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Nuove minacce al giornalista modicano Paolo Borrometi

Nuove minacce per il giornalista modicano Paolo Borrometi che da qualche anno vive sotto scorta. Una lettera anonima con pesanti minacce di morte è stata recapitata al al giornalista Borrometi presso la sede di Tv.
2000, l’emittente televisiva per la quale da qualche mese lavora. “Picca n’ai”( ovvero “Ti manca poco”) è stato scritto con indubbio linguaggio mafioso. La lettera è stata subito consegnata agli inquirenti che l’hanno valutata molto seriamente e hanno già avviato le indagini del caso.

“Non sono state le minacce di questi 5 anni a fermarmi, non è stato l’attentato scoperto e non lo sarà neanche la letterina che mi hanno recapitato oggi” – ha dichiarato Borrometi al quale va la solidarietà della nostra redazione.

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23 commenti su “Nuove minacce al giornalista modicano Paolo Borrometi”

  1. Solidarietà da me personalmente e sopratutto da tutti i modicani suoi concittadini che lo stimano e lo vogliono bene.
    L’audacia e la tenacia che porta dentro di se, lo trascinano a non mollare e portare avanti la lotta contro una piaga che mette radici dapertutto.
    Se tagli i suoi tentacoli, prima o poi si ripresenta più spietata di prima, è la testa che dev’essere decapitata.

  2. @ Jampy :
    Io da modicano mi tiro fuori , ed ho Veri motivi per farlo .
    Sono coerente e non ho problemi d’ipocrisia . .

  3. L’audacia sarebbe non avere la scorta mentre si effettuano commemorazioni antimafia per Tgnews 24 da Colle Oppio, difronte al Colosseo, e combattere seriamente come il primo giorno, come fa il Capitano Ultimo, che ha una taglia di 1 miliardo delle vecchie lire sulla testa posta, a quanto sembra stato accertato, dal cognato di Riina. Tutto il resto lo giudicheranno gli storici nei prossimi anni.

  4. Ignazio Giunta

    Le dietrologie e i tentativi di sminuire i meriti di chi lotta con i propri mezzi la mafia non hanno cittadinanza.
    In qualunque modo Paolo contribuiscA a puntare i riflettori contro la mafia, merita l’attenzione di ogni UOMO LIBERO.

  5. Per Ignazio Giunta. Il Capitano Ultimo arrestò nel 1993 il “Capo dei Capi” ed oggi ha una “taglia ” addosso della mafia ed è senza scorta. Paolo Borrometi, di cui vorrei conoscere oggettivamente i “meriti antimafia” che ha acquisito, e non mi dica quelli di puntare i riflettori contro la mafia perché mi sa di puerile giustificazione, ha la scorta. Se questa è dietrologia mi sa che la sua è sicuramente demagogia personale. Poi se vogliamo citare persone che veramente hanno pagato con la vita per aver combattuto la mafia (senza accendere alcun riflettore) ma soltanto denunciando o facendo il proprio dovere di cittadino o di servitore dello Stato, quello stesso Stato che oggi permette la scorta a Borrometi e non a Sergio Di Caprio, e che non li seppe proteggere a dovere, le potrei fare parecchi nomi, ma ne bastano due: Lea Garofalo e Luigi Venezia.

  6. Ignazio Giunta

    @artur
    Aggressione personale
    Minacce di morte
    Evidentemente l’amico “artur” trova che queste siano quisquilie, oppure conosce situazioni e cose non alla portata di noi poveri umani.
    Comunque trovo inopportuno che si svalorizzi il lavoro di chi combatte la mafia.

  7. @ Ignazio Giunta :
    Carissimo Ignazio io sono dello stesso parere di”artur” , ed il mio discostarmi da solidarizzare col giornalista ha Veri e vari motivi .
    In più mi risulta che ci sono stati diversi commenti CENSURATI per non far scattare”querele facili” .

    Spesso , nella mia attività , ci si trova ad essere INTIMORITI con Minacce di querele per DIFFAMAZIONE , anche se si è a conoscenza di fatti e realtà veritiere e verificabili .
    Ma si preferisce retrocedere piuttosto che affrontare processi dall’incerto esito ma dalle spese certe .

    Il moderatore ha più volte nei miei confronti censurato commenti molto incisivi , di cui tanti riferiti ad argomenti scottanti (come questo).
    Debbo ringraziarlo pubblicamente perchè per sicuro avrebbero portato ad esiti incerti . . .
    In questa terra di Sicilia spesso il SILENZIO salva . . estrapolatene deduzioni personali .

    Al moderatore Preghiera di pubblicazione .
    Grazie

  8. Piena solidarietà a Paolo Borrometi.
    Grazie Paolo!
    Grazie per il tuo coraggio e grazie per la tua onestà.

  9. cittadino, artur, giornalista… ecc
    lo hanno capito anche i muri che te la suoni e te la canti da solo

  10. Paolo non solo è un uomo coraggioso, è forte. Il suo grido “No, non mi fermo” è la sua arma per sconfiggere quell’acerrimo nemico che di tanto in tanto gli si presenta inquietante minacciandolo.
    Ormai che la cronaca ed i media l’hanno fatto conoscere in tutta Italia, dovremmo essere fieri noi modicani di questo grande lottatore, ma non lasciamolo solo.

  11. @cittadino, artur, giornalista, è evidente che siano la stessa persona, ma continuo a chiedermi quali problemi lui abbia e perché i servizi sociali non cerchino di incontrarlo, cerchino di comprenderlo ed aiutarlo in questo percorso di disagio. Cittadino, la vita è molto breve per sciuparla in questo modo, non crede?

  12. Per ‘nzulu, facciamo il ragionamento al contrario. Io sono artur, non so chi sia cittadino o giornalista, ed avresti dovuto comprenderlo facilmente dalla sintassi e dalla retorica diversa; proprio per tale motivo credo che qualche problema l’hai tu sicuramente. Ti consiglio, a questo punto, appena avranno trasferito definitivamente il reparto di Scicli a Modica, passaci, confrontati con qualche sanitario, raccontagli cosa ti attanaglia, illustragli queste tue convinzioni, ti potrebbe essere d’aiuto.

  13. @ ‘zulu :
    Forse i problemi li ha lei e pure GROSSI , forse irrisolvibili conoscendola . .
    Se il moderatore in autotutela (è una sua facoltà) , non avesse apposta”censura”(dato di fatto) su altri commenti , forse ne avrebbe capito di più sul “cavaliere”e sul suo modus operandi .

    Non conosco “artur” , ne ho bisogno di un difensore .
    Mi limito a non essere IPOCRITA .

  14. nzulu, in che senso? Ti consiglierei di leggere, se la redazione non continua a censurarlo, il commento che mi hanno postato su FB. “Ignazio Giunta. Carissimo, ignoro nella loro oggettività i fatti che hanno portato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura di Ragusa a permettere di avere a Paolo Borrometi la scorta e soprattutto a mantenerla ancora oggi, come non conosco i motivi per cui l’hanno tolta a Sergio di Caprio. In ogni caso è bene che l’abbia, proprio per non permettere quella dietrologia, di cui lei tacciava il mio pensiero, in caso si dovesse verificare quanto temuto. Non conosco quali siano stati gli attentati e di quale entità sono stati in passato le aggressioni subite dal soggetto(quali, quando, quanti giorni di prognosi ebbe a seguito delle aggressioni, le modalità di esecuzione, chi furono gli assalitori, se scoperti, quanti ne ha subiti di queste aggressioni, etc.), mentre conosco dalla stampa quali sono state le minacce “di morte” indirizzategli negli ultimi tempi perché sembrano un bollettino nazionale, tempestivamente emesso dalle varie testate giornalistiche. Purtroppo per lei, e la Costituzione Italiana me lo consente, mi ritengo in diritto di esprime il mio pensiero e da quanto finora visto alle minacce, peraltro ridicole e risibili, è seguito solo la condanna di alcuni degli autori, con richieste, a quanto pare, di danni civili e morali dalla parte lesa (di cui si sconosce l’eventuale destinazione della monetizzazione, ritengo che alla fine il giornalista si sarà appena pagate le effettive spese legali). So da quanto ha riferito pubblicamente il legale della controparte, l’ultima ipotesi di attentato è destituito di fondamento perché travisato letteralmente e decontestualizzato in altra parte delle intercettazioni che nulla avevano a che vedere con il giornalista. Sarebbe bene, se l’iter giudiziario lo permette, di leggere le trascrizioni integrali delle parti interessate ed avere un quadro effettivo delle minacce e dell’ipotesi di attentato. Questo farebbe bene anche al giornalista, per una questione di trasparenza e serietà professionale. Poi riguardo all’ultima minaccia c’è solo veramente da ridere. Se la mafia oggi non ha nemmeno i soldi per comprare tre proiettili e invia, a quanto sembra, tre chiodi, si tratta veramente di mafia da operetta; rifletta quindi che se queste minacce sono di questo tenore, l’antimafia effettuata finora di che qualità possa essere. Le posso dire, per esperienza diretta, che quando la mafia ha come obiettivo persone che la combattano effettivamente o efficacemente, non manda lettere o avvertimenti: L’avvocato Serafino Famà, a cui è intitolata l’aula penale di Catania, non ricevette lettere con ritagli di giornali e chiodi, fu ucciso e basta. Quando ad un noto clan dell’hinterland di Catania furono sequestrati beni per 5 miliardi delle vecchie lire, questo non mandò letterine varie o minacce verbali o sui social, direttamente mise 50 kg di esplosivo e fece saltare l’ingresso della Caserma dei CC di Gravina di Catania e un CC ci rimise mano e occhio; quando Riina volle fare gli attentati del 93 non mando letterine a Conso, fece le stragi che volle fare e revocarono il 41 bis, la medesima cosa accadde per i Giudici Falcone (l’Addaura è un esempio serio da manuale) e Borsellino. Un esempio, Libero Grassi, antesignano dell’antimafia a Palermo, non ricevette letterine o aggressioni, sembra era senza scorta peraltro, pur avendola chiesta a suo dire e quando la mafia decise di ucciderlo, lo uccise; punto. Detto questo in ogni caso la solidarietà si da a prescindere, a chi coscientemente o incoscientemente, per dovere morale o professionale rischia di suo, ma non facciamo passare per eroe chi, a mio parere, stando all’oggettività dei fatti, non lo è. Poi se vuole le segnalo giornalisti che oggi stanno rischiando veramente di proprio, a loro o meno insaputa: Nello Trocchia, Antonio Caporale, Paolo de Chiara, Rosa Capacchione, etc. .”

  15. @artur
    ma perchè non rappresenta le sue ragioni alla magistratura, faccia uno straccio di denunzia, metta le palle e spieghi agli inquirenti ciò che lei sa e conosce al punto tale da fare affermazioni come quelle che scrive, oppure taccia, altrimenti diventa ridicolo, lo capisce questo? Lei sembra un esperto e sa tante cose ma le racconta a noi con uno pseudonimo e non a chi si devono raccontare, spero non sia un mitomane come l’altro, quello che dice tante incomprensibili cose… cittadino (booo, forse sarà del 5 stelle)… Saluti

  16. @ ‘zulu : prima di dire fesserie si accerti che quel che scrive non sia vero o stato già fatto …
    D’altronde lei sa bene come funzionano le indagini in Italia..
    Le forze dell’Ordina già sanno , e sapevano , mi risulta personalmente dal 2010 (fonte certa e titolata !).
    Ma cosa vuole non c’è verso …
    Come dice lei , in questa telenovela un”mitomane”c’è ma ha sbagliato a puntare l’indice . . corregga la mira .

  17. per colui che usa lo pseudonimo di ‘nzulu (sarà il nome del padre?). a. Non accetto alcuna sua provocazione. Io ritengo di esprimere il mio dissenso (motivato) dalla pletora di yesmen che si sta costruendo appresso ad un caso che credo tale non sia per molti motivi, motivi che in ogni caso non sono tenuto, dalle leggi, a rapportare a chicchessia o come lei provocatoriamente e strumentalmente vuole che faccia alla magistratura; b. al momento credo che chi di ridicolo si è ammantato possa essere solo colui che ha preso o pretende di prendere impunemente (sotto il profilo dialettico) lucciole per lanterne, palesando quale architettura personale e di confronto da ricondurre ad un unico soggetto ed adesso puntando addirittura al colore politico dell’ipotetico soggetto; c. nel merito credo di averle ampiamente dimostrato di avere attributi e conoscenze, faccia lei adesso un favore a se stesso, abbia uno scatto di orgoglio e analizzando quando ho detto realizzi una sua analisi oggettiva dei fatti, ma soprattutto si legga l’ultima parte del libro del giornalista e ne deduca un mero calcolo matematico, prima di prendere una bandiera e saltare oltre l’ostacolo. Purtroppo in una cosa devo darle ragione, ma allargo l’orizzonte: Modica in parte si regge sui miti e quindi mediaticamente su coloro che se ne vogliono attribuire uno, la differenza la fa saggezza e l’intelligenza delle persone e le posso garantire che in Città in molti la pensano non come lei. Credo con questo di aver dato una definitiva risposta ai suoi dubbi e fatto crollare qualche certezza, dopodiché, lei si tenga il suo di pseudonimo che io mi tengo il mio.

  18. @ moderatore :
    Do e chiedo , se accettata , disponibilità ad incontrare “artur” .
    Autorizzo , sempre se accolta , la fornitura del mio recapito .
    Grazie

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