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Ragusa. Direttiva del Ministro dell’Interno “scuole sicure”. A tal proposito incontro in Prefettura

Si è tenuta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocata dal Prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza per un esame congiunto – in una ottica di sicurezza urbana partecipata – delle attività da porre in essere in materia di prevenzione e lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici e al dilagante fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, anche alla luce della recente direttiva diramata dal Ministro dell’Interno in vista dell’imminente avvio del nuovo anno scolastico.

In apertura dell’incontro, cui hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine ed al rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale anche i Sindaci o Assessori dei Comuni della provincia accompagnati dai Comandanti delle rispettive Polizie municipali, il Prefetto nel richiamare i contenuti della cennata direttiva ministeriale, ha sottolineato come la stessa scaturisce dalla esigenza di dover avviare una rinnovata azione di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti con una mirata attenzione verso tutti quei fenomeni di devianza che durante il periodo scolastico raggiungono maggiori livelli di diffusione.

Con richiamo alla gravità del fenomeno dello spaccio che di per sè costituisce una delle principali forme di arricchimento della criminalità, il Prefetto ha evidenziato che le problematiche connesse al consumo di sostanze stupefacenti, oltre a produrre effetti deleteri per la salute, hanno una serie di implicazioni sul piano della condotta individuale sia per la frequentazione dei soggetti dediti allo spaccio, che per l’inevitabile scadimento – soprattutto negli adolescenti – dei principi valoriali che, fra l’altro, spesso può tradursi in comportamenti violenti nei confronti dei coetanei e dei docenti e in atteggiamenti di bullismo e di cyberbullismo.

Particolare attenzione nel corso della riunione è stata riservata a quest’ultimo fenomeno che consiste , com’è noto in un uso distorto della tecnologia per intimorire, molestare, imbarazzare, fare sentire a disagio, compromettere la reputazione e la dignità dei coetanei, pratica sempre più diffusa e “devastante” che si va affermando quale atto di prevaricazione e segno “inequivocabile” di un disagio sociale dei giovani.

Da qui la necessità inderogabile di un impegno sinergico attraverso l’impiego di tutte le risorse disponibili ai vari livelli , in chiave sia preventiva che repressiva ed in tal senso il Prefetto ha quindi richiamato l’attenzione dei presenti sulla necessità di dare un maggiore impulso alla realizzazione di più incisive misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, nel quadro di una proficua sinergia inter-istituzionale, invitando tutti, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, ad individuare le aree nonché le singole realtà scolastiche più a rischio così da poter calendarizzare servizi mirati da parte delle Forze di Polizia anche con il concorso della Polizia locale.

In tale ottica, sono state delineate talune strategie operative da mettere in campo per una più ampia e complessiva attività, da realizzare con la piena condivisione dall’Ufficio Scolastico Provinciale in stretto raccordo con le Amministrazioni locali, il cui importante contributo può dispiegarsi sotto diversi profili: tra i principali, la riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici e l’adozione del cd. “DASPO urbano”, previsto dalle recenti normative in materia di sicurezza urbana, quale efficace misura per elevare il grado di sicurezza nelle aree cittadine a maggiore criticità e, tra queste, anche quelle attigue ai plessi scolastici.

Ferma restando l’importanza dei servizi di controllo del territorio, il Prefetto ha colto l’occasione per presentare la nuova applicazione per smartphone – che sostituisce il numero verde già istituito anni fa dal Ministero dell’Interno e adesso disattivato – attraverso la quale si possono segnalare alla sala operativa della Questura episodi di spaccio di droga, di bullismo ed altre tipologie di reato anche in forma anonima.

Prendendo atto con viva soddisfazione del grande clima di disponibilità e collaborazione sui temi in questione, il Prefetto ha quindi ricordato in conclusione che la Prefettura di Ragusa ha negli anni già affrontato il delicato tema della devianza giovanile e del consumo di sostanze stupefacenti, anche in ambito scolastico, facendo riferimento alle diverse iniziative già condotte in passato e auspicando che le attività poste in essere non debbono esaurirsi nel mero controllo, bensì avere un seguito per lo sviluppo di stili di vita sani ed esempi comportamentali da riproporre nei vari contesti scolastico, familiare e sociale in genere.

A conclusione, al fine di mettere a frutto l’impegno di ciascuno in una ottica di fattiva e partecipata collaborazione, si è concordato che le iniziative proposte saranno periodicamente oggetto di monitoraggio nel corso di apposite riunioni.

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