
Il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca aveva deciso di internalizzare le attività di pulizia e ausiliariato degli istituti scolastici dove oggi, in provincia di Ragusa, operano circa 130 lavoratori ex Lsu e Appalti storici che provengono da diversi processi di stabilizzazione. Una notizia accolta con favore dai sindacati perché superava la decisione, assunta a partire dal 2011, del Miur e del Governo di avviare le gare Consip in queste realtà. Ancora oggi, però, nessuna risposta, in tale direzione, è arrivata. Per questo motivo, il segretario territoriale di Ragusa, Salvatore Scannavino, della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa, ha tenuto una riunione con tutti i lavoratori del comparto. “Visti gli impegni precedentemente presi e non ancora rispettati, non è più rinviabile da parte del Miur – afferma Scannavino – dare a tutti i chiarimenti necessari ad evitare il dilagare di interpretazioni ed interessi di parte, come già emerso in diverse occasioni”. L’auspicio è che l’attuale Governo possa convocare al più presto il tavolo governativo preposto a trovare soluzioni definitive per garantire continuità occupazionale e garanzia del reddito ai lavoratori attualmente occupati in appalto. La Fisascat Cisl ha invitato a partecipare all’incontro il deputato regionale Stefania Campo, la quale ha assunto l’impegno di avviare una interlocuzione con l’attuale esecutivo nazionale allo scopo di cristallizzare lo stato dell’arte e verificare l’attivazione delle procedure necessarie a portare avanti il processo di internalizzazione. E’ emerso come sia necessario che il ministero, nel rispetto delle norme e degli accordi governativi definiti in materia, confermi che qualunque processo, compresa l’internalizzazione di detti servizi, possa prevedere in modo inequivocabile la continuità occupazionale e di reddito di tutti i lavoratori oggi impiegati in queste attività. “Ringrazio l’on. Campo – aggiunge Scannavino – per la disponibilità manifestata nei confronti di questi lavoratori che attendono di potere avviare e completare il percorso dell’internalizzazione, soprattutto se è questa la condizione con cui superare, in via definitiva, la precarietà determinata dalla gestione in appalto e dove tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori saranno i naturali destinatari della stessa”.