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La Flai Cgil e le vicissitudini di Corfilac Ragusa

Le vicissitudini del Corfilac non finiscono mai. In questi anni è stata rappresentata alla politica regionale la necessità che l’ente venisse adeguatamente garantito, mettendolo nelle condizioni di assolvere efficacemente i compiti che il territorio gli chiede di assolvere. “Abbiamo chiesto ad essa di appostare nei bilanci della Regione le risorse sufficienti a consentire all’ente di programmare le proprie attività, al contrario registriamo negli ultimi quattro-cinque anni un suo orientamento diverso, nel senso di riduzione costante, anno dopo anno, dello stanziamento – spiega Il Segretario generale della Flai Cgil, Salvatore Terranova -. Quest’anno addirittura la posta inserita in bilancio consente l’utilizzo a tempo pieno dei dipendenti fino al 18 novembre e per il restante mese e mezzo tutto il personale sarà ridotto il monte ore settimanale al 30%. E’ facile intuire che se questo accadrà si darà un colpo non indifferente non solo a questo ente ma anche alla filiera lattiero casearia, che oggi rappresenta un punto di eccellenza del nostro territorio.
Per evitare tale riduzione non solo del monte orario dei dipendenti ma anche delle funzioni dell’ente, la Flai ha chiesto all’Assessore all’Agricoltura, unitamente alla Commissione Attività Produttive all’ARS la previsione di un incremento di altri quattrocentomila euro per l’ente consortile in sede di assestamento del bilancio regionale. L’Assessore aveva assunto l’impegno di operare questo incremento entro la fine dello scorso mese di settembre, ci spiace dover ribadire che non siamo stati profeti inutili quando abbiamo espressamente detto al vertice dell’Assessorato che sarebbe stato impossibile ottenere quanto richiesto nei tempi indicati”. Oggi è altissima la probabilità che sia i lavoratori che l’ente possano vedere distruggere un bene del territorio per l’incuria e per l’insensibilità della politica non solo regionale ma anche locale. “Tutto ciò è indice del livello di consapevolezza della classe dirigente che ci governa. In extremis la Regione e gli enti di questo territorio dovranno adoperarsi, adottando tutti gli strumenti possibili, affinché possa essere evitato il declino di un altro punto di forza del territorio siciliano”.

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