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Omicidio Loris a Santa Croce Camerina: cominciata udienza appello per la madre Veronica Panarello. Presente il marito Davide Stival

E’ cominciata davanti la Corte d’assise d’appello di Catania quella che è prevista sia l’ultima udienza del processo a Veronica Panarello, la donna condannata a 30 anni di reclusione, dal Gup di Ragusa, per l’uccisione e l’occultamento del cadavere del figlio Loris, 8 anni, assassinato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella sua casa di Santa Croce Camerina. L’imputata è presente in aula assistita dal suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, e per la prima volta partecipa al processo anche il marito Davide Stival.
“Oggi è un giorno importante e sono qui per sentire la sentenza. Veronica? Spero che dica la verità. Quale? Lei sa quello che è successo”, ha detto Stival.
Si è ritirata in camera di consiglio la Corte d’assise d’appello di Catania davanti alla quale è stato celebrato il processo a Veronica Panarello, la donna condannata a 30 anni di reclusione, dal Gup di Ragusa, per l’uccisione e l’occultamento del cadavere del figlio Loris, 8 anni, assassinato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella loro casa di Santa Croce Camerina. Il Procuratore generale ha ribadito la richiesta di conferma della sentenza di primo grado a 30 anni comminatale, il 17 ottobre del 2016, dal Gup di Ragusa, Andrea Reale, col rito abbreviato. La difesa dell’imputata, con l’avvocato Francesco Villardita, ha sollecitato l’assoluzione della donna “per non avere commesso il fatto” e “se ci fosse stata una partecipazione sarebbe un concorso anomalo” e chieste le “attenuanti generiche anche per il tratto di personalità disarmonica emerso dalle perizie psichiatriche

Notizia Ansa

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