Duecentonovantasei i migranti traghettati oggi al Porto di Pozzallo dalla unità militare portoghese D Francisco Almeida. Di cui 240 uomini, 38 donne, 18 minori non accompagnati.
La nave è stata fatta attraccare alla banchina commerciale. Lo sbarco, iniziato alle 10,00, è terminato alle 14,15. Undici donne in stato di gravidanza sono state accompagnate presso gli ospedali di Modica e Ragusa.
Costa d’Avorio, Libia, Algeria, Camerun, Marocco, Mali, Palestina, Guinea Cronakri, le nazionalità di provenienza.
Domani, come avviene di solito, sapremo del fermo di un paio di scafisti e della dinamica dell’operazione soccorso portata a termine dalla nave militare portoghese.
Solito tran, tran che, tra buone intenzioni mille e chiacchiere centomila, si trascina da anni senza alcun cambiamento sensibile, razionale, sensato.
Molto probabilmente quello di oggi è l’ultimo sbarco con Minniti ministro dell’Interno del morente governo Gentiloni.
In attesa di vedere all’opera la nuova compagine governativa presieduta dal prof. Giuseppe Conte, anche lui come Monti, Letta, Renzi e Gentiloni nominato ma non eletto, con riferimento al problema sempre più drammatico e prioritario del fenomeno migratorio, ci vengono in mente alcuni proclami-slogan sbandierati in campagna elettorale da Matteo Salvini che sarà il futuro ministro dell’Interno:
“Chiuderò i porti italiani”. “Rispedirò a casa loro 600mila migranti”. “Non dirò no a chi scappa dalla guerra, cioè ai profughi, ma i migranti economici devono tornare indietro”. “Ad ogni modo, prima gli italiani”.
Se le parole hanno un senso e se l’esito del voto ha detto a Salvini e a Di Maio che è questa la strada da seguire per risolvere il problema senza fine del traghettamento sulle nostre coste di migliaia di migranti provenienti dall’Africa sub sahariana e dal Medio oriente, per saperne di più sull’”Italia del cambiamento” occorre semplicemente attendere gli eventi, pur sapendo che … tra il dire e il fare …
Intanto il presidente della Repubblica Mattarella, in un passaggio del discorso pronunciato in occasione del 55° anniversario dell’Unione Africana, ha dichiarato:”L’Italia crede alla collaborazione con l’Africa e lo dimostra l’impegno del nostro Paese sul fronte delle migrazioni, un fenomeno di portata storica che va governato da Africa ed Europa insieme, con lungimiranza e spirito di responsabilità che ci ha visto finora in prima linea a sostegno di un approccio volto a sconfiggere le cause profonde di questa tragedia e a tutela della vita e della dignità dei migranti”.
La nuora (Salvini) è avvertita.













