Dall’Italia oltre due milioni di euro sono stati trasferiti in poco tempo in Siria per finanziare i terroristi di Al Nusra con il sistema dell’”hawala”, che consente di far viaggiare il denaro illegale al di fuori dei circuiti finanziari.
Tredici persone, appartenenti a due gruppi diversi operanti in provincia di Brescia e nella zona di Olbia, sono finite in carcere, mentre una risulta latitante. Nell’ambito dell’importante operazione di polizia sono scattate inoltre numerose perquisizioni domiciliari in Lombardia, Sardegna, Veneto e Emilia Romagna nei confronti di venti altri indagati.
Gli investigatori sostengono che i componenti le due cellule hanno messo su “una illegale rete di money transfer attraverso la quale viene garantito un canale sicuro per raccogliere e riciclare soldi da destinare alle organizzazioni terroristiche”.
“Il denaro – dice il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Cafiero De Raho, – proviene in gran parte dall’immigrazione clandestina; chiara ed evidente la vicinanza tra uomini che gestiscono il traffico di migranti e noti gruppi di terroristi”. “Il dato allarmante – precisa inoltre il procuratore aggiunto di Brescia, Carlo Nocerino, – è la capacità dell’organizzazione di gestire la raccolta di denaro in Italia e di trasferirlo velocemente”.
L’epocale problema del fenomeno migratorio, come sostenuto nel nostro “Mal di Mare – traffici di vite umane e complicità occulte”, va risolto sbarrando la strada ai commercianti del dolore e della morte con importanti progetti di sussidiarietà e serie politiche immigratorie, elaborate per mettere la parola fine ad uno stato di perenne emergenza alimentata, purtroppo, da buonismi ipocriti e strumentali che, ahinoi, fanno il gioco di organizzazioni criminali di caratura internazionale.
