono quando c’è troppa periferia, una società cresce nella capacità di dare spazio, parola, agli ultimi. La condivisione degli interessi, quindi, è fondamentale. Occorre passare da un’egologia a un’ecologia». E alle domande dei giovani che chiedevano come fare ad affrontare un compito così difficile, quello di cambiare il mondo, padre Giovanni ha risposto: «Si può cambiare la città partendo dal basso? È difficile… Ma c’è un’alternativa: studiate, siate competenti, abbiate potere contrattuale, dipende dalla vostra competenza, dalla vostra capacità di essere preparati, inserirsi nei nuclei del potere. C’è un potere sano che potete prendervi. Da soli non si cambia niente, si cambia insieme agli altri, creando comunità di pensiero, creando un popolo che pensa». Padre Giovanni Salonia ha anche letto alcuni dei ‘sogni’ espressi dagli studenti delle scuole medie della città e scritti su palline da ping-pong: ricerca di felicità, di amicizie solide e fraterne, di un futuro buono. L’incontro si era aperto con il saluto di Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana, e con un momento di confronto in sottogruppi: i giovani hanno riflettuto sui temi del sogno e della comunità, illustrando in alcuni cartelloni le loro conclusioni comunitarie. Poi il confronto con padre Giovanni e l’arrivederci a sabato 4 maggio, in piazza Matteotti, per il tradizionale appuntamento di ‘Crisci ranni’ con i bambini, le famiglie e tutta la città.

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